Fistola esofagotracheale
buongiorno. A mio marito è stato diagnosticato un cancro dell'esofago di tipo squamoso. La PET ha dato questo risultato:marcato ispessimento della parete esofagea al terzo medio-superiore a manicotto che si estende in senso cranio caudale per circa 6,2 cm, determina compressione della parete posteriore della trachea, dislocandola anteriormente(SUV=10.1)
Linfoadenopatie: iuxtaclaveare dx (SU=4.3); pretracheali, paratracheali a dx (SUV=2.9) e a sinistra (SUV=3.8); barety, precarenali (SUV=5.2) e paraesofagee a sin.
La broncoscopia:accesso rinotracheale dx, corde vocali indenni.Trachea indenne nella prima parte subito al sotto delle corde vocali. A 8cm dal piano delle corde vocali la trachea presenta sulla pars membranacea infiltrazioneneoplastica e abbondante sanguinamento spontaneo. Bilateralmente entrambi gli emistemi presentano pervietà conservata sino ai limmiti della visibilità endoscopica.
La gastroscopia:a partire dai 25 cm dall'arcata dentaria si osserva una voluminosa neoformazione circonferenziale stenosante il lume.A tale altezza pare osservarsi un minuto ostiofistoloso.
Ora è in cura chemioterapica con platino e fluorouracile. Ha fatto il primo ciclo e si appresta al secondo. Dopo la fine del primo ciclo, la tosse è decisamente diminuita e così pure la scialorrea.
Mi si dice che la situazione è molto grave, sia per i linfonodi interessati e sia per la fistola esofagotracheale e praticamente non mi si dà alcuna speranza. Voi che ne pensate? Ho sentito parlare di una proteina la P53, potrebbe fare al caso?
Linfoadenopatie: iuxtaclaveare dx (SU=4.3); pretracheali, paratracheali a dx (SUV=2.9) e a sinistra (SUV=3.8); barety, precarenali (SUV=5.2) e paraesofagee a sin.
La broncoscopia:accesso rinotracheale dx, corde vocali indenni.Trachea indenne nella prima parte subito al sotto delle corde vocali. A 8cm dal piano delle corde vocali la trachea presenta sulla pars membranacea infiltrazioneneoplastica e abbondante sanguinamento spontaneo. Bilateralmente entrambi gli emistemi presentano pervietà conservata sino ai limmiti della visibilità endoscopica.
La gastroscopia:a partire dai 25 cm dall'arcata dentaria si osserva una voluminosa neoformazione circonferenziale stenosante il lume.A tale altezza pare osservarsi un minuto ostiofistoloso.
Ora è in cura chemioterapica con platino e fluorouracile. Ha fatto il primo ciclo e si appresta al secondo. Dopo la fine del primo ciclo, la tosse è decisamente diminuita e così pure la scialorrea.
Mi si dice che la situazione è molto grave, sia per i linfonodi interessati e sia per la fistola esofagotracheale e praticamente non mi si dà alcuna speranza. Voi che ne pensate? Ho sentito parlare di una proteina la P53, potrebbe fare al caso?
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Gentile Signora
mi permetto di risponderle anche se da branca diversa, vedendo il suo consulto inevaso. Per quanto concerne la P53 lo studio è dell'Istituto Tumori di Milano ma la P53 avrebbe la funzione di marcatore e dare indicazioni sull'efficacia o meno della chemio.
Posso dirle che SICURAMENTE E' GRAVE NON DARE SPERANZA AL MALATO E AI SUOI FAMIGLIARI. Non c'è infatti terapia che possa essere efficace in questi casi perché il "clima" intorno al malato non è amorevole "tanto non c'è nulla da fare" e se non ci credono neppure i medici che una terapia sarà efficace, l'ambiente assorbe tutto questo e lo trasferisce al malato che, stando così le cose, si arrende.
Ma non bisogna arrendersi, assolutamente. Glielo dico per esperienza personale di malati oncologici nella mia famiglia e tra i miei amici più cari: i medici non sono il Padreterno e non possono sostituirsi a lui dando diagnosi ineluttabili e a "tempo". Certo i ricercatori e gli specialisti si basano sulle statistiche ma ciascuno di noi è un universo a parte, ciascuno può anche assumersi la responsabilità del proprio "essere nel mondo" ed anche della propria malattia o guarigione.
A rinforzare le mie opinioni, maturate appunto dalle dolorose esperienze personali, proprio qualche giorno fa l'aver trovato casualmente in rete le ricerche di un biologo molecolare, il Prof.Bruce Lipton; tali ricerche dovrebbero aprire la mente a tutti quei ricercatori che continuano a perlustrare il genoma, nell'inutile e dispendiosa "caccia al gene". Solo business ma la mente è davvero più potente dei geni;
Oltre ad affidarvi alle cure istituzionalizzate, voglio darvi il mio contributo se volete non-scientifico: cercate di comprendere che un ruolo enorme nelle nostre malattie lo abbiamo noi stessi e così come ci ammaliamo possiamo guarire. Bisogna però prendere coscienza, esprimersi e non tenersi tutto dentro: questo è il primo passo.
