Linfoma nh iv/a e carcinoma epiteliale anaplastico

tre mesi fa è stata fatta diagnosi di linfoma non Hodgkin B tipo LLC/Linfoma a piccoli linfociti B e circa 1 mese fa , sottoposto a linfadenectomia sovraclaveare è stato riscontrato la presenza di metastasi di seconda neoplasia di tipo epiteliale anaplastico di origine sconosciuta verosimilmente polmonare.

Pur consapevoli della severità della prognosi, vorremmo sapere:

quale centro specialistico all'avanguardia può essere di supporto per ottenere una stabilizzazione/regressione della malattia anche utilizzando eventuali schemi terapeutici di nuova introduzione.

Vi riporto di seguito estratto della relazione clinica

Anamnesi patologica remota: ndr.

08.01.08 ECT ADDOME

09.01.08 TC CRANIO TORACE ADDOME: Massa linfomatosa di 20 x 18 in addome; mrs

22.01.08 Esame citologico linfonodo latero cervicale e biopsia massa addominale

23.01.08 PET total body

01.02.08 RM dorsale lombare



04.02.08 – 18.03.08 IMMUNO CHEMIO TERAPIA R-CHOP
3 cicli di immuno CHEMIO terapia secondo lo schema R-CHOP (Rituximab-ciclofosfamide, adriblastina, vincristina, prednisone) in Day hospital presso il Reparto di Ematologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno (Dr. Piero Galieni):

iniziale riduzione della adenopatia



04.02.08 1° ciclo chemio secondo schema CHOP comprendente:

Solumedrol 125mg ev, Adrimicina 100 mg ev, Vincristina 2 mg ev, Endoxan 1500 mg ev

Emocromo: leucociti 17.100/mmc con 71% neutrofili; Hb 15,2 gr/dl e PLT435.000/mmc



11.02.08 1° ciclo MAB

Rituximab (Mabthera) 600mg ev a lenta infusione preceduta da Trimeton 1 fl ev, Urbason 40 mg ev e Paracetamolo 500 mg per os

Emocromo: leucociti 7.700/mmc con 53% neutrofili; Hb 14,8 gr/dl e PLT451.000/mmc



25.02.08 2° ciclo MAB – 26.02.08 2° ciclo CHOP

2° ciclo R-CHOP comprendente anticorpo anti CD20 (Mabthera) 600mg ev a lenta infusione preceduta da Trimeton 1 fl ev, Urbason 40 mg ev e Paracetamolo 500 mg per os

2° ciclo CHOP Solumedrol 125mg ev, Adriblastina 100 mg ev, Vincristina 2 mg ev, Endoxan 1500 mg ev a lenta infusione, premedicati con Kytril e Trimeton ev.

Emocromo: leucociti 7.700/mmc con 53% neutrofili; Hb 14,8 gr/dl e PLT370.000/mmc



17.03.08 3° ciclo MAB – 18.03.08 3° ciclo CHOP

3° ciclo R-CHOP comprendente anticorpo anti CD20 (Mabthera) 600mg ev a lenta infusione preceduta da Trimeton 1 fl ev, Urbason 20 mg ev e Paracetamolo 500 mg per os

3° ciclo CHOP Solumedrol 125mg ev, Adriblastina 100 mg ev, Vincristina 2 mg ev, Endoxan 1500 mg ev a lenta infusione, premedicati con Kytril e Trimeton 1 fl. + Zometa 4 mg

Emocromo: leucociti 5.300/mmc con 48% neutrofili; Hb 14,1 gr/dl e PLT452.000/mmc



20.03.08 – 27.03.08 RADIOTERAPIA

In seguito alla comparsa di intensa sintomatologia dolorosa lombare all’altezza L1-L4 irradiata bilateralmente e all’ingrossamento della linfoadenopatia latero cervicale sin, precendentemente scomparsa, si procede ad una rivalutazione radiologica ed istologica del quadro mediante RMN del rachide e biopsia dell’adenopatia superficiale.

La RMN aveva evidenziato un incremento delle lesioni ripetitive dei corpi vertebrali lombari già note e comparsa di lesioni analoghe a livello D9 e D5 e di tessuto neoformato a livello foraminale in corrispondenza di L1 e D5. Dopo l’ultimo controllo in Day Hospital, il 18 marzo u.s., il quadro clinico era rapidamente peggiorato per accentuazione del dolore con necessità di terapia analgesica maggiore e marcata limitazione dei movimenti, pertanto in data 20 marzo il paziente veniva ricoverato nel reparto di Degenza del predetto ospedale ed iniziava TRATTAMENTO RADIANTE locale sul rachide dorso-lombare (D8-D10 e L1-L5) con erogazione complessiva di 2000 cGy in 5 sedute.



All’ingresso la cenestesi era alterata per l’intensa sintomatologia dolorosa ed obiettivamente si aprezzavano tumefazioni laterocervicale/sovraclaveare sinistra di circa 4 cm di diametro, massa addominale mesogastrica di circa 14 cm di diametro massimo, epatomegalia con margine inferiore palpabile 3-4 cm sotto l’arco costale.

L’emocromo mostrava i seguenti valori: emoglobina 12,2 g/dl, leucociti 5.400/mmc (neutrofiti 88%, linfociti 11% e monoliti 1%) piastrine 446.000/mm; tra gli altri esami da segnalare aumento della glicemia (125 mg/dl), delle transaminasi (SGPT 108U/L, SGOT 63 U/L)), della fosfatasi alcalina (195 U/L), delle gamma-GT (459 mg/dl) e delle LDH (2.269 U/L), moderata ipogammaglobulinemia. Nello stesso giorno veniva eseguita una valutazione neurologica dalla quale emergevano modesti segni di irritazione radicolare a livello lombare in assenza di segni di compressione midollare.

