Carcinoma gastrico e peritoneale


Mio fratello 62 enne , (fumatore e ha perso drasticamente peso nei 4 mesi antecedenti l’emersione della patologia quasi 17-18 kg), il 23 febbraio subisce un intervento di calibraggio uretrale-TURP. il 7/3 u.s., a seguito di shock settico da peritonite acuta diffusa da doppia perforazione gastrica e colon discendente, viene sottoposto a intervento chirurgico urgente di ileostomia, resezione del colon discendente , fistola mucosa nel discendente. Emerge una neoplasia gastrica con perforazione coperta, diffusa carcinosi peritoneale con interessamento del mesocolon trasverso e retrocavità degli epifloore, pelvi congelata con coinvolgimento di ansa ileale a circa 20 cm. dalla valvola. Aggiungo che nel periodo precedente era stato del tutto asintomatico, anche il medico di base, visto il dimagrimento, aveva prescritto una serie di analisi generali compresi alcuni markers , ma stranamente tutto regolare. Terapia post intervento: Antra 1 cp x 2, Clexane 4000 1 fl /dì. L’esame istologico descrive il seguente materiale: A) due linfonodi di 1 e 1,5 cm; B) tratto di sigma di 15 cm .Diagnosi rilevata: localizzazione del linfonodo maggiore dei tessuti molli perilinfonodali e della parete intestinale di Adenocarcinoma gastrico scarsamente differenziato, di tipo diffuso. All’indagine IIC le cellule neoplastiche sono risultate positive a CKAE1-AE3 e CK7.Codice diagnosi: M-81403.
E’in ospedale dal 7/3/2015 sino a tutt’oggi.
Il 26/03/2015 a rx diretto addome, “…non si rilevano raccolte gassose al di sotto degli emodiaframmi da riferire con fondamento a pneumoperitoneo; incremento della densità delle parti molli nello scavo pelvico; assenza di gas in ampolla rettale. Il 13/04 la TAC total body non evidenzia localizzazioni secondarie in ambito cerebrale e cerebellare; non linfonodi mediastinici aumentati di volume; a livello addominale versamento in sede periepatica, nella doccia parietocolica dx e nello scavo pelvico; non lesioni focali a fegato, milza, pancreas e surreni; no linfonodi lomboaortici o pelvici aumentati di volume; idroureteronefrosi bilaterale con ritardo di opacizzazione delle cavità escretrici. Il 29/04 ad un controllo endoscopico si reperta lesione vegetante ed escavata dell’angulus e della regione antrale. non possibile accedere al duodeno. Abbondanti ingesti in cavità gastrica.Si eseguono biopsie multiple, e si consiglia TPN e posizionamento SNG.
ringrazio anticipatamente quanti vorranno rispondere alle seguenti domande (scusandomi per la necessaria prolissità).
Avendo comunque rilevato le descrizioni da referti medici, quale è la stadiazione della malattia? Si potrebbe tentare in extremis – pesa ormai 48 kg-un nuovo intervento di resezione gastrica al fine di togliere le parti malate, oppure di altro tipo? Oltretutto il carcinoma ha occluso il duodeno, e quindi mio fratello non può alimentarsi più , solo per via parenterale. Da due giorni, , per ovviare a questo problema, in Ospedale stanno facendo una chemio leggera ,e hanno applicato una sfera che rilascia gas per la creazione di un “varco” allo scopo di consentire un minimo di alimentazione.
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Gentile Signore
Quello che i medici stanno facendo a Suo fratello è totalmente corretto. La situazione che ha descritto richiede il ricovero e una sorveglianza continua. Le consiglio di avere fiducia nella Sua struttura ospedaliera che mi sembra molto all'avanguardia e nei suoi Medici.
Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Utente
Utente
Cortese Dottore, La ringrazio per l'attenzione e per la risposta.
La mia richiesta di consulto non era dettata da poca fiducia nella struttura ospedaliera,anzi, quanto dal fatto che io da profana non riesco a rilevare la stadiazione della malattia. Quanto alla mia domanda circa la possibilità di un intervento, e a leggere tra le righe la sua risposta," ...la situazione descritta richiede ricovero e sorveglianza continua..." devo intuire che se Lei non l'ha esplicitata, devo ritenere esclusa qualsiasi altra possibilità, compreso l'intervento...ho capito bene?grazie ancora.
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Gentile Signora
Lei può essere benissimo una profana o come di dice in gergo tecnico "una persona non addetta ai lavori", ma la descrizione di suo fratello è molto chiara ed esplicita. Lei ha inoltre ben interpretato quello che è scritto tra le righe. Un intervento chirurgico sarebbe troppo difficile e pesante, ma i medici che stanno curando Suo fratello stanno attuando cure che sono utili. Bisogna avere pazienza e seguire giorno per giorno la situazione.
Cordiali saluti
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13
Gentile Signora
Desidero darle una indicazione alle parole espresse precedentemente. A volte la scienza medica si trova di fronte a situazioni che non riesce a gestire non per cattiva volontà ma per incompletezza di conoscenza. Ciò non vuol dire che in questi casi il paziente o i familiari non possano fare niente. Nel caso di Suo fratello 62enne, con esordio nel febbraio 2015 bisogna che Lei analizzi le condizioni effettive di salute consigliandosi anche con i medici che lo hanno in cura e valuti se esistono le possibilità di una cura non convenzionale. Queste sono terapie che non sono riconosciute dalla medicina ufficiale, ma in certi casi si recuperano situazioni considerate perse. Per Suo fratello cerchi su internet il "metodo Gerson in Italia". Troverà esperienze individuali che le possono dare le prime indicazioni. Il "famigerato" metodo Gerson fu sviluppato in Messico all'inizio del 1900 ed è stato applicato su molti pazienti. Anche la rivista Lancet nel 1990 e il National Cancer Institut si sono occupati dei risultati ottenuti nei pazienti con malattia avanzata. La terapia sembra, per un profano, sconvolgente perché oltre alla dieta vegetale disintossicante utilizza clisteri al caffè. Le posso dire che la pratica di disintossicazione tramite clisteri è conosciuta fin dai tempi di Gesù che la predicava sul Giordano come è stato scoperto nella traduzione dei rotoli del Mar morto scoperti nel 1947. Io stesso conosco la pratica di disintossicazione nei ragazzi drogati tramite il vomito indotto da misture di piante medicinali. L'italia su questi argomenti è piuttosto indietro e trova molti ostacoli. Se c'è spazio si attivi.
cordiali saluti
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Utente
Utente
Dott.Bindi, sono anch'io da sempre persuasa dei benefici dei una dieta comprendente molti vegetali, ed altresì che la complementarietà tra la medicina ufficiale e quelle alternative possa sortire positivi effetti sinergici.Conosco personalmente casi di pazienti per i quali per aver integrato ad es.omeopatia e medicina tradizionale si è addivenuti ad una migliore cura e guarigione.
Purtroppo nel caso del mio congiunto lo "spazio" oramai non c'è davvero più, anche perchè non si alimenta , nè beve nè evacua per via normale, che ho letto nelle fonti da lei indicate essere pre-condizione per approcciare il metodo da Lei indicato. Purtuttavia la ringrazio anche della curiosità che mi ha indotto con quanto descritto nella Sua risposta, che certamente approfondirò per mia cultura personale.Soprattutto Le do atto che fa comunque onore a un Medico specialista consigliare di non escludere la possibilità di cure non convenzionali, a dimostrazione del Suo interesse precipuo a curare il paziente e a lenire le sue sofferenze,e di gran lunga al secondo posto ogni altra valutazione.
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