Quindi non disperate, non arrendetevi! Di sicuro qualcosa è accaduto nella vita di suo marito, come l'impossibilità di ottenere qualcosa, o l'impossibilità di "mandare giù" un amaro boccone emozionale. Il cancro dà un messaggio preciso:":LA MIA VITA DEVE CAMBIARE RADICALMENTE o morirò se continuo così (a fare cose che non mi piacciono e non realizzano il mio potenziale umano, a subire dall'ambiente che mi circonda senza ribellarmi, senza interloquire, senza agire; a mentire a me stesso e/o agli altri, a tacere quando dovrei parlare, a stare chiuso quando vorrei fuggire via..ecc ecc). Il cancro dice che è ora DI ASSUMERSI LA RESPONSABILITA' DELLA PROPRIA VITA, dei propri errori, delle proprie scelte. DAL CANCRO SI GUARISCE SE SI CAMBIA DENTRO.
Se volete, guardate questo video, chi parla è un ricercatore, non un visionario.
http://www.youtube.com/watch?v=kAKxeHR5274
Vi sono vicina con tanto affetto vi faccio i miei auguri, di cuore
Dott.Agnesina Pozzi
Chiedo scusa ai Colleghi Oncologi per l'intrusione, ma il consulto è inevaso da troppi giorni.
mi permetto di risponderle anche se da branca diversa, vedendo il suo consulto inevaso. Per quanto concerne la P53 lo studio è dell'Istituto Tumori di Milano ma la P53 avrebbe la funzione di marcatore e dare indicazioni sull'efficacia o meno della chemio.
Posso dirle che SICURAMENTE E' GRAVE NON DARE SPERANZA AL MALATO E AI SUOI FAMIGLIARI. Non c'è infatti terapia che possa essere efficace in questi casi perché il "clima" intorno al malato non è amorevole "tanto non c'è nulla da fare" e se non ci credono neppure i medici che una terapia sarà efficace, l'ambiente assorbe tutto questo e lo trasferisce al malato che, stando così le cose, si arrende.
Ma non bisogna arrendersi, assolutamente. Glielo dico per esperienza personale di malati oncologici nella mia famiglia e tra i miei amici più cari: i medici non sono il Padreterno e non possono sostituirsi a lui dando diagnosi ineluttabili e a "tempo". Certo i ricercatori e gli specialisti si basano sulle statistiche ma ciascuno di noi è un universo a parte, ciascuno può anche assumersi la responsabilità del proprio "essere nel mondo" ed anche della propria malattia o guarigione.
A rinforzare le mie opinioni, maturate appunto dalle dolorose esperienze personali, proprio qualche giorno fa l'aver trovato casualmente in rete le ricerche di un biologo molecolare, il Prof.Bruce Lipton; tali ricerche dovrebbero aprire la mente a tutti quei ricercatori che continuano a perlustrare il genoma, nell'inutile e dispendiosa "caccia al gene". Solo business ma la mente è davvero più potente dei geni;
Oltre ad affidarvi alle cure istituzionalizzate, voglio darvi il mio contributo se volete non-scientifico: cercate di comprendere che un ruolo enorme nelle nostre malattie lo abbiamo noi stessi e così come ci ammaliamo possiamo guarire. Bisogna però prendere coscienza, esprimersi e non tenersi tutto dentro: questo è il primo passo.
Quindi non disperate, non arrendetevi! Di sicuro qualcosa è accaduto nella vita di suo marito, come l'impossibilità di ottenere qualcosa, o l'impossibilità di "mandare giù" un amaro boccone emozionale. Il cancro dà un messaggio preciso:":LA MIA VITA DEVE CAMBIARE RADICALMENTE o morirò se continuo così (a fare cose che non mi piacciono e non realizzano il mio potenziale umano, a subire dall'ambiente che mi circonda senza ribellarmi, senza interloquire, senza agire; a mentire a me stesso e/o agli altri, a tacere quando dovrei parlare, a stare chiuso quando vorrei fuggire via..ecc ecc). Il cancro dice che è ora DI ASSUMERSI LA RESPONSABILITA' DELLA PROPRIA VITA, dei propri errori, delle proprie scelte. DAL CANCRO SI GUARISCE SE SI CAMBIA DENTRO.
Se volete, guardate questo video, chi parla è un ricercatore, non un visionario.
http://www.youtube.com/watch?v=kAKxeHR5274
Vi sono vicina con tanto affetto vi faccio i miei auguri, di cuore
Dott.Agnesina Pozzi
Chiedo scusa ai Colleghi Oncologi per l'intrusione, ma il consulto è inevaso da troppi giorni.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 14/01/2013.
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