Il quadro soggettivo è rapidamente migliorato durante la degenza grazie al trattamento radiante in associazione alla terapia analgesica già in atto (duloxetina, morfina e paracetamolo) di desametasone ad alto dosaggio (20 mg x 2/die).



Si prescrive come terapia domiciliare:

- Sodelsam 20 mg 1flacone per os a colazione

- Allopurinolo 300 mg ½ cp a pranzo

- Limpidex 30 mg 1 cp a sera

- Ms Contin 60 mg 1cp ogni 8 ore

- Xeristar 60 mg 1 cp la sera

- Co-Efferalgan 1000 mg per so ore 8 ed ore 20

- Contramal 1 fi.m se dolore

- Tantum Verde e Mycostatin colluttori x 2/die



07.04.08 – 09.04.08 RICOVERO ISTITUTO NAZIONALE TUMORI - Milano

TERAPIA GEMOX (come da


Si prescrive la seguente terapia domiciliare:

Granulokine ½ fl SC al giorno dal 15/04 al 18/04

Ciproxin cp 750 mg 1 cp ore 8 e ore 20 dal 15/04



REFERTO ISTOLOGICO DEL 27/03/08: Linfonodo latero cervicale sn.

NOTIZIE CLINICHE:

Notizie fornite dal dr. Galieni: linfoma non Hodgkin B diffuso CD20+diagnosticato in microistologico di massa addominale prelievo inviato (prof. Pileri Bologna) con diagnosi di LNHB/leucemia di derivazione dai B linfociti periferici tipo LLC.

Localizzazioni LN, osseo midollari, trattato R-CHOP per 3 cicli. Attualmente in riespansione a LN laterocervicale sn e verosimilmente ossea (dolore al rachide lombare) conferma istologica linfonodo.

REFERTO MICROSCOPICO

Linfonodo sede di metastasi da parte di neoplasia epiteliale solida che occupa anche i seni marginali. Numerose le figure mitotiche. La neoplasia appare CK7 positiva, CK20 negativa; TTF1 positiva focale; BER EP4 positiva; CEA positiva.

Il quadro immunoistochimico e morfologico depone per una neoplasia epiteliale scarsamente differenziata non microcitoma.

In prima ipotesi l’origine più probabile è quella polmonare pur non essendo possibile escludere altra origine.

Si segnala, nella quota di linfonodo non occupata dalla neoplasia epiteliale, la presenza del linfoma B precedentemente diagnosticato.
Grazie
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La situazione mi pare abbastanza complessa per ottenere risposte esaustive solo dalla lettura dei referti che molto dettagliatamente ci invia.
Dalle procedure mi sembra che il caso sia stato seguito con competenza e secondo quelli che sono i dettami scientifici consolidati, sia per ciò che concerne l'aspetto farmacologico, sia per ciò che riguarda la radioterapia sintomatica effettuata.
Mi turba la presenza anomala di questo istologico deponente per un tumore di tipo epiteliale in un contesto di linfoma Non Hodgkin preesitente. Forse, se le condizioni lo concedono, una PET/TC potrebbe essere utile, oggi, per ristadiare il linfoma ma anche cercare di identificare anche la "sincrona" neoplasia epiteliale che ha già manifestato delle adenopatie laterocervicali e verosimilmente è la reale responsabile delle localizzazioni ossee.
Rimango comunque della opinione che essendo particolarmente complesso il quadro clinico-anamnestico, è mandatorio un colloquio approfondito e una visita clinica con gli specialisti che vi stanno seguendo, suppongo già in team multidisciplinare(ematologo-oncologo-radioterapista).

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Esimio Dr. Filippo Alongi,
La ringraziamo molto per la celerissima risposta.
Cogliamo l'occasione di chiederLe suggerimento di eventuali sedi cui poter far riferimento riguardo al team multidisciplinare da Lei auspicato.
In realtà attualmente siamo seguiti esclusivamente dall'ematologo c/o INT Milano che almeno secondo i ragguagli rilasciati non pare correlato con le altre specialistiche citate.
Fermo restando la professionalità del suddetto personale, l'elemento di maggior perplessità da parte nostra (motivo del consulto online) è l'evidente mancanza del supporto multidisciplinare: nell'ultimo ricovero (in cui si è iniziato la GEMOX) infatti non abbiamo avuto alcuna consulenza, né radioterapica né oncologica.
Chiediamo quindi lumi su eventuali centri di studio-ricerca da contattare per ottenere in tal senso una migliore gestione del caso, come già da lei stesso affermato, piuttosto complesso.
Rimanendo pertanto in fervida attesa di una risposta,
porgiamo cordiali saluti
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
L'INT di Milano è un centro di indiscutibile competenza riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale. In strutture di questo livello spesso i casi"particolari" , e non solo, vengono discussi collegialmente in riunione multidisciplinare, anche se in apparenza in ambulatorio la segue sempre lo stesso specialista. Può sicuramente chiedere a lui personalmente, ulteriori chiarimenti o fare una richiesta nella stessa struttua per un consulto con un Oncologo medico per l'aspetto relativo al tumore di tipo epiteliale.
Molto cordialmente