Tumore all'apice del polmone
Salve dottore,mio padre ha 59 anni e circa 3 mesi fa ha iniziato ad accusare dolore alla scapola,all'inizio il dolore era sopportabile,di quelli a lui noti visto che soffre di dolori alle ossa ma più passava il tempo e più si acutizzava senza accenni di miglioramento nonostante pomate,fisioterapista ecc...Ha quindi consultato il medico di famiglia che gli ha consigliato una risonanza magnetica a tutta la spina dorsale e sono venute fuori 6 ernie del disco quindi è stato imputato a loro il dolore alla spalla.
Gli è stato dato il cortisone e poi consigliato un fisioterapista e della piscina.
Così è stato fatto,ma il cortisone non dava nessun miglioramento e mio padre passava le notti in bianco e non riusciva più a respirare dal dolore,così siamo andati al pronto soccorso e lo hanno ricoverato dopo una lastra ai polmoni.
Ora è in ospedale da un mese,hanno fatto TAC con contrasto.broncoscopia,ago aspirato...la diagnosi è tumore all'apice del polmone destro senza metastasi a distanza ma non ci hanno detto nient'altro,poichè hanno detto che non possono sapere niente di più preciso senza i risultati dell'ago aspirato...ora l'ago aspirato è stato fatto e la prima volta è risultato"negativo",l'hanno rifatto e anche questa volta è risultato "negativo" provocando a mio padre il distaccamento della pleura...adesso vogliono fare un intervento in artroscopia per prelevare quello che gli serve..ma io mi chiedo...cosa vuol dire negativo???cosa comporta un intervento di questo genere???è possibile che si verifichi che due risultati vengano negativi???la broncoscopia non serve a nulla???
Vi prego di togliermi qualche dubbio
grazie infinite
Gli è stato dato il cortisone e poi consigliato un fisioterapista e della piscina.
Così è stato fatto,ma il cortisone non dava nessun miglioramento e mio padre passava le notti in bianco e non riusciva più a respirare dal dolore,così siamo andati al pronto soccorso e lo hanno ricoverato dopo una lastra ai polmoni.
Ora è in ospedale da un mese,hanno fatto TAC con contrasto.broncoscopia,ago aspirato...la diagnosi è tumore all'apice del polmone destro senza metastasi a distanza ma non ci hanno detto nient'altro,poichè hanno detto che non possono sapere niente di più preciso senza i risultati dell'ago aspirato...ora l'ago aspirato è stato fatto e la prima volta è risultato"negativo",l'hanno rifatto e anche questa volta è risultato "negativo" provocando a mio padre il distaccamento della pleura...adesso vogliono fare un intervento in artroscopia per prelevare quello che gli serve..ma io mi chiedo...cosa vuol dire negativo???cosa comporta un intervento di questo genere???è possibile che si verifichi che due risultati vengano negativi???la broncoscopia non serve a nulla???
Vi prego di togliermi qualche dubbio
grazie infinite
[#1]
Gentile utente,
mi permetto di risponderle per non essendo oncologo, solo per esperienza personale, essendo stato affetto mio padre dalla stessa patologia.
Purtoppo la broncoscopia viene effettuata all'interno della trachea e dei bronchi e, a meno di lesioni interne (endoluminali) non permette di vedere lesioni periferiche.
Per quanto riguarda l'agobiopsia, il pneumotorace rappresenta una possibile complicanza, tuttavia il prelievo, che viene effettuato "alla cieca" sotto guida TAC, è rappresentato da minuti frammenti della lesione.
E' molto difficile riuscire a prelevare il quantitativo esatto di tessuto ed è possibile che l'ago non arrivi nella sede precisa della lesione, potendosi fermare o prima o dopo. Inoltre queste brutte malattie presentano al loro interno delle zone emorragiche e delle zone necrotiche. Basta che il prelievo venga fatto in tali zone per essere giudicato non leggibile.
Proprio in questi casi si ricorre alla toracoscopia che permette di effettuare un prelievo di tessuto un po' più grande, sotto "visione diretta".
Le sono vicino.
mi permetto di risponderle per non essendo oncologo, solo per esperienza personale, essendo stato affetto mio padre dalla stessa patologia.
Purtoppo la broncoscopia viene effettuata all'interno della trachea e dei bronchi e, a meno di lesioni interne (endoluminali) non permette di vedere lesioni periferiche.
Per quanto riguarda l'agobiopsia, il pneumotorace rappresenta una possibile complicanza, tuttavia il prelievo, che viene effettuato "alla cieca" sotto guida TAC, è rappresentato da minuti frammenti della lesione.
