Rialzo lento psa dopo prostatectomia -
PSA pre-opreratorio 5,58. Età 57 anni nel febbraio 2009 - prostatectomia laparoscopica robotica assistita con intento nerve sparing sx e ricostruzione sfintere + linfoadenectomia pelvica- ESAME ISTOLOGICO PROSTATA 4,5x3x2,5 cm. e 45gr. con vescicola seminale e dotto deferente di destra rispettivamente di 3,5 e 1,1 cm vescicola seminale e dotto deferente di sinistra rispettivamente 2,1 e 1,5 è presente una neoplasia parenchimale di 1,4 cm di asse maggiore in corrispondenza del margine posteriore di destra , che non si estende a vescicole seminali e dotti deferenti.
(A-prostata B-Apice C-Base D-Vescicola seminale e dotto deferente di destra E-Vescicola seminale e dotto deferente di sinistra) Tre linfonodi pelvici(F):
DIAGNOSI
A-adenocarcinoma tipo acinare (Gleson 4+3=7) bilaterale limitato alla prostata con infiltrazione perineurale margine di resezione esenti da infiltrazione neoplastica
B-F esenti neoplasia
CONCLUSIONI esiti RARP NS sx pT2cpNO con PSA azzerato.
SITUAZIONE ODIERNA
Per 4 anni ovvero dal 2009 al 2013 PSA sempre non dosabile ovvero 0.03 per fortuna - poi da fine gennaio 0.05 da fine marzo 0,07 nonostante io sono e resto un'ottimista prevedo che in futuro (iniziando da fine maggio 2013) il PSA si alzerà ancora pertanto PERDONATEMI se vi disturbo in anticipo ma vorrei conoscere
pareri , consigli e previsioni di oncologi sulla mia situazione inoltre vorrei anche sapere nella sciaugurata ipotesi il mio psa "raggiungesse" speriamo almeno lentamente i numeri delle linee guida europee ( ho letto 0.2 due volte oppure 0.4)
e mi tocca la radioterapia qualcuno saprebbe dirmi se le attrezzature di ultima generazione utilizzate presso gli istituti di ricerca di Milano potrei trovarle anche presso l'istituto di ricerca di Meldola? Grazie infinite per aver letto e Buona vita.
(A-prostata B-Apice C-Base D-Vescicola seminale e dotto deferente di destra E-Vescicola seminale e dotto deferente di sinistra) Tre linfonodi pelvici(F):
DIAGNOSI
A-adenocarcinoma tipo acinare (Gleson 4+3=7) bilaterale limitato alla prostata con infiltrazione perineurale margine di resezione esenti da infiltrazione neoplastica
B-F esenti neoplasia
CONCLUSIONI esiti RARP NS sx pT2cpNO con PSA azzerato.
SITUAZIONE ODIERNA
Per 4 anni ovvero dal 2009 al 2013 PSA sempre non dosabile ovvero 0.03 per fortuna - poi da fine gennaio 0.05 da fine marzo 0,07 nonostante io sono e resto un'ottimista prevedo che in futuro (iniziando da fine maggio 2013) il PSA si alzerà ancora pertanto PERDONATEMI se vi disturbo in anticipo ma vorrei conoscere
pareri , consigli e previsioni di oncologi sulla mia situazione inoltre vorrei anche sapere nella sciaugurata ipotesi il mio psa "raggiungesse" speriamo almeno lentamente i numeri delle linee guida europee ( ho letto 0.2 due volte oppure 0.4)
e mi tocca la radioterapia qualcuno saprebbe dirmi se le attrezzature di ultima generazione utilizzate presso gli istituti di ricerca di Milano potrei trovarle anche presso l'istituto di ricerca di Meldola? Grazie infinite per aver letto e Buona vita.
[#1]
Il valore soglia per il PSA per iniziare a parlare di recidiva biochimica è di 0,20 ng/ml. La struttura di Radioterapia di Meldola possiede tecnologie in grado di affrontare praticamente tutte le forme neoplastiche, per cui, nel caso malaugurato di ricaduta biochimica, penso che possa affidarsi senza problemi a quel centro. Con le tecnologie attuali quello che fa la differenza è l'esperienza e la capacità del radioterapista.
Dr. Salvino Marzano
[#2]
Utente
Sono passati circa quasi 4 anni da quando iniziò il lento ma inesorabile rialzo del psa (fortunatamente avevo gia passato
ulteriori 4 anni con la non dosabilità) adesso siamo ad otto anni dall'intervento pertanto inchinandomi al vostro sapere
spero che qualche gentile radioterapista voglia leggere la prima domanda poi la risposta del dottore ed infine rispondere
alle mie ansiose domande visto che quest'anno ho raggiunto come avevo previsto la maledetta per noi pazienti recidiva biochimica ( febbraio 0.216 giugno 0.231 settembre 0.271):
1. Se dovessimo iniziare la RT come la fate negli USA ovvero
da O.4 e non come in Europa da 0,2 sarebbe troppo rischioso nel caso in esame?
2. Quali possono essere gli eventuali effetti collaterali se decidete di irradiare anche i linfonodi pelvici?
3. Quali sono le percentuali (indicative) degli effetti collaterali "importanti e debilitanti" dopo irradiazione della loggia e dei linfonodi?
4. Quanti sono le percentuali (indicative) che la RT di
salvataggio renda di nuovo il PSA indosabile?
