Tumore del testicolo
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In primis si tratta di due entità istopatologiche diverse. Il coriocarcinoma appartiene alla famiglia dei non seminomi, di cui nè rappresenta una parte minoritaria (più raro). Rispetto al primo, il coriocarcinoma ha una prognosi meno brillante(ma non necessariamente infausta, anzi ci sono diversi approcci teraputici di successo), sebbene il fattore predittivo principale di curabilità sia dato dallo stadio(localizzato o già metastatico).
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
Egregio Dr. Alongi, la ringrazio per la risposta immediata. La mia purtroppo è stata un'ulteriore richiesta a conferma di quello che i medici mi hanno sempre detto; infatti purtroppo ho perso mio marito 4 mesi fa per un coriocarcinoma . Inizialmente i medici erano abbastanza ottimisti anche se la malattia aveva già dato metastasi ai linfonodi (massa di cm 16) retroperitoneali e ai polmoni, le beta prima del primo ciclo di chemioterapia erano 253.000, la malattia si era notevolmente ridimensionata alla fine dei primi tre cicli di PEB le beta erano a 211, ma non rientrate nei giusti valori, la massa dei linfonodi ridotta e diminuite le metastasi polmonari. Successivamente al termine di un ciclo di chemioteriapia di II linea TIP marcatore nella norma, pacchetto linfonodale 4 CM , metastasi polmonari sparite. Un mese dopo il marcatore era già a 1000, gli oncologi che lo seguivano hanno optato per un trapianto di cellule staminali ( che avevamo già concordato precedentemente) , ma da lì in poi è stato un tracollo totale, la malattia è andata fuori controllo fino a danneggiare il cervello. Lei mi dirà perchè mi racconta questa storia visto tutto si è già compiuto, forse perchè di fronte alla morte di un uomo di 46 anni si resta inebetiti, soprattutto quando questo tumore raggiunge il 95% di remissione totale anche in stadi avanzati, forse perchè speri di avere conferme che sia stato fatto tutto quello che si poteva fare, anche se io nutro una profonda gratitudine verso i medici che hanno seguito mio marito, per la dedizione, la professionalità e l'umanità che hanno saputo trasmetterci. Forse era solo solo uno sfogo mi scusi.
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Uno sfogo più che legittimo ... spero lei mi creda che spesso anche noi addetti al settore ci sentiamo inutili davanti a queste situazioni, soprattutto quando l'età media è così bassa.
Io ho perso un amico con un seminoma che dopo anni di cure putroppo non c'è l'ha fatta; ancora oggi penso a quanto male sono stato per non essere stato capace di guarirlo.
L'essere "esseri biologici" putroppo comporta anche queste cose.
Io ho perso un amico con un seminoma che dopo anni di cure putroppo non c'è l'ha fatta; ancora oggi penso a quanto male sono stato per non essere stato capace di guarirlo.
L'essere "esseri biologici" putroppo comporta anche queste cose.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
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Utente
Dott. D'Angelo la ringrazio per la comprensione, chiudo qui il mio intervento a Medicitalia sperando di non dover più affrontare nella vita un'esperienza simile, è già la seconda volta che mi tocca negli affetti più cari; un ideale abbraccio a tutti voi medici oncologi perchè in questi mesi ho compreso la sofferenza e il senso di fallimento che provate quando le cose non vanno come dovrebbero, ma molt persone grazie a voi guariscono e questo è quello che conta, e noi contiamo su di voi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.2k visite dal 15/07/2008.
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