Nodulo seno vascolarizzato
Buonasera dottore. Esattamente un anno fa a mia madre(47 anni) è stato rilevato, a seguito di ecografia, mammografia ed esame istologico, un nodulo al seno di 4 mm con contorni irregolari non vascolarizzato. A seguito dell'esame istologico, il medico ci ha informato che era un nodulo in fase di trasformazione quindi non ancora maligno. Dopo qualche giorno mia mamma è stata sottoposta ad intervento chirurgico conservativo con asportazione del solo nodulo in questione. Dopo sei mesi si è sottoposta nuovamente agli esami di prevenzione che non hanno riscontrato altre formazioni nodulari.
Ma ieri, quindi esattamente ad un anno di distanza, mia mamma ha eseguito un esame ecografico che ha segnalato la presenza nello stesso seno di un nodulo leggermente spostato rispetto al precedente, di 8 mm, con bordi irregolari e vascolarizzato. Non è stata però riscontrata nessuna anomalia delle ghiandole ascellari.
Ora, vi contatto perchè mi sto struggendo dall'ansia e dalla paura. Ciò che mi fa paura è il fatto che questo nodulo sia vascolarizzato e non capisco se comporta rischi rispetto al precedente e, se si, quali.
Attendo con ansia dei chiarimenti.
Buona serata.
Ma ieri, quindi esattamente ad un anno di distanza, mia mamma ha eseguito un esame ecografico che ha segnalato la presenza nello stesso seno di un nodulo leggermente spostato rispetto al precedente, di 8 mm, con bordi irregolari e vascolarizzato. Non è stata però riscontrata nessuna anomalia delle ghiandole ascellari.
Ora, vi contatto perchè mi sto struggendo dall'ansia e dalla paura. Ciò che mi fa paura è il fatto che questo nodulo sia vascolarizzato e non capisco se comporta rischi rispetto al precedente e, se si, quali.
Attendo con ansia dei chiarimenti.
Buona serata.
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Intanto si tratta di un nodulo di piccole dimensioni e questo è tranquillizzante.
Di più non si può aggiungere trattandosi di nodo dubbio e quindi non c'è ancora una diagnosi. Vascolarizzato non vuol dire che si tratti sicuramente di un tumore.
Di più non si può aggiungere trattandosi di nodo dubbio e quindi non c'è ancora una diagnosi. Vascolarizzato non vuol dire che si tratti sicuramente di un tumore.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#4]
Utente
Dottore ieri abbiamo fatto ulteriori indagini con la mammografia ed è stato rilevato che il nodulo è esattamente quello dell'anno scorso, che non è stato mai rimosso, nonostante ci sia stato detto il contrario e nonostante il verbale dell'operazione dica diversamente!!! Noi pensiamo sia stato dovuto alla mancata applicazione del filo guida con ecografia. Evidentemente il medico non trovandolo più, una volta aver aperto, abbia asportato ben 5 cm di tessuto sperando che il nodulo(allora di 4mm) fosse li in mezzo. So benissimo che questa storia sa dell'incredibile, ma a questo punto mi chiedo se questo nodulo, rimasto un altro anno nel seno e cresciuto di altri 4 mm abbia potuto comportare qualche danno..o abbia potuto mutare l sua natura, che allora, da esame citologico e istologico, risultava essere dubbia, come in fase di trasformazione. Pensa che nell'arco di un anno, con le dimensioni cresciute di 4 mm, con la traccia di vascolarizzazione e qualche traccia di microcalcificazione, questo nodulo abbia assunto una natura maligna? Cosa ci consiglia dottore? Siamo davvero in uno stato di caos e panico..
[#6]
Utente
Dottore ieri è stato asportato il nodulo di mia mamma che è risultato essere di natura maligna. E' stato fatto il test del linfonodo sentinella ed è risultato negativo. Il chirurgo ha anche detto di aver "pulito" bene tutta la zona circostante. Giovedì prossimo ci darà i risultati dell'esame istologico e ci dirà se sono necessarie eventuali cure ed eventualmente quali. Ora, mia madre ha una folle paura della chemioterapia. Crede che con questi presupposti le sarà comunque prescritta o se riuscirà a terminare le sue cure con un ciclo di radioterapia parziale? La chemio non dovrebbe essere fatta solo se le cellule avessero intaccato i linfonodi? Aspetto con ansia la sua risposta perchè noi siamo terrorizzati dalle chemio e dalle conseguenze che comporta.