Ho fatto due domande sugli effetti perche molti pazienti conoscono la numero 3 ma non la 2. Mia moglie vedendomi scrivere mi ha chiesto di informarmi quali esami potrei nel
frattempo iniziare a fare visto che in primavera sicuramente
mi recherò in un "vostro" centro diRT. Buon fine 2016 a TUTTI
ulteriori 4 anni con la non dosabilità) adesso siamo ad otto anni dall'intervento pertanto inchinandomi al vostro sapere
spero che qualche gentile radioterapista voglia leggere la prima domanda poi la risposta del dottore ed infine rispondere
alle mie ansiose domande visto che quest'anno ho raggiunto come avevo previsto la maledetta per noi pazienti recidiva biochimica ( febbraio 0.216 giugno 0.231 settembre 0.271):
1. Se dovessimo iniziare la RT come la fate negli USA ovvero
da O.4 e non come in Europa da 0,2 sarebbe troppo rischioso nel caso in esame?
2. Quali possono essere gli eventuali effetti collaterali se decidete di irradiare anche i linfonodi pelvici?
3. Quali sono le percentuali (indicative) degli effetti collaterali "importanti e debilitanti" dopo irradiazione della loggia e dei linfonodi?
4. Quanti sono le percentuali (indicative) che la RT di
salvataggio renda di nuovo il PSA indosabile?
Ho fatto due domande sugli effetti perche molti pazienti conoscono la numero 3 ma non la 2. Mia moglie vedendomi scrivere mi ha chiesto di informarmi quali esami potrei nel
frattempo iniziare a fare visto che in primavera sicuramente
mi recherò in un "vostro" centro diRT. Buon fine 2016 a TUTTI
[#3]
Al di la' delle linee guida europee o americane deve prevalere il buon senso. Il PSA dopo una prostatectomia "radicale" deve essere Indosabile e soprattutto non deve avere un andamento in crescita.
Due aumenti consecutivi di PSA sopra 0.2 ng/ML significano recidiva biochimica e diversi studi hanno evidenziato come il salvataggio precoce (cioè a livelli più bassi possibili di PSA) possa dare il massimo di efficacia del trattamento radiante. Il PSA, infatti è proporzionale al numero di cellule tumorali prostatiche ed è' rinomato come la radioterapia possa essere più efficace quando il numero di cellule tumorali recidivanti è minimo. È verosimile che a bassi livelli di PSA la radioterapia sia maggiormente in grado di sterilizzare il residuo tumorale patologico(visto anche il lento aumento del marcatore che indirizzerebbe maggiormente verso una recidiva locale piuttosto che a distanza).
Il merito gli effetti collaterali, le consiglio di leggere un post proprio sullo stesso argomento da me scritto in questo sito. C'è da considerare che gli effetti collaterali dipendono dalle condizioni basali di partenza. Se il livello di continenza urinaria è buono, gli effetti collaterali di tipo urinario sono abbastanza contenuti. Con le moderne tecniche di radioterapia di intensità modulata e guidate dalle immagini, che ad esempio nel mio centro sono lo standard proposto a tutti i pazienti con le sue caratteristiche, e' possibile colpire la sede della loggia prostatica cercando di minimizzare gli effetti collaterali, prevalentemente di tipo infiammatorio irritativo, previsti a carico di intestino vescica.
Quindi, le consiglio di rivolgersi ad un collega Radioterapista oncologo al fine di programmare il trattamento avendo chiari i benefici (possibilità di revisione Biochimica) e i possibili effetti collaterali.
Ribadisco comunque, come sia più ragionevole pensare ad un trattamento di salvataggio adesso piuttosto che a valori più alti, quando la radioterapia probabilmente potrebbe essere meno efficace.
Stephenson, un esperto dell'argomento, scriveva in un editoriale qualche anno fa proprio sullo stesso argomento della sua richiesta: "se colpisci prima con la radioterapia al momento della recidiva, sarai più efficace e colpirai più forte". Quindi perché aspettare la primavera ??!
Due aumenti consecutivi di PSA sopra 0.2 ng/ML significano recidiva biochimica e diversi studi hanno evidenziato come il salvataggio precoce (cioè a livelli più bassi possibili di PSA) possa dare il massimo di efficacia del trattamento radiante. Il PSA, infatti è proporzionale al numero di cellule tumorali prostatiche ed è' rinomato come la radioterapia possa essere più efficace quando il numero di cellule tumorali recidivanti è minimo. È verosimile che a bassi livelli di PSA la radioterapia sia maggiormente in grado di sterilizzare il residuo tumorale patologico(visto anche il lento aumento del marcatore che indirizzerebbe maggiormente verso una recidiva locale piuttosto che a distanza).
Il merito gli effetti collaterali, le consiglio di leggere un post proprio sullo stesso argomento da me scritto in questo sito. C'è da considerare che gli effetti collaterali dipendono dalle condizioni basali di partenza. Se il livello di continenza urinaria è buono, gli effetti collaterali di tipo urinario sono abbastanza contenuti. Con le moderne tecniche di radioterapia di intensità modulata e guidate dalle immagini, che ad esempio nel mio centro sono lo standard proposto a tutti i pazienti con le sue caratteristiche, e' possibile colpire la sede della loggia prostatica cercando di minimizzare gli effetti collaterali, prevalentemente di tipo infiammatorio irritativo, previsti a carico di intestino vescica.
Quindi, le consiglio di rivolgersi ad un collega Radioterapista oncologo al fine di programmare il trattamento avendo chiari i benefici (possibilità di revisione Biochimica) e i possibili effetti collaterali.
Ribadisco comunque, come sia più ragionevole pensare ad un trattamento di salvataggio adesso piuttosto che a valori più alti, quando la radioterapia probabilmente potrebbe essere meno efficace.
Stephenson, un esperto dell'argomento, scriveva in un editoriale qualche anno fa proprio sullo stesso argomento della sua richiesta: "se colpisci prima con la radioterapia al momento della recidiva, sarai più efficace e colpirai più forte". Quindi perché aspettare la primavera ??!
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.6k visite dal 05/04/2013.
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