Insufficienza respiratorio, adenocarcinoma polmonare

Mio Padre è un ex fumatore, con 40anni da consumatore di MS, ha 62 anni è nato di sette mesi e gli è stato diagnosticato ad ottobre 2007 un adenocarcinoma squamoso al polmone destro. Dopo una cura kemioterapica di sei cicli completi (12 sedute compresi i richiami) con il cisplatino i risultati erano promettenti: dagl'iniziali 9millimetri, la cavizzazione si era ridotta a 3 millimetri e i linfonodi erano in parte scomparsi o rimpiccioliti. Anche le reazioni al farmaco non sono state significative: nausea zero e nessuna caduta di capelli. I dottori del Monaldi di Napoli che lo seguono hanno, quindi, optato per una prosecuzione di terapia meno aggressiva e gli hanno somministrato il Tarceva. Queste pillole, che papà ha assunto per gli ultimi due mesi, non hanno sortito alcun effetto benefico; anzi le sue condizioni cliniche sono peggiorate e dalle ultime tac la lesione ha raggiunto i 4 (quattro) centimetri di volume, con un relativo aumento dei linfonodi. La notte scorsa mio padre ha accusato una significativa insufficienza respiratoria, con espettorazione di muchi misti a sangue fresco. Gli ho somministrato immediatamente l'Ugurol per tamponare le piccole emorragie. Oggi, il nuovo piano terapeutico prevede una Kemio più aggressiva con il Taxotere che, l'equipe medica spera, possa riportare la malattia in uno stadio di gestibilità e di non aggressività.
Dottore volevo chiederle come posso alleviare questa insufficienza respiratoria e come posso, se possibile, prevenire ed alleviare gli effetti collaterali della nuova terapia che inizierà l'8 agostro prossimo? Se, inoltre, dagli studi sulla malattia, ci sono delle terapie coadiuvative di quelle farmacologiche antitumorali per migliorare la vivibilità dei pazienti affetti da adenocarcinoma squamoso, come anche l'assunzione di vitamine o acidofolico o frutta ed estratti particolari, oppure uno stile di vita piuttosto che un altro, sarei felicissimo di conoscerle. Sò bene quali sono le prospettive chi si parano dinnanzi alla mia famiglia, ma mi preme che tutto il tempo che resta a mio padre sia piacevole o, almeno, il meno doloroso possibile. Grazie mille dell'interessamento.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

ovviamente l'idea di intraprendere un nuovo trattamento con il Taxotere è ottima. Io abbinerei magari (performance status permettendo) un altro chemioterapico per eseguire una terapia a due farmaci con migliori possibilità di avere un miglioramento. Inoltre eseguirei il dosaggio della CgA nel plasma. Tale marcatore tumorale indica se nella patologia in esame è presente una componente neuroendocrina. Se fosse presente, si può abbinare un farmaco denominato octreotide alla chemioterapia. E' stata eseguita una scintigrafia ossea? Sarebbe opportuno infatti sapere se non vi è malattia anche sull'osso. Se il paziente è anemico, poi, occorre eseguire trattamento con eritropoietina (la correzione dell'eventuale anemia migliora la dispnea ed aumenta le forze). Altro suggerimento potrebbe essere quello di assumere Synchrolevels. Tale preparato polivitaminico contiene l'estratto embrionario di un pesce tropicale (lo Zebra fish) che sembra avere il potere di indurre le cellule tumorali ad una minore aggressività e spingerle verso l'apoptosi. Ulteriore suggerimento è l'esecuzione di applicazioni di ipertermia capacitiva. Un dettagliato articolo su cos'è è pubblicato nella rubrica Minforma, qui su medicitalia.

un caro saluto, sempre a disposizione

Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/