Carcinoma mammario esiti ei dopo interventi
Buongiorno
Mia madre ha avuto un intervento Chirurgico di quadrantectomia supero-esterna dx. L'esame istologico è questo: Carcinoma duttale infiltrante G3. Quadri associati di microfocolai di carcinoma inttraduttale ad altro grado. La neoplsasia giunge a 0.2 cm dal margine profondo. Ampliamento margine mediale: parechima mammario con fiffusi aspetti di adenosi e microfocolaio di carcinoma intraduttale di dipo papillare G2 posto in prossimità del margine di resezione. Ampliamento margine supero-mediale: parenchima mammario con plurimi focolai di carcinoma intratutale con aspetti apocrifi esteso fino a meno di 0.1 cm dal margine di resezione. Metastasi carcinomatosa massiva con estensione extracapsulare in 1/6 infonodi di primo livello; metastasi carcinomatosa parziale in 1/13 linfonodi di secondo livello. Non segni di neoplasia alla cute sovrastante la neoplasia. Si decide per masectomia di radicalizzazione. EI: non neoplasia residua.
Ieri ha cominciato la chemioterapia
Le ho scritto tutto perchè vorrei davvero capirci qualche cosa. Purtroppo abito lontano da lei e non riesco a seguirla come vorrei, ma ci terrei ad avere un parere in piu'.
Grazie infinite
Francesca
Mia madre ha avuto un intervento Chirurgico di quadrantectomia supero-esterna dx. L'esame istologico è questo: Carcinoma duttale infiltrante G3. Quadri associati di microfocolai di carcinoma inttraduttale ad altro grado. La neoplsasia giunge a 0.2 cm dal margine profondo. Ampliamento margine mediale: parechima mammario con fiffusi aspetti di adenosi e microfocolaio di carcinoma intraduttale di dipo papillare G2 posto in prossimità del margine di resezione. Ampliamento margine supero-mediale: parenchima mammario con plurimi focolai di carcinoma intratutale con aspetti apocrifi esteso fino a meno di 0.1 cm dal margine di resezione. Metastasi carcinomatosa massiva con estensione extracapsulare in 1/6 infonodi di primo livello; metastasi carcinomatosa parziale in 1/13 linfonodi di secondo livello. Non segni di neoplasia alla cute sovrastante la neoplasia. Si decide per masectomia di radicalizzazione. EI: non neoplasia residua.
Ieri ha cominciato la chemioterapia
Le ho scritto tutto perchè vorrei davvero capirci qualche cosa. Purtroppo abito lontano da lei e non riesco a seguirla come vorrei, ma ci terrei ad avere un parere in piu'.
Grazie infinite
Francesca
[#1]
Gentile utente,
l'approccio mi sembra corretto.
Anche se ci mancano numerosi dati sul caso indispensabili per la programmazione terapeutica già quelli che ci ha trascritto giustificano la terapia chirurgica aggressiva (mastectomia per la multifocalità della malattia) e la terapia adiuvante, cioè la chemioterapia per la metastatizzazione ascellare a 2 linfonodi/21 esaminati) e perchè si tratta di un G3. Il fatto che i linfonodi interessati siano < 3 è comunque un dato favorevole.
G1-G2- G3 è solo una delle tante caratteristiche o parametri biologici della neoplasia, ma segue in importanza alla dimensione del tumore ed all'interessamento linfonodale ascellare.
La loro conoscenza consente di programmare una eventuale terapia complementare adiuvante. .
In generale Le caratteristiche istopatologiche del tumore primitivo della mammella , il GRADING nucleare e cellulare, forniscono ulteriori informazioni per l'identificazione delle pazienti che necessitano di terapie adiuvanti.
I carcinomi della mammella ben differenziati (G1) si comportano, a parità di condizioni, in modo meno aggressivo di quelli meno differenziati (G2, G3).
Un elevato grading istologico indica una responsività alla chemioterapia adiuvante .
E' stato infatti osservato che quest'ultima produce un miglioramento della prognosi maggiore nei pazienti con linfonodi positivi e linfonodi negativi con tumore scarsamente differenziato, che tra le pazienti con tumore ben differenziato.
Cordiali saluti
l'approccio mi sembra corretto.