E' molto difficile riuscire a prelevare il quantitativo esatto di tessuto ed è possibile che l'ago non arrivi nella sede precisa della lesione, potendosi fermare o prima o dopo. Inoltre queste brutte malattie presentano al loro interno delle zone emorragiche e delle zone necrotiche. Basta che il prelievo venga fatto in tali zone per essere giudicato non leggibile.
Proprio in questi casi si ricorre alla toracoscopia che permette di effettuare un prelievo di tessuto un po' più grande, sotto "visione diretta".
Le sono vicino.
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta così celere...ma questa toracoscopia può avere complicanze come nel caso dell'ago aspirato?se si,quali?
Inoltre volevo sapere se con la sola TAC si può capire che si tratta di tumore.
Hanno rilasciato un foglio a mio padre poichè tra il primo e il secondo ago aspirato è stato dimesso e sul foglio era indicata come diagnosi :"addensamento polmonare e broncopatia cronica"...cosa significa?
Grazie ancora
Inoltre volevo sapere se con la sola TAC si può capire che si tratta di tumore.
Hanno rilasciato un foglio a mio padre poichè tra il primo e il secondo ago aspirato è stato dimesso e sul foglio era indicata come diagnosi :"addensamento polmonare e broncopatia cronica"...cosa significa?
Grazie ancora
[#3]
La toracoscopia è un intervento chirurgico e come tale ha i suoi rischi, così come una agobiopsia ha i suoi.
Nel caso di suo padre però penso sia la cosa migliore per poter fare una diagnosi certa.
Un addensamento si differenzia dal restante parenchima polmonare perchè risulta più compatto, denso e pertanto si può riconoscere alla TC. Tuttavia per poter dire se è un tumore o meno è indispensabile esaminare le cellule che lo compongono.
Per fare questo si ricorre all'agobiopsia o, in caso di prelievo inadeguato, successivamente alla toracoscopia.
In attesa della diagnosi certa si parla di "addensamento".
Cordiali saluti
Nel caso di suo padre però penso sia la cosa migliore per poter fare una diagnosi certa.
Un addensamento si differenzia dal restante parenchima polmonare perchè risulta più compatto, denso e pertanto si può riconoscere alla TC. Tuttavia per poter dire se è un tumore o meno è indispensabile esaminare le cellule che lo compongono.
Per fare questo si ricorre all'agobiopsia o, in caso di prelievo inadeguato, successivamente alla toracoscopia.
In attesa della diagnosi certa si parla di "addensamento".
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Visto che le sue risposte sono state utilissime e soprattutto le prime chiarificatrici nell'arco di un mese ne approfitto per chiederle un'altra cosa...mio padre è attualmente seguito dall'ospedale forlanini di roma ma vorremmo avere un secondo parere al riguardo,lei o qualunque altro dottore potrebbe indirizzarmi verso qualche buona struttura pubblica o privata?
La ringrazio infinitamente
La ringrazio infinitamente
[#5]
Gentile Utente,
se posso esprimere la mia personalissima idea, la scelta di un altro centro DEVE essere personale per tanti motivi, il primo dei quali è il rapporto di fiducia che si crea tra medico e paziente (a volte è un fatto "a pelle").
Resta inteso, come detto sopra dal collega che senza una citologia che ci dica come si chiama la neoformazione dell'apice del pomone, è molto difficile esprimersi in termini di trattamento e prognosi; è in questa fase che spesso il paziente ed i parenti credono nell'insicurezza del medico, che in atto sta solo tramutando le ipotesi in tesi.
se posso esprimere la mia personalissima idea, la scelta di un altro centro DEVE essere personale per tanti motivi, il primo dei quali è il rapporto di fiducia che si crea tra medico e paziente (a volte è un fatto "a pelle").
Resta inteso, come detto sopra dal collega che senza una citologia che ci dica come si chiama la neoformazione dell'apice del pomone, è molto difficile esprimersi in termini di trattamento e prognosi; è in questa fase che spesso il paziente ed i parenti credono nell'insicurezza del medico, che in atto sta solo tramutando le ipotesi in tesi.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#6]
Utente
Ha ragione ma se è possibile questa è una situazione più stressante del dovuto...mio padre è molto debilitato e stanco di esami e delle loro conseguenze che poi non danno i risultati che dovrebbero...più che insicurezza nei confronti dello staff medico è voglia di fare qualcosa per sbloccare la situazione...andrei sulla luna se mi dicessero che li c'è qualcuno che può cambiare la situazione...ma lei ha ragione,senza esame istologico nessuno potrà dire nulla di più di quello che sappiamo ora.
