Adenocarcinoma polmonare con metastasi

Buongiorno mio papà un anno fa è stato diagnosticato adenocarcinoma polmonare egfr con metastasi encefalo (operato) e metastasi ossee (vertebra) ha fatto 9 mesi fa due cicli di chemio ma poi ha cominciato a star male e gliele hanno sospese anche perché gli è venuta una tromboembolia polmonare..
Ad oggi le ultime tac al livello polmonare danno un leggero peggioramento di qualche millimetro però con la presenza di due nuovi noduli di 6mm..e a livello della vertebra non si sbilancia la rm..ora deve fare una pet per vedere l'insieme della situazione..
Che prospettiva di vita c'è con una diagnosi come la sua?
Grazie mille
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Gentile Signora. Le prospettive che la scienza medica offre nei casi di cancro polmonare (adenocarcinoma) con metastasi encefaliche ed ossee non è buona. La progressione della malattia ha un ritmo autonomo che non viene contrastato dalle cure. In pratica il tempo di vita che rimane a suo padre è già scritto, ma l'unico che lo conosce è suo padre stesso. Con questo Le dico che non si possono fare prognostici ma attuare solo terapie che intervengono per mantenere buona la qualità della vita. In questo caso potrebbero essere utili sedute di radioterapia per alleviare il dolore se presente. Mi sembra di capire che l'intervento chirurgico per la metastasi cerebrale ha conseguito buoni risultati. Se questo fosse vero anche se la scienza medica non offre possibilità di guarigioni Suo padre potrebbe percorrere una strada non convenzionale che in alcuni casi ha conseguito risultati eccezionali. Il metodo è semplice e ha costi minimi. Si tratta del drastico cambiamento di dieta. Tre mesi di frullati verdi di frutta e verdura, seguiti da pasti vegetali, integrati con alcalinizzazione alimentare. Naturalmente bisogna seguire in piano di osservazione e in base alle condizioni del paziente integrare altre procedure. Tutto questo lo trova su internet, ma non si perda a leggere le critiche e il discredito su queste nuove teorie. Mi tenga aggiornato. cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Utente
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Grazie mille Dottore,
Attualmente papà sta abbastanza bene ha solo dolori alla schiena ed essendo stato operato alla testa non si è riformata nessuna metastasi.
Ora mette un cerotto di matrifen e delle fiale di amorfina al dolore.
I dottori avevano pronosticato sei mesi di sopravvivenza, invece è già passato un anno dall accaduto.
Ma come si può conoscere lo stadio della sua malattia?
Ma pensa che non verrà fatta più nessuna chemioterapia?

Grazie mille per il supporto
Cordiali saluti
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Gentile signora, Suo padre assume il Matrifen in cerotto e la Morfina fiale al bisogno. Sono farmaci oppioidi in grado di controllare la maggior parte dei dolori. La cura è ottima e adeguata allo stadio di suo padre. Poiché chiede lo stadio azzardo la gettata dei dadi: T3 meta oss+polm. Chieda la conferma ai medici che lo curano e chieda anche quando rifarà la chemioterapia. La risposta sarà probabilmente dopo 2 anni dall'intervento all'encefalo. Ogni reparto di oncologia ha i propri protocolli, questo era quello che utilizzavo nell'Ospedale dove lavoravo.
Il fatto che siano passati 12 mesi e che Suo padre stia "abbastanza bene" significa che la parte dell'organismo sano è tuttora vitale. Con le nuove teorie significa che la riserva enzimatica è tuttora capace di antagonizzare il cancro. Consideri però che queste riserve si esauriranno se non saranno integrate. L'unica possibilità è la dieta vegetale e integrale. Ogni assunzione di proteine animali con il cibo serve ad alimentare le cellule del cancro. Nel caso di Suo padre il cambio di dieta è assolutamente necessario. Cordiali saluti
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