Tumore al seno e intervento mastectomia
Gentili dottori
sono una donna di 39anni, due bimbi di 4 e 6 anni allattati al seno, no familiarità con neoplasia al seno e/o alle ovaie.
Prima di procedere con le domande vi illustrerei brevemente la mia situazione:
• 18-luglio2013 diagnosticato tumore al seno sx =3 tumefazioni al QSE sx con micro calcificazioni. Non adenopatie ascellari. Tumefazione sovrareolare sx di 50x30mm, nn adenopatie sx. nulla a dx
• 25-luglio2013 esito biopsia: EI= CDI G3 +DCIS;RE=50%;PgR=20%;HER2=3+;Mib=32%
• 08-agosto2013 esito RM mammella bilaterale: confermata lesione eteroproduttiva di circa 4,5x4 cm
• 08-agosto2013 avvio programma di cura : AT(TX+ADM=Paclitaxel+Doxorubicina)x4-CMFH (Ciclofosfamide+Methotrexate+Fluororacile+Herceptin)x4-Chirurgia-RT?-H+OT.
In data 31 ottobre2013, prima dell’avvio del secondo ciclo il controllo ecografico ha evidenziato formazione nodulare di 2 cm + un’altra di 1,3cm a riprova dell’efficacia della terapia intrapresa.
Lo scorso venerdì ho terminato la settima dose e l‘ultima somministrazione del secondo ciclo di farmaci dovrebbe esser prevista per il 6 febbraio. Da calendario dovrò ripetere tutte gli accertamenti propedeutici all’intervento e solo dopo l‘esito dei medesimi potrò incontrare il chirurgo per avere delucidazioni sull’intervento.
Vi scrivo perché vorrei poter esser sicura di fare la scelta migliore in un momento di grande confusione. Premesso che fortunatamente stiamo vivendo questa esperienza con molta serenità, qualche dubbio c’è e mi piacerebbe avere ulteriori conferme/osservazioni sul percorso intrapreso, in particolare:
• I cicli di chemio effettuati sinora son sufficienti, oppure andrebbero integrati con qualche altro tipo di farmaco da fare prima dell’intervento?
• Nel caso volessi fare intervento in un struttura diversa da quella in cui son attualmente in cura, come dovrei muovermi?E’ più opportuno aspettare la fine del ciclo ed i risultati degli esami propedeutici per parlare con un chirurgo oppure dovrei già muovermi ora per poter esser sicura di far intervento nei tempi giusti?
• Quali elementi devo valutare nella scelta del chirurgo?
• Nel caso facessi intervento da un’altra parte, come verrebbe gestito il trasferimento della cartella clinica? Sarebbe poi possibile, dopo l’intervento, proseguire con l’istituto in cui son attualmente in cura (per me logisticamente più comodo)?
Certa di un vs cortese cenno di riscontro, saluto cordialmente
sono una donna di 39anni, due bimbi di 4 e 6 anni allattati al seno, no familiarità con neoplasia al seno e/o alle ovaie.
Prima di procedere con le domande vi illustrerei brevemente la mia situazione:
• 18-luglio2013 diagnosticato tumore al seno sx =3 tumefazioni al QSE sx con micro calcificazioni. Non adenopatie ascellari. Tumefazione sovrareolare sx di 50x30mm, nn adenopatie sx. nulla a dx
• 25-luglio2013 esito biopsia: EI= CDI G3 +DCIS;RE=50%;PgR=20%;HER2=3+;Mib=32%
• 08-agosto2013 esito RM mammella bilaterale: confermata lesione eteroproduttiva di circa 4,5x4 cm
• 08-agosto2013 avvio programma di cura : AT(TX+ADM=Paclitaxel+Doxorubicina)x4-CMFH (Ciclofosfamide+Methotrexate+Fluororacile+Herceptin)x4-Chirurgia-RT?-H+OT.
In data 31 ottobre2013, prima dell’avvio del secondo ciclo il controllo ecografico ha evidenziato formazione nodulare di 2 cm + un’altra di 1,3cm a riprova dell’efficacia della terapia intrapresa.
