Bilirubina, cortisone e vitamina K
Buonasera Gent.mi Dottori,
vi scrivo in quanto vorrei avere un chiarimento su una terapia suggerita in ospedale. Mio padre (aa. 56, buone condizioni generali) è affetto da HCC epatico da due anni, in situazione di malattia stabile da novembre e con, a quanto pare, possibili segni di regressione di malattia (un nodulo da 50 mm regresso a 30, più due più piccoli di 27 e 12 mm, stabili in questa situazione dopo 4 sedute di chemioembolizzazione TACE). Successivamente è stato sottoposto alla cura con Nexavar, poi sospesa.
E' in cura presso l'IRCCS Humanitas di Milano per uno studio in fase III con tivantinib/cabozantinib e questo giovedì deve eseguire gli esami del sangue per poter accedere allo studio.
Li ha fatti altre volte, ma aveva l'INR leggermente fuori per i parametri richiesti dallo studio (aveva 1,53 su 1,5). Successivamente, dopo aver trattato questo valore con una terapia a base di Konakion 10 mg/mL, l'INR è entrato sotto la soglia dell'1,5, tuttavia la bilirubina (non so dirVi se diretta o indiretta) era fuori di circa un punto.
A questo punto, il Dottore che lo ha in cura ha suggerito una terapia farmacologica a base di Deltacortene (cortisone) per 6 giorni, più una concomitante terapia di nuovo col Konakion, quest'ultimo da cominciare ieri sera.
Stasera, per curiosità, ho letto i foglietti illustrativi dei due farmaci e in entrambi è segnato, come effetto collaterale comune, l'aumento della bilirubina: come mai quindi sono stati prescritti?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
vi scrivo in quanto vorrei avere un chiarimento su una terapia suggerita in ospedale. Mio padre (aa. 56, buone condizioni generali) è affetto da HCC epatico da due anni, in situazione di malattia stabile da novembre e con, a quanto pare, possibili segni di regressione di malattia (un nodulo da 50 mm regresso a 30, più due più piccoli di 27 e 12 mm, stabili in questa situazione dopo 4 sedute di chemioembolizzazione TACE). Successivamente è stato sottoposto alla cura con Nexavar, poi sospesa.
E' in cura presso l'IRCCS Humanitas di Milano per uno studio in fase III con tivantinib/cabozantinib e questo giovedì deve eseguire gli esami del sangue per poter accedere allo studio.
Li ha fatti altre volte, ma aveva l'INR leggermente fuori per i parametri richiesti dallo studio (aveva 1,53 su 1,5). Successivamente, dopo aver trattato questo valore con una terapia a base di Konakion 10 mg/mL, l'INR è entrato sotto la soglia dell'1,5, tuttavia la bilirubina (non so dirVi se diretta o indiretta) era fuori di circa un punto.
A questo punto, il Dottore che lo ha in cura ha suggerito una terapia farmacologica a base di Deltacortene (cortisone) per 6 giorni, più una concomitante terapia di nuovo col Konakion, quest'ultimo da cominciare ieri sera.
Stasera, per curiosità, ho letto i foglietti illustrativi dei due farmaci e in entrambi è segnato, come effetto collaterale comune, l'aumento della bilirubina: come mai quindi sono stati prescritti?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
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Ogni medicina ha degli effetti collaterali ma spesso i medici sanno come e quando tali effetti possono essere nocivi.
Per portarle un'idea, il cortisone può provocare deficit della matrice calcica ma solo in grosse dosi e per tempi lunghi...
Ad ogni modo deve fidarsi dei medici a cui si è affidato.
Per portarle un'idea, il cortisone può provocare deficit della matrice calcica ma solo in grosse dosi e per tempi lunghi...
Ad ogni modo deve fidarsi dei medici a cui si è affidato.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 14.7k visite dal 31/03/2015.
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