La ringrazio
La ringrazio
[#7]
Oltre alle sagge parole del collega d'Angelo mi permetto di farle presente, che , pur avendo la possibilità di scegliere, anche mio padre è stato seguito al Forlanini, Centro di rilevanza Nazionale per le patologie polmonari.
Capisco la sua angoscia, l'ho già vissuta,ma al momento c'è solo da aspettare, evitando di cadere, soprattutto in questi momenti (...andrei sulla luna se mi dicessero che li c'è qualcuno che può cambiare la situazione), nelle mani di gente senza scrupoli che specula in maniera ignobile sulle sofferenze altrui.
Cordiali saluti
Capisco la sua angoscia, l'ho già vissuta,ma al momento c'è solo da aspettare, evitando di cadere, soprattutto in questi momenti (...andrei sulla luna se mi dicessero che li c'è qualcuno che può cambiare la situazione), nelle mani di gente senza scrupoli che specula in maniera ignobile sulle sofferenze altrui.
Cordiali saluti
[#9]
Utente
Salve dottori
dall'ultima volta che ho scritto si sono mosse poche,pochissime cose...mio padre è sempre dolorante e la diagnosi precisa non è ancora stata fatta poichè a quanto pare è molto difficile arrivare alla lesione attraverso ago aspirato.Si era parlato di una toracoscopia videoassistita ma dopo aver visto la risonanza magnetica il chirurgo ha reputato quest ipotesi inutile al raggiungimento dell'obiettivo...la lesione è interna,distaccata dall'esofago di 2mm inoltre intorno è circondata da infiammazione e al centro hanno trovato cellule necrotiche... ci hanno detto che l'ultima ipotesi è quella dell'operazione,cioè aprire il torace e prelevare un campione di tessuto ma a vostro parere non c'è altra soluzione?nessun altro esame possibile?se no cosa comporta una toracoscopia?
Immagino che sia difficile poter rispondere con così pochi dati e senza vedere una TAC o RMN e lo capisco,purtroppo queste sono le uniche informazioni che ho ma il vostro parere anche se "generale" è sempre ben accetto.
Cordiali saluti
dall'ultima volta che ho scritto si sono mosse poche,pochissime cose...mio padre è sempre dolorante e la diagnosi precisa non è ancora stata fatta poichè a quanto pare è molto difficile arrivare alla lesione attraverso ago aspirato.Si era parlato di una toracoscopia videoassistita ma dopo aver visto la risonanza magnetica il chirurgo ha reputato quest ipotesi inutile al raggiungimento dell'obiettivo...la lesione è interna,distaccata dall'esofago di 2mm inoltre intorno è circondata da infiammazione e al centro hanno trovato cellule necrotiche... ci hanno detto che l'ultima ipotesi è quella dell'operazione,cioè aprire il torace e prelevare un campione di tessuto ma a vostro parere non c'è altra soluzione?nessun altro esame possibile?se no cosa comporta una toracoscopia?
Immagino che sia difficile poter rispondere con così pochi dati e senza vedere una TAC o RMN e lo capisco,purtroppo queste sono le uniche informazioni che ho ma il vostro parere anche se "generale" è sempre ben accetto.
Cordiali saluti
[#10]
Gentile signora,
da ciò che scrive (la lesione è interna,distaccata dall'esofago di 2mm inoltre intorno è circondata da infiammazione e al centro hanno trovato cellule necrotiche...) presumo che sia stata effettuata una biopsia il cui esito è stato infruttuoso, come a volte accade.
La esigua distanza inoltre della lesione dall'esofago rendono qualsiasi manovra percutanea o endoscopica "alla cieca" estremamente pericolosa.
Quindi ogni parere, non potendo visionare gli esami effettuati ed effettuare una visita diretta, come lei giustamente ha riportato, risultano un puro esercizio dialettico, fine a se stesso.
Una toracoscopia comporta , come già detto, rischi come quelli di tutti gli interventi chirurgici: sanguinamento, possibili lesioni degli organi trattati, incertezza del risultato, etc.
Ma il chirurgo toracico ha visionato il caso ?
Cosa ne pensa ? Ha parlato con lui ?
Cordiali saluti
da ciò che scrive (la lesione è interna,distaccata dall'esofago di 2mm inoltre intorno è circondata da infiammazione e al centro hanno trovato cellule necrotiche...) presumo che sia stata effettuata una biopsia il cui esito è stato infruttuoso, come a volte accade.
