Carcinoma colon, predisposizione,ereditarietà o familiarità?
Gentili dottori, da ormai 2 anni sono impegnato in una stabile relazione che, con ogni probabilità, mi condurrà al matrimonio. La mia attuale ragazza, 27 anni, ha perso la madre circa 8 anni fa a causa di un carcinoma intestinale (malattia fulminate, durata 5 mesi) contratto all'età di 42 anni.
Ritenete che debba essere ragionevolmente preoccupato? Purtroppo anche la mia lei sembra avere sintomi quali gastriti ricorrenti, stitichezza, dolori addominali che, anche la sfortunata madre, aveva lungamente manifestato prima del conclamarsi della malattia ( perforazione intestinale con conseguente intervento d'urgenza volto ad asportare ben 5 metri di intestino).
Ringrazio anticipatamente coloro i quali avranno la bontà di rispondere.
Molti cordiali saluti
Ritenete che debba essere ragionevolmente preoccupato? Purtroppo anche la mia lei sembra avere sintomi quali gastriti ricorrenti, stitichezza, dolori addominali che, anche la sfortunata madre, aveva lungamente manifestato prima del conclamarsi della malattia ( perforazione intestinale con conseguente intervento d'urgenza volto ad asportare ben 5 metri di intestino).
Ringrazio anticipatamente coloro i quali avranno la bontà di rispondere.
Molti cordiali saluti
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Gentile Utente,
i sintomi della sua compagna sono generici e non devono per forza essere associati a quelli che hanno preceduto la diagnosi di tumore nella madre.
Comunque la situazione , se si vuole, andrebbe analizzata in modo personale.
La valutazione riguardo la familiarità neoplastica si effettua con un percorso che inizia con un genetista o un oncologo esperto di neoplasie ereditarie. E' una valutazione complessa che parte dall'albero genealogico della famiglia analizzando tutte le malattie riscontrate, tipo di diagnosi, età di insorgenza, ecc... Il passo successivo consiste, sempre ad opera dello specialista, nel calcolo della probabilità che nella famiglia vi sia un gene ereditabile e predisponente a tumori, infine si può passare alla ricerca del gene, con un prelievo di sangue, che in genere va fatta per prima su di un individuo affetto da neoplasia.
Le ho esposto tutto questo solo per fare una sintesi di un percorso che non può essere affrontato via web ma di persona, con un superspecialista del campo dei tumori ereditari.
Cordiali Saluti
i sintomi della sua compagna sono generici e non devono per forza essere associati a quelli che hanno preceduto la diagnosi di tumore nella madre.
Comunque la situazione , se si vuole, andrebbe analizzata in modo personale.
La valutazione riguardo la familiarità neoplastica si effettua con un percorso che inizia con un genetista o un oncologo esperto di neoplasie ereditarie. E' una valutazione complessa che parte dall'albero genealogico della famiglia analizzando tutte le malattie riscontrate, tipo di diagnosi, età di insorgenza, ecc... Il passo successivo consiste, sempre ad opera dello specialista, nel calcolo della probabilità che nella famiglia vi sia un gene ereditabile e predisponente a tumori, infine si può passare alla ricerca del gene, con un prelievo di sangue, che in genere va fatta per prima su di un individuo affetto da neoplasia.
Le ho esposto tutto questo solo per fare una sintesi di un percorso che non può essere affrontato via web ma di persona, con un superspecialista del campo dei tumori ereditari.
Cordiali Saluti
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 27/07/2015.
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