Adenocarcinoma ulcerato e mal differenziato
Mio padre ha 70 anni: è diabetico, iperteso e con fibrillazione atriale. Nel nov. 2007 ha subito la colectomia sx. per eteroplasia del sigma inferiore e diverticolosi.
Referto istologico: Adenocarcinoma ulcerato e mal differenziato, con prevalenti aspetti di secrezione mucoide extracellulare, estesamente infiltrante in profondità la parete del grosso intestino fino al tessuto adiposo pericolico; linfonodi pericolici (15) ed anelli di resezione esenti da neoplasia. Frammenti a struttura fibro-adiposa comprendenti 4 piccoli linfonodi esenti da neoplasia, con note di iperplasia follicolare reattiva. pT3 No
Il 15 gennaio 2008, in seguito ad esami di preparazione alla TAC, richiesta dall'oncologo, si è scoperto essere positivo al Virus Epatite C Genotipo 1B (stiamo ancora indagando se contratto in ospedale), con un quadro epatico sballato, AST 712 ALT 1233 GAMMA-GT 374 Bilirubina Totale 1.15, Bilirubina diretta 0.50, per cui l'oncologo ha rimandato qualunque valutazione (aveva proposto una chemioterapia a base di xeloda) Mi ha riferito anche che con l'esame istologico di mio padre un altra scuola di pensiero avrebbe potuto consigliare di non fare nulla.
30 GEN 08 TAC addome pelvi. Non aree di patologica densità a carico del parenchima cerebrale. Non lesioni espansive o infiltrative a carico del parenchima polmonare. Non linfoadenonomegalie mediastino ilari o ascellari. Non lesioni focali solide epatiche. Milza e pancreas come di norma. Vescica distesa esente da alterazioni parietali. Prostata leggermente aumentata di volume. Non ascite. Non linfoadenonomegalie nei linfocentri addominali e pelvici.
A fine Mar 2008 ho interpellato un altro oncologo che ha detto di non fare nulla, se non controlli periodici,perchè a 4 mesi all'intervento non aveva senso.
Dal mese di aprile mio padre ha cominciato la terapia anticoagulante con Cumadin. Dopo 2 mesi di cure le transaminasi erano rientrate ma 07/04/08 esami del sangue AST 76 ALT 170 GAMMA-GT 104 Bilirubina tot 0.60 bilirubina dir 0.17. Con questo quadro clinico anche il primo oncologo che aveva proposto Xeloda non ha voluto intraprendere nessuna terapia, per la disfunzione epatica e per anicoagulante.
Le condizioni generali di mio padre sono buone, ha ripreso a pieno ritmo il suo lavoro (costruttore edile), senza accusare diturbi di nessun genere
Ma io non so cosa fare: continuare a cercare consulti o lasciarlo vivere serenamente, anche se per breve tempo?
Referto istologico: Adenocarcinoma ulcerato e mal differenziato, con prevalenti aspetti di secrezione mucoide extracellulare, estesamente infiltrante in profondità la parete del grosso intestino fino al tessuto adiposo pericolico; linfonodi pericolici (15) ed anelli di resezione esenti da neoplasia. Frammenti a struttura fibro-adiposa comprendenti 4 piccoli linfonodi esenti da neoplasia, con note di iperplasia follicolare reattiva. pT3 No
Il 15 gennaio 2008, in seguito ad esami di preparazione alla TAC, richiesta dall'oncologo, si è scoperto essere positivo al Virus Epatite C Genotipo 1B (stiamo ancora indagando se contratto in ospedale), con un quadro epatico sballato, AST 712 ALT 1233 GAMMA-GT 374 Bilirubina Totale 1.15, Bilirubina diretta 0.50, per cui l'oncologo ha rimandato qualunque valutazione (aveva proposto una chemioterapia a base di xeloda) Mi ha riferito anche che con l'esame istologico di mio padre un altra scuola di pensiero avrebbe potuto consigliare di non fare nulla.
30 GEN 08 TAC addome pelvi. Non aree di patologica densità a carico del parenchima cerebrale. Non lesioni espansive o infiltrative a carico del parenchima polmonare. Non linfoadenonomegalie mediastino ilari o ascellari. Non lesioni focali solide epatiche. Milza e pancreas come di norma. Vescica distesa esente da alterazioni parietali. Prostata leggermente aumentata di volume. Non ascite. Non linfoadenonomegalie nei linfocentri addominali e pelvici.
A fine Mar 2008 ho interpellato un altro oncologo che ha detto di non fare nulla, se non controlli periodici,perchè a 4 mesi all'intervento non aveva senso.
Dal mese di aprile mio padre ha cominciato la terapia anticoagulante con Cumadin. Dopo 2 mesi di cure le transaminasi erano rientrate ma 07/04/08 esami del sangue AST 76 ALT 170 GAMMA-GT 104 Bilirubina tot 0.60 bilirubina dir 0.17. Con questo quadro clinico anche il primo oncologo che aveva proposto Xeloda non ha voluto intraprendere nessuna terapia, per la disfunzione epatica e per anicoagulante.