La esigua distanza inoltre della lesione dall'esofago rendono qualsiasi manovra percutanea o endoscopica "alla cieca" estremamente pericolosa.
Quindi ogni parere, non potendo visionare gli esami effettuati ed effettuare una visita diretta, come lei giustamente ha riportato, risultano un puro esercizio dialettico, fine a se stesso.
Una toracoscopia comporta , come già detto, rischi come quelli di tutti gli interventi chirurgici: sanguinamento, possibili lesioni degli organi trattati, incertezza del risultato, etc.
Ma il chirurgo toracico ha visionato il caso ?
Cosa ne pensa ? Ha parlato con lui ?
Cordiali saluti
[#11]
Utente
Buongiorno,la ringrazio di avermi risposto.
Allora sono state fatte 2 biopsie e una broncoscopia senza esito,mio padre è ricoverato dal 19 marzo e ancora non ha diagnosi,al momento non presenta metastasi ma la mia preoccupazione è che con il tempo,senza una cura possano comparire.
L'oncologo dice che è un caso molto particolare,poichè la lesione è in un punto praticamente irragiungibile.
E' stato chiesto un consulto con il chirurgo (con cui noi familiari non abbiamo parlato direttamente ) che pensa che una toracoscopia in video sia inutile quindi per lui la soluzione sarebbe aprire il torace.
Ora,dalle parole dell'oncologo..."sottoporre un paziente ad un intervento chirurgico solo per fare la diagnosi non è il massimo"..deduco che non è convinto dell'operazione infatti vorrebbe riprovare con un'altra biopsia prima dell'intervento ma...mio padre è stanco,debilitato e ha paura visto che l'ultima biopsia gli ha causato un pneumotorace che non vuole assolutamente rischiare di dover affrontare una seconda volta...è per questo che mi chiedevo se c'era un altro modo che dia più certezza di arrivare alla diagnosi rispetto alla biopsia ,già fallita 2 volte, ma meno invasivo di un operazione al torace.
Saluti
Allora sono state fatte 2 biopsie e una broncoscopia senza esito,mio padre è ricoverato dal 19 marzo e ancora non ha diagnosi,al momento non presenta metastasi ma la mia preoccupazione è che con il tempo,senza una cura possano comparire.
L'oncologo dice che è un caso molto particolare,poichè la lesione è in un punto praticamente irragiungibile.
E' stato chiesto un consulto con il chirurgo (con cui noi familiari non abbiamo parlato direttamente ) che pensa che una toracoscopia in video sia inutile quindi per lui la soluzione sarebbe aprire il torace.
Ora,dalle parole dell'oncologo..."sottoporre un paziente ad un intervento chirurgico solo per fare la diagnosi non è il massimo"..deduco che non è convinto dell'operazione infatti vorrebbe riprovare con un'altra biopsia prima dell'intervento ma...mio padre è stanco,debilitato e ha paura visto che l'ultima biopsia gli ha causato un pneumotorace che non vuole assolutamente rischiare di dover affrontare una seconda volta...è per questo che mi chiedevo se c'era un altro modo che dia più certezza di arrivare alla diagnosi rispetto alla biopsia ,già fallita 2 volte, ma meno invasivo di un operazione al torace.
Saluti
[#12]
Gentile signora,
purtroppo non credo esistano altre possibilità per arrivare ad una diagnosi di certezza.
Provi a parlare direttamente con un chirurgo del Forlanini, o anche con il Prof. Martelli, Direttore UOC di chirurgia Toracica, secondo molti persona umanamente e chirurgicamente eccezionale.
Cordiali saluti
purtroppo non credo esistano altre possibilità per arrivare ad una diagnosi di certezza.
Provi a parlare direttamente con un chirurgo del Forlanini, o anche con il Prof. Martelli, Direttore UOC di chirurgia Toracica, secondo molti persona umanamente e chirurgicamente eccezionale.
Cordiali saluti
[#13]
Utente
Si conosco ormai anche io la fama del Prof.Martelli,il consulto del quale le parlavo è stato fatto proprio dal professore e dalla sua equipe.
Aspetterò gli sviluppi sperando che prima o poi si arrivi ad una soluzione e ad una diagnosi,mi auguro il prima possibile.
Grazie ancora per la disponibilità,è sempre molto utile il suo parere.
Aspetterò gli sviluppi sperando che prima o poi si arrivi ad una soluzione e ad una diagnosi,mi auguro il prima possibile.
Grazie ancora per la disponibilità,è sempre molto utile il suo parere.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 34.9k visite dal 14/04/2008.
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