Anche se ci mancano numerosi dati sul caso indispensabili per la programmazione terapeutica già quelli che ci ha trascritto giustificano la terapia chirurgica aggressiva (mastectomia per la multifocalità della malattia) e la terapia adiuvante, cioè la chemioterapia per la metastatizzazione ascellare a 2 linfonodi/21 esaminati) e perchè si tratta di un G3. Il fatto che i linfonodi interessati siano < 3 è comunque un dato favorevole.
G1-G2- G3 è solo una delle tante caratteristiche o parametri biologici della neoplasia, ma segue in importanza alla dimensione del tumore ed all'interessamento linfonodale ascellare.
La loro conoscenza consente di programmare una eventuale terapia complementare adiuvante. .
In generale Le caratteristiche istopatologiche del tumore primitivo della mammella , il GRADING nucleare e cellulare, forniscono ulteriori informazioni per l'identificazione delle pazienti che necessitano di terapie adiuvanti.
I carcinomi della mammella ben differenziati (G1) si comportano, a parità di condizioni, in modo meno aggressivo di quelli meno differenziati (G2, G3).
Un elevato grading istologico indica una responsività alla chemioterapia adiuvante .
E' stato infatti osservato che quest'ultima produce un miglioramento della prognosi maggiore nei pazienti con linfonodi positivi e linfonodi negativi con tumore scarsamente differenziato, che tra le pazienti con tumore ben differenziato.
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Grazie di cuore per la sua tempestiva risposta...
Purtroppo i dati che le ho fornito sono quelli in mio possesso. L'unica cosa che posso aggiungere è che nel 2006 mia madre è stata sottoposta a un intervento chirurgico di laparatomia con asportazione di tumore stromale GIST a rischio medio di malignità.
In quel caso non è stata sottposta a nessun tipo di terapia.
Potrebbe essere che si sia scatenato il tumore alla mammella per mancata terapia???
E un'altra cosa.... le metastasi che ha, cosa significano esattamente? Vuol dire che c'è qualche cosa di compromesso in giro?
Dopo la Chemio 4 cicli seguiti da 3 cicli di CMF che non so cosa sia, e poi Endocrinoterapia con inibitore dell'aromatosi per 5 anni.
Terapia di mantenimento con Herceptin ogni 3 settimane per un anno se positiva... anche qui non capisco cosa significa
La ringrazierei se mi volesse chiarire un po'.... NOn cerco risposte positive ma solo chiarimenti....
E' stato molto gentile e la ringrasio
Francesca
Purtroppo i dati che le ho fornito sono quelli in mio possesso. L'unica cosa che posso aggiungere è che nel 2006 mia madre è stata sottoposta a un intervento chirurgico di laparatomia con asportazione di tumore stromale GIST a rischio medio di malignità.
In quel caso non è stata sottposta a nessun tipo di terapia.
Potrebbe essere che si sia scatenato il tumore alla mammella per mancata terapia???
E un'altra cosa.... le metastasi che ha, cosa significano esattamente? Vuol dire che c'è qualche cosa di compromesso in giro?
Dopo la Chemio 4 cicli seguiti da 3 cicli di CMF che non so cosa sia, e poi Endocrinoterapia con inibitore dell'aromatosi per 5 anni.
Terapia di mantenimento con Herceptin ogni 3 settimane per un anno se positiva... anche qui non capisco cosa significa
La ringrazierei se mi volesse chiarire un po'.... NOn cerco risposte positive ma solo chiarimenti....
E' stato molto gentile e la ringrasio
Francesca
[#3]
Le metastasi "c'erano" a due linfonodi ascellari asportati.
Non c'è alcuna evidenza di altre metastasi "in giro", per usare le sue parole.
CMF indica le iniziali dei farmaci utilizzati per la chemioterapia.
L'inibitore aromatasi per "tenere a bada" la componente ormonale.
L'Herceptin è un farmaco di nuova generazione di grande efficacia terapeutica.
Non c'è alcuna evidenza di altre metastasi "in giro", per usare le sue parole.
CMF indica le iniziali dei farmaci utilizzati per la chemioterapia.
L'inibitore aromatasi per "tenere a bada" la componente ormonale.
L'Herceptin è un farmaco di nuova generazione di grande efficacia terapeutica.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.6k visite dal 28/08/2008.
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