Asportazione di un carcinoma
Gentili Signori,
a mia mamma, 64 anni e una storia familiare di tumori al colon-retto piuttosto ricorrente (due zii materni e due cugine di primo grado) è stato riscontrato durante la colonscopia di controllo effettuata a metà del mese quanto segue:
"Sfintere anale tonico, marische anali. Mucosa del canale anale trofica. Emorroidi di I grado, congeste. In sede di giunzione anorettale si osserva neoformazione verrucoide del diametro di 4 mm con mosaico irregolare. Esame condotto sino al cieco in condizioni di pulizia ottimali. Il retto-colon presenta in tutti i suoi segmenti pareti elastiche, ben distensibili e mucosa normale. Fini esiti cicatriziali del retto distal, esito di pregressi trattamenti anorettali"
" Si esegue polipectomia con pinza bioptica della lesione aale e successiva coagulazione con plasma di argon della base"
Dopo poco è stata contatta dall'endoscopista, la quale ha comunicato a mia mamma che la neoformazione verrucoide era una lesione epiteliale di alto grado (carcinoma), per cui si dovrà sottoporre a un controllo tra tre mesi. Vi chiedo dunque se è possibile che il carcinoma si ripresenti con il controllo di settembre o se, al momento, è possibile considerare mia mamma "guarita". Siamo tutti molto spaventati e confusi, attendo un vostro cortese riscontro.
Giovanni R.
a mia mamma, 64 anni e una storia familiare di tumori al colon-retto piuttosto ricorrente (due zii materni e due cugine di primo grado) è stato riscontrato durante la colonscopia di controllo effettuata a metà del mese quanto segue:
"Sfintere anale tonico, marische anali. Mucosa del canale anale trofica. Emorroidi di I grado, congeste. In sede di giunzione anorettale si osserva neoformazione verrucoide del diametro di 4 mm con mosaico irregolare. Esame condotto sino al cieco in condizioni di pulizia ottimali. Il retto-colon presenta in tutti i suoi segmenti pareti elastiche, ben distensibili e mucosa normale. Fini esiti cicatriziali del retto distal, esito di pregressi trattamenti anorettali"
" Si esegue polipectomia con pinza bioptica della lesione aale e successiva coagulazione con plasma di argon della base"
Dopo poco è stata contatta dall'endoscopista, la quale ha comunicato a mia mamma che la neoformazione verrucoide era una lesione epiteliale di alto grado (carcinoma), per cui si dovrà sottoporre a un controllo tra tre mesi. Vi chiedo dunque se è possibile che il carcinoma si ripresenti con il controllo di settembre o se, al momento, è possibile considerare mia mamma "guarita". Siamo tutti molto spaventati e confusi, attendo un vostro cortese riscontro.
Giovanni R.
Gentilissimo,
sarebbe meglio riportare per intero il referto patologico relativo alla biopsia in quanto è differente in trattamento di una forma adenocarcinomatosa da una squamocellulare; inoltre andrebbe meglio compreso il tipo di biopsia eseguita: se incisionale parte del tumore è ancora in sede; se escissionale potrebbe comunque non essere radicale. La coagulazione ad argon della base tumorale non è considerata un trattamento curativo per il cancro. Inoltre sarebbe fondamentale conoscere le caratteristiche del soggetto interessato, oltre all'età anche le eventuali malattie croniche e la passata storia clinica. Tutto ciò può determinare scelte terapeutiche anche molto differenti le une dalle altre con relativi e variabili rischi di ricaduta anche a breve termine.
sarebbe meglio riportare per intero il referto patologico relativo alla biopsia in quanto è differente in trattamento di una forma adenocarcinomatosa da una squamocellulare; inoltre andrebbe meglio compreso il tipo di biopsia eseguita: se incisionale parte del tumore è ancora in sede; se escissionale potrebbe comunque non essere radicale. La coagulazione ad argon della base tumorale non è considerata un trattamento curativo per il cancro. Inoltre sarebbe fondamentale conoscere le caratteristiche del soggetto interessato, oltre all'età anche le eventuali malattie croniche e la passata storia clinica. Tutto ciò può determinare scelte terapeutiche anche molto differenti le une dalle altre con relativi e variabili rischi di ricaduta anche a breve termine.
Dr. Davide Cavaliere
Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate - Ausl della Romagna - Presidio Ospedaliero di Forlì

Utente
Per ora La ringrazio infinitamente e al più presto le trasmetterò quanto indicato sul referto istologico.
Giovanni R
Giovanni R

Utente
Egr. Dott. Cavaliere,
Le riporto di seguito quanto riportato dal referto istopatologico:
DIAGNOSI MACROSCOPICA: Due frammenti, il maggiore di 0.3 cm.
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA: Lesione intraepiteliale squamosa anale di alto grado (AIN 2-3)
CERTIFICAZIONE: La Sig.ra AL è affetta dalla seguente patologia: CARCINOMA IN SITU ANALE /AIN III
Le chiedo cortesemente un aiuto per interpretare il referto.
Grazie
Cordiali Saluti
Giovanni R.
Le riporto di seguito quanto riportato dal referto istopatologico:
DIAGNOSI MACROSCOPICA: Due frammenti, il maggiore di 0.3 cm.
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA: Lesione intraepiteliale squamosa anale di alto grado (AIN 2-3)
CERTIFICAZIONE: La Sig.ra AL è affetta dalla seguente patologia: CARCINOMA IN SITU ANALE /AIN III
Le chiedo cortesemente un aiuto per interpretare il referto.
Grazie
Cordiali Saluti
Giovanni R.
Gent.mo Giovanni,
purtroppo il referto patologico non ci da alcuna informazione sui margini di resezione, ossia se sono liberi da malattia o infiltrati dal tumore. Quindi il rischio di recidiva non è trascurabile. Se la mamma non ha grosse comorbilità (malattie croniche o acute che aumentino significativamente il rischio di complicanze in corso di anestesia e chirurgia) varrebbe la pena discutere il caso in ambito multidisciplinare per valutare l'eventuale resezione radicale della lesione (asportazione chirurgica della cicatrice con orletto di tessuto sano circostante e profondo). Viste le dimensioni iniziali, tale procedura potrebbe essere una resezione locale, con sacrificio minimo o nullo della funzione sfinteriale; tale procedura si esegue per via transanale anche in anestesia locale o spinale e con ricovero breve.
In alternativa l'osservazione clinica a breve distanza si impone con ano-rettoscopie successive ed eventualmente esami più approfonditi in caso di sospetta o documentata ripresa di malattia.
Cordialmente,
purtroppo il referto patologico non ci da alcuna informazione sui margini di resezione, ossia se sono liberi da malattia o infiltrati dal tumore. Quindi il rischio di recidiva non è trascurabile. Se la mamma non ha grosse comorbilità (malattie croniche o acute che aumentino significativamente il rischio di complicanze in corso di anestesia e chirurgia) varrebbe la pena discutere il caso in ambito multidisciplinare per valutare l'eventuale resezione radicale della lesione (asportazione chirurgica della cicatrice con orletto di tessuto sano circostante e profondo). Viste le dimensioni iniziali, tale procedura potrebbe essere una resezione locale, con sacrificio minimo o nullo della funzione sfinteriale; tale procedura si esegue per via transanale anche in anestesia locale o spinale e con ricovero breve.
In alternativa l'osservazione clinica a breve distanza si impone con ano-rettoscopie successive ed eventualmente esami più approfonditi in caso di sospetta o documentata ripresa di malattia.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 30/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.