Lo scorso venerdì ho terminato la settima dose e l‘ultima somministrazione del secondo ciclo di farmaci dovrebbe esser prevista per il 6 febbraio. Da calendario dovrò ripetere tutte gli accertamenti propedeutici all’intervento e solo dopo l‘esito dei medesimi potrò incontrare il chirurgo per avere delucidazioni sull’intervento.
Vi scrivo perché vorrei poter esser sicura di fare la scelta migliore in un momento di grande confusione. Premesso che fortunatamente stiamo vivendo questa esperienza con molta serenità, qualche dubbio c’è e mi piacerebbe avere ulteriori conferme/osservazioni sul percorso intrapreso, in particolare:
• I cicli di chemio effettuati sinora son sufficienti, oppure andrebbero integrati con qualche altro tipo di farmaco da fare prima dell’intervento?
• Nel caso volessi fare intervento in un struttura diversa da quella in cui son attualmente in cura, come dovrei muovermi?E’ più opportuno aspettare la fine del ciclo ed i risultati degli esami propedeutici per parlare con un chirurgo oppure dovrei già muovermi ora per poter esser sicura di far intervento nei tempi giusti?
• Quali elementi devo valutare nella scelta del chirurgo?
• Nel caso facessi intervento da un’altra parte, come verrebbe gestito il trasferimento della cartella clinica? Sarebbe poi possibile, dopo l’intervento, proseguire con l’istituto in cui son attualmente in cura (per me logisticamente più comodo)?
Certa di un vs cortese cenno di riscontro, saluto cordialmente
[#1]
Credo proprio che possa considerarsi "pronta" per l'incontro con il chirurgo.
Dalla documentazione che allega credo che non ci siano problemi se volesse cambiare struttura e ritornare per terapie adiuvanti dove le ha già praticate documentando bene tutti i passaggi.
Non affronti da sola questo momento molto delicato. Oltre al cancro ,che ha mostrato di essere sensibile alle terapie, c'è una seconda malattia, la più grave , cioè LA PAURA DELLA PAURA.
Provi in questi giorni e lo scrivo alla paziente così "precisina e razionale" a leggersi (purtroppo sono oltre 2000 commenti) questa discussione.
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html
Dopo di che intervenga per esprimere tutte le emozioni che le passano per la testa. La maggioranza di queste sono comuni a tutte.
Alcune sue compagne di avventura che hanno subito una mastectomia dopo una neodiuvante potrebbero rispondere meglio dei medici ai suoi tanti dubbi.
Le garantisco che anche questa è TERAPIA e poi comprenderà quanto sia importante. E mi darà ragione.
Si presenti con un nome anche non vero se non se la sente di uscire dall'anonimato.
Dalla documentazione che allega credo che non ci siano problemi se volesse cambiare struttura e ritornare per terapie adiuvanti dove le ha già praticate documentando bene tutti i passaggi.
Non affronti da sola questo momento molto delicato. Oltre al cancro ,che ha mostrato di essere sensibile alle terapie, c'è una seconda malattia, la più grave , cioè LA PAURA DELLA PAURA.
Provi in questi giorni e lo scrivo alla paziente così "precisina e razionale" a leggersi (purtroppo sono oltre 2000 commenti) questa discussione.
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/44-come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno.html
Dopo di che intervenga per esprimere tutte le emozioni che le passano per la testa. La maggioranza di queste sono comuni a tutte.
Alcune sue compagne di avventura che hanno subito una mastectomia dopo una neodiuvante potrebbero rispondere meglio dei medici ai suoi tanti dubbi.
Le garantisco che anche questa è TERAPIA e poi comprenderà quanto sia importante. E mi darà ragione.
Si presenti con un nome anche non vero se non se la sente di uscire dall'anonimato.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
gentilissimo dott catania,
la ringrazio per la sua risposta che ho apprezzato tantissimo perchè ha saputo cogliere pienamente e descrivere con poche parole il mio disagio interiore. Comincerò quanto prima la lettura dei commenti da lei segnalati e non appena sarò pronta scriverò anche della mia avventura ;-)!
buona giornata
la ringrazio per la sua risposta che ho apprezzato tantissimo perchè ha saputo cogliere pienamente e descrivere con poche parole il mio disagio interiore. Comincerò quanto prima la lettura dei commenti da lei segnalati e non appena sarò pronta scriverò anche della mia avventura ;-)!
buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 22/01/2014.
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