Linfonodi mediastinici e sovraclaveari
Buongiorno e grazie per l'opportunità che ci date.
Circa tre settimane fa mi reco al pronto soccorso perché ho avuto male al braccio dx e avevo paura che fosse un attacco di cuore. Tra tutti gli esami mi fanno i rx al torace e inizia il mio incubo. Dopo una giornata di esami mi dimettono con la conclusione di Adenopatia mediastinica. Il medico mi prescrive la tac e conferma adenopatie mediastiniche. Mi rivolgo all'ematologo/ematologo e in tre giorni faccio Pet, esami del sangue, spirometria e visita cardiologica. La Pet e' risultata positiva con un forte accumulo di radio farmaco sui linfonodi sovraclaveari e sovra e sottodiaframmatici con caratteristica di malattia ad elevato metabolismo glucidico. Successivamente mi fanno fare una visita collegiale che oltre all'oncologo/ematologo era presente anche un chirurgo. Mi viene detto che visto che non presento nessuna sintomatologia e nessun linfonodo palpabile, compreso quelli sovraclaveari, opterebbe per farmi una biopsia dei linfonodi toracici. Onestamente la cosa non mi alletta moltissimo, dicendomi che quelli sovraclaveari, potrebbero essere non attendibili. Inoltre mi è' stato anche detto potrebbe addirittura trattarsi di sarcoidosi e non del tanto temuto linfoma.
Quello che non capisco e' perché farmi una biopsia così invasiva quanto potrebbe farla sui linfonodi sovraclaveari e ancora c'è una possibilità di sarcoidosi? Non sono considerati come dei linfonodi sentinella?
Grazie per l'attenzione, mi sembra di essere su una giostra impazzita!
Circa tre settimane fa mi reco al pronto soccorso perché ho avuto male al braccio dx e avevo paura che fosse un attacco di cuore. Tra tutti gli esami mi fanno i rx al torace e inizia il mio incubo. Dopo una giornata di esami mi dimettono con la conclusione di Adenopatia mediastinica. Il medico mi prescrive la tac e conferma adenopatie mediastiniche. Mi rivolgo all'ematologo/ematologo e in tre giorni faccio Pet, esami del sangue, spirometria e visita cardiologica. La Pet e' risultata positiva con un forte accumulo di radio farmaco sui linfonodi sovraclaveari e sovra e sottodiaframmatici con caratteristica di malattia ad elevato metabolismo glucidico. Successivamente mi fanno fare una visita collegiale che oltre all'oncologo/ematologo era presente anche un chirurgo. Mi viene detto che visto che non presento nessuna sintomatologia e nessun linfonodo palpabile, compreso quelli sovraclaveari, opterebbe per farmi una biopsia dei linfonodi toracici. Onestamente la cosa non mi alletta moltissimo, dicendomi che quelli sovraclaveari, potrebbero essere non attendibili. Inoltre mi è' stato anche detto potrebbe addirittura trattarsi di sarcoidosi e non del tanto temuto linfoma.
Quello che non capisco e' perché farmi una biopsia così invasiva quanto potrebbe farla sui linfonodi sovraclaveari e ancora c'è una possibilità di sarcoidosi? Non sono considerati come dei linfonodi sentinella?
Grazie per l'attenzione, mi sembra di essere su una giostra impazzita!
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Gentile Utente,
la mediastinoscopia viene unanimemente considerata come metodoca
diagnostica di "elevata attendibilita'" nella stadiazione di alcune malattie ematologiche.
Le e' stato spiegato che focalizzare attenzione alle stazioni linfonodali di afferenza sovraclaveare non sarebbe, in questo caso specifico, stato dirimente ai fini della diagnosi poiche' il processo (di sospetto) potrebbe non aver coinvolto quelle aree e perche, in definitiva, potrebbe trattarsi ancora di una malattia limitata. Va da se' che dovendo scegliere di eseguire una biopsia sulla quale modellare una terapia oncologica (o almeno nel suo sospetto) si opti per un linfonodo "target", proprio come dice Lei, molto grande.. e tali sarebbero, per quanto e' dato di sapere, solo quelli toracici, non i sovraclaveari che, mi sembra di percepire, siano al limite dimensionale inferiore (1 cm) per poter essere considerati francamente patologici. La possibilita' che possa trattarsi di sarcoidosi rimane rutt'altro che remota. Soli l'analisi istologica, da un campionamento qualu-quantitativamente adeguato, puo' consentire di porre una diagnosi di certezza (ricordo che vi sono anche alcuni, particilari, casi nei quali e' possibile dimostrare la simultanea presenza delle due malattie..). I linfonodi "sentinella", a cui Lei si riferisce, sono i primi di un flusso linfonodale centrifugo ed evidentemente non sono i medesimi per tutte le patologie.
Le consiglio l'articolo: http://ncbi.nlm.nih.gov/pmc/artcles/PMC3789928/
la mediastinoscopia viene unanimemente considerata come metodoca
diagnostica di "elevata attendibilita'" nella stadiazione di alcune malattie ematologiche.
Le e' stato spiegato che focalizzare attenzione alle stazioni linfonodali di afferenza sovraclaveare non sarebbe, in questo caso specifico, stato dirimente ai fini della diagnosi poiche' il processo (di sospetto) potrebbe non aver coinvolto quelle aree e perche, in definitiva, potrebbe trattarsi ancora di una malattia limitata. Va da se' che dovendo scegliere di eseguire una biopsia sulla quale modellare una terapia oncologica (o almeno nel suo sospetto) si opti per un linfonodo "target", proprio come dice Lei, molto grande.. e tali sarebbero, per quanto e' dato di sapere, solo quelli toracici, non i sovraclaveari che, mi sembra di percepire, siano al limite dimensionale inferiore (1 cm) per poter essere considerati francamente patologici. La possibilita' che possa trattarsi di sarcoidosi rimane rutt'altro che remota. Soli l'analisi istologica, da un campionamento qualu-quantitativamente adeguato, puo' consentire di porre una diagnosi di certezza (ricordo che vi sono anche alcuni, particilari, casi nei quali e' possibile dimostrare la simultanea presenza delle due malattie..). I linfonodi "sentinella", a cui Lei si riferisce, sono i primi di un flusso linfonodale centrifugo ed evidentemente non sono i medesimi per tutte le patologie.
Le consiglio l'articolo: http://ncbi.nlm.nih.gov/pmc/artcles/PMC3789928/
Dr. Ottorino Perrone
[#3]
Piccolo accesso cervicale. Introduzione dello strumento (videomediastinoscopio). Sampling (campionamento), qualcuno chiede estemporaneamente al patologo che il campione sia adeguato per qualità e quantità. Controllo dell'emostasi (di eventuali fonti di sanguinamento..). Sutura della breccia. Recupero immediato. Dimissione in II-III giornata se non si presentano problemi di sorta.
OP
OP
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13.2k visite dal 08/06/2014.
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