Le condizioni generali di mio padre sono buone, ha ripreso a pieno ritmo il suo lavoro (costruttore edile), senza accusare diturbi di nessun genere
Ma io non so cosa fare: continuare a cercare consulti o lasciarlo vivere serenamente, anche se per breve tempo?
[#1]
Gentile Utente,
direi che a questo punto l'unica cosa da fare è un attento follow-up. La situazione di partenza non era particolarmente negativa ed a distanza di tutti questi mesi una chemioterapia adiuvante non avrebbe alcun senso.
Controlli periodici ed un grande in bocca al lupo
Sempre a disposizione, Carlo Pastore
direi che a questo punto l'unica cosa da fare è un attento follow-up. La situazione di partenza non era particolarmente negativa ed a distanza di tutti questi mesi una chemioterapia adiuvante non avrebbe alcun senso.
Controlli periodici ed un grande in bocca al lupo
Sempre a disposizione, Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo per il veloce consulto e per le sue parole di conforto.
Approfitto ancora per chiederle l'esatto significato del valore pT3 No; da quello che ho potuto afferrare, leggendo quà e là, si tratta di un tumore di 3^ stadio (perciò avanzato?) e 0 linfonodi affetti da neoplasia?
Valore marches tumorali dopo intervento
04/12/07 CA-125 7; CA 19-9 15.2; CEA 1.8; ALFA FETO PROTEINA 1.9;
CA 15-3 13.1;
15/01/08 CA-125 13.2; CA 19-9 9.4; CEA 1.0; ALFA FETO PROTEINA 2.2; CA 15-3 30.5; TPA 802;
07/04/2008 CA 19-9 19.8; CEA 1.8; ALFA FETO PROTEINA 3.9; TPA 131.
Com'è possibile che a Luglio 2007, da un controllo generale effettuato, i valori dei marches non erano alterati?
16/07/07 CA-125 5.9; CA 19-9 13.8; CEA 1.6; ALFA FETO PROETEINA 2.6;
CA 15-3 15.8; TPA 36.7
Se ai successivi controlli si rendesse necessaria la chemioterapia, potrebbe affrontarla con i valori epatici scompensati per effetto dell'epatite C e con al terapia anticoagulante in atto?
Approfitto ancora per chiederle l'esatto significato del valore pT3 No; da quello che ho potuto afferrare, leggendo quà e là, si tratta di un tumore di 3^ stadio (perciò avanzato?) e 0 linfonodi affetti da neoplasia?
Valore marches tumorali dopo intervento
04/12/07 CA-125 7; CA 19-9 15.2; CEA 1.8; ALFA FETO PROTEINA 1.9;
CA 15-3 13.1;
15/01/08 CA-125 13.2; CA 19-9 9.4; CEA 1.0; ALFA FETO PROTEINA 2.2; CA 15-3 30.5; TPA 802;
07/04/2008 CA 19-9 19.8; CEA 1.8; ALFA FETO PROTEINA 3.9; TPA 131.
Com'è possibile che a Luglio 2007, da un controllo generale effettuato, i valori dei marches non erano alterati?
16/07/07 CA-125 5.9; CA 19-9 13.8; CEA 1.6; ALFA FETO PROETEINA 2.6;
CA 15-3 15.8; TPA 36.7
Se ai successivi controlli si rendesse necessaria la chemioterapia, potrebbe affrontarla con i valori epatici scompensati per effetto dell'epatite C e con al terapia anticoagulante in atto?
[#3]
Caro Utente,
il significato del T3 e del N0 è rispettivamente la grandezza locale del tumore ed il fatto che i linfonodi siano o meno colonizzati dalla malattia. Ovviamente importante il T ma ancor di più l'N in questo caso. I marcatori tumorali purtroppo non hanno una sensibilità ed una specificità del 100%; è quindi possibile che siano alterati in caso di patologie non tumorali (ad ex. infiammatorie o croniche) o che non siano alterati in presenza di tumore. Sono molto utili se prima dell'asportazione della malattia sono elevati, meno utili se negativi prima dell'intervento. Se successivamente fossero necessarie delle terapie (sperando di no) senza dubbio si possono effettuare con le dovute cautele.
un caro saluto
Carlo Pastore
il significato del T3 e del N0 è rispettivamente la grandezza locale del tumore ed il fatto che i linfonodi siano o meno colonizzati dalla malattia. Ovviamente importante il T ma ancor di più l'N in questo caso. I marcatori tumorali purtroppo non hanno una sensibilità ed una specificità del 100%; è quindi possibile che siano alterati in caso di patologie non tumorali (ad ex. infiammatorie o croniche) o che non siano alterati in presenza di tumore. Sono molto utili se prima dell'asportazione della malattia sono elevati, meno utili se negativi prima dell'intervento. Se successivamente fossero necessarie delle terapie (sperando di no) senza dubbio si possono effettuare con le dovute cautele.
un caro saluto
Carlo Pastore
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.7k visite dal 16/05/2008.
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