Post radioterapia.
Gentili Dottori,
vi ho scritto in passato per presentarvi il caso di mio padre: 55 anni, ex tabagista, colpito da microcitoma al polmone sx. Dopo 6 cicli di polichemioterapia è stato sottoposto agli esami di routine (tac, scintigrafia ossea e broncospia) dai quali è risultata una totale regressione del microcitoma.
E' stato in seguito sottoposto a radioterapia: la cura è stata profilattica e composta da 10 frazioni per l'encefalo- mediante due campi contrapposti- della potenza di 3000 cGy e da 25 frazzioni al polmone, come consolidamento, della potenza di 50 Gy.
Vi chiedo ora, cosa si fa in questi casi? Per ora l'oncologo che lo ha in cura ha detto semplicemente di aspettare che passi l'estate per poi ripetere tutti gli esami di routine.
Ci è stato inoltre detto che questo genere di tumore ha un'alta probabilità di recidiva; come procede la cura in caso di una nuova comparsa?
Mio padre ha ultimaente un calo dell'appetito, ha difficoltà a deglutire e una tosse molto secca, specie di prima mattina. Questi sintomi sono dovuti all'intensità della radioterapia? Possono essere considerati "trascurabili"?
Vi ringrazio per la cortese attenzione e colgo anche l'occasione per farvi i complimenti per il servizio e il sostegno che riuscite a fornire a noi utenti.
vi ho scritto in passato per presentarvi il caso di mio padre: 55 anni, ex tabagista, colpito da microcitoma al polmone sx. Dopo 6 cicli di polichemioterapia è stato sottoposto agli esami di routine (tac, scintigrafia ossea e broncospia) dai quali è risultata una totale regressione del microcitoma.
E' stato in seguito sottoposto a radioterapia: la cura è stata profilattica e composta da 10 frazioni per l'encefalo- mediante due campi contrapposti- della potenza di 3000 cGy e da 25 frazzioni al polmone, come consolidamento, della potenza di 50 Gy.
Vi chiedo ora, cosa si fa in questi casi? Per ora l'oncologo che lo ha in cura ha detto semplicemente di aspettare che passi l'estate per poi ripetere tutti gli esami di routine.
Ci è stato inoltre detto che questo genere di tumore ha un'alta probabilità di recidiva; come procede la cura in caso di una nuova comparsa?
Mio padre ha ultimaente un calo dell'appetito, ha difficoltà a deglutire e una tosse molto secca, specie di prima mattina. Questi sintomi sono dovuti all'intensità della radioterapia? Possono essere considerati "trascurabili"?
Vi ringrazio per la cortese attenzione e colgo anche l'occasione per farvi i complimenti per il servizio e il sostegno che riuscite a fornire a noi utenti.
[#1]
Caro signore,
il quadro di suo padre sembrerebbe promettente in quanto la RT sull'encefalo e sul mediastino, a dosi diverse, sono entrambe a scopo precauzionale, cioè dopo una risposta completa al trattamento farmacologico. In particolare il trattamento sul mediastino è di consolidamento, cioè per sterilizzare eventuali focolai linfonodali microscopici, quello encefalico per colpire cellule tumorali subcliniche eventualmente arrivate, con il torrente circolatorio sanguigno, all'encefalo. Quindi si parte dal presupposto che la malattia non ci sia più e questi trattamenti hanno l'ambizione di mantenere suo padre in uno stato "libero da malattia". Concodo con la necessità di effettuare dei controlli almeno fra 2-3 mesi dalla fine delle terapie eseguite.
Tosse secca e difficoltà alla deglutizione sono sintomi classici di verosimile stato infiammatorio acuto-subacuto del parenchima polmonare e dell'esofago, sottoposti all'effetto delle radiazioni sulle mucose e sui tessuti sani. Sono sintomi che comunque dovrebbero stemperarsi nell'ambito di alcune settimane o assumere un aspetto sfumato in fase tardiva.
il quadro di suo padre sembrerebbe promettente in quanto la RT sull'encefalo e sul mediastino, a dosi diverse, sono entrambe a scopo precauzionale, cioè dopo una risposta completa al trattamento farmacologico. In particolare il trattamento sul mediastino è di consolidamento, cioè per sterilizzare eventuali focolai linfonodali microscopici, quello encefalico per colpire cellule tumorali subcliniche eventualmente arrivate, con il torrente circolatorio sanguigno, all'encefalo. Quindi si parte dal presupposto che la malattia non ci sia più e questi trattamenti hanno l'ambizione di mantenere suo padre in uno stato "libero da malattia". Concodo con la necessità di effettuare dei controlli almeno fra 2-3 mesi dalla fine delle terapie eseguite.
Tosse secca e difficoltà alla deglutizione sono sintomi classici di verosimile stato infiammatorio acuto-subacuto del parenchima polmonare e dell'esofago, sottoposti all'effetto delle radiazioni sulle mucose e sui tessuti sani. Sono sintomi che comunque dovrebbero stemperarsi nell'ambito di alcune settimane o assumere un aspetto sfumato in fase tardiva.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Ex utente
Gentili dottori,
torno a scrivere a distanza di mesi e soprattutto a termine degli esami ai quali si è sottoposto mio padre nelle scorse settiamane.
Purtroppo siamo ancora in attesa della risposta della TAC ma sappiamo, per ora, che la broncoscopia è risultata negativa.
Mi chiedevo a questo punto, qualora i risultati della TAC non fossereo favorevoli come nel caso della bronco, cosa dovremmo fare?
Mio padre sembrerebbe ancora conservare tutte le sue forze, anche se è molto dimagrito e assume quasi regolarmente cortisone e farlutal in compresse.
La domanda è proprio questa, quale è il trattamento del microcitoma in caso di recidiva? inoltre, si tratterebbe di un trattamento a scopo curativo o semplicemente palliativo?
Vi ringrazio anticiaptamente per le risposte che saprete fornirmi,
cordialmente.
torno a scrivere a distanza di mesi e soprattutto a termine degli esami ai quali si è sottoposto mio padre nelle scorse settiamane.
Purtroppo siamo ancora in attesa della risposta della TAC ma sappiamo, per ora, che la broncoscopia è risultata negativa.
Mi chiedevo a questo punto, qualora i risultati della TAC non fossereo favorevoli come nel caso della bronco, cosa dovremmo fare?
Mio padre sembrerebbe ancora conservare tutte le sue forze, anche se è molto dimagrito e assume quasi regolarmente cortisone e farlutal in compresse.
La domanda è proprio questa, quale è il trattamento del microcitoma in caso di recidiva? inoltre, si tratterebbe di un trattamento a scopo curativo o semplicemente palliativo?
Vi ringrazio anticiaptamente per le risposte che saprete fornirmi,
cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.9k visite dal 29/05/2008.
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