[#8]
Utente
Salve dottore, ieri siamo stati dal medico che ci ha dato il seguente referto istologico:
"intervento chirurgico di Quadrantectomia esterna mammella sinistra e biopsia linfonodo sentinella ascellare in quanto affetta da Carcinoma Duttale Infiltrante con prevalente differenziazione tubulare (G1 di Ellis-Elston) con minore componente di ca duttale in situ di tipo cribriforme, senza invasione linfatica peritumorale, in stadio pT1b (nodulo di 8 mm - margini di resezione chirurgici indenni da infiltrazione neoplastica) N0 (linfonodo sentinella negativo per metastasi), Recettore Estrogeno positivo > 80%, Recettore Progesterone positivo >80%,
Ki67 - Mib1 Index: basso(12%), HER-2 negativo - Fenotipo: Luminal A - Like.
ll decorso post-chirurgico è stato regolare.
Durante il ricovero la paziente ha eseguito stadiazione di malattia negativa per metastasi,ad eccezione della scintigrafia scheletrica da eseguire altrove."
Alla luce di questi risultati chirurgici e istologici, il medico ha prescritto la seguente terapia:
- ormonoterapia adiuvante con:
a. Tamoxifene 20 mg cp: 1 cp/die. Dopo 60 gg;
b. Analogo LH-RH (Enantone fle 11,25 mg: 1 fla ogni 90 gg);
- Radioterapia complementare sulla ghiandola mammaria residua destra e boots sul letto chirurgico(posizionamento clips in titanio sul letto chirurgico.
Dottore la mia perplessità è dovuta sulla duplice natura del Tamoxifene. Ho infatti letto che è si un inibitore di eventuali cellule cancerose residue, ma tra gli effetti collaterali non può non balzare all'occhio il possibile rischio di un tumore all'utero o all'endometrio. Ho anche letto che può comportare anche il rischio di un carcinoma molto più aggressivo all'altro seno.
Dottore ora mi chiedo se questi rischi dovuti al Tamoxifene sono concreti o se si verificano raramente e soprattutto, esistono altri farmaci ormonoterapici che possano adempiere al medesimo compito ma con minore pericolosità?Ed eventaulmente dottore potrebbe indicarmene i nomi? Ho ad esempio letto di un certo Raloxifene che funziona in maniera analoga al Tamoxifene ma piuttosto che mettere a rischio l'utero, lo proteggerebbe. Potrebbe gentilmente chiarirmi un po' il quadro generale di questi farmaci dottore?
La ringrazio anticipatamente, attendo con ansia la sua risposta.
"intervento chirurgico di Quadrantectomia esterna mammella sinistra e biopsia linfonodo sentinella ascellare in quanto affetta da Carcinoma Duttale Infiltrante con prevalente differenziazione tubulare (G1 di Ellis-Elston) con minore componente di ca duttale in situ di tipo cribriforme, senza invasione linfatica peritumorale, in stadio pT1b (nodulo di 8 mm - margini di resezione chirurgici indenni da infiltrazione neoplastica) N0 (linfonodo sentinella negativo per metastasi), Recettore Estrogeno positivo > 80%, Recettore Progesterone positivo >80%,
Ki67 - Mib1 Index: basso(12%), HER-2 negativo - Fenotipo: Luminal A - Like.
ll decorso post-chirurgico è stato regolare.
Durante il ricovero la paziente ha eseguito stadiazione di malattia negativa per metastasi,ad eccezione della scintigrafia scheletrica da eseguire altrove."
Alla luce di questi risultati chirurgici e istologici, il medico ha prescritto la seguente terapia:
- ormonoterapia adiuvante con:
a. Tamoxifene 20 mg cp: 1 cp/die. Dopo 60 gg;
b. Analogo LH-RH (Enantone fle 11,25 mg: 1 fla ogni 90 gg);
- Radioterapia complementare sulla ghiandola mammaria residua destra e boots sul letto chirurgico(posizionamento clips in titanio sul letto chirurgico.
Dottore la mia perplessità è dovuta sulla duplice natura del Tamoxifene. Ho infatti letto che è si un inibitore di eventuali cellule cancerose residue, ma tra gli effetti collaterali non può non balzare all'occhio il possibile rischio di un tumore all'utero o all'endometrio. Ho anche letto che può comportare anche il rischio di un carcinoma molto più aggressivo all'altro seno.
Dottore ora mi chiedo se questi rischi dovuti al Tamoxifene sono concreti o se si verificano raramente e soprattutto, esistono altri farmaci ormonoterapici che possano adempiere al medesimo compito ma con minore pericolosità?Ed eventaulmente dottore potrebbe indicarmene i nomi? Ho ad esempio letto di un certo Raloxifene che funziona in maniera analoga al Tamoxifene ma piuttosto che mettere a rischio l'utero, lo proteggerebbe. Potrebbe gentilmente chiarirmi un po' il quadro generale di questi farmaci dottore?
La ringrazio anticipatamente, attendo con ansia la sua risposta.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 104.3k visite dal 30/10/2013.
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