Radioterapia dopo pneumonectomia
Salve,
a mia madre di 59 anni fumatrice hanno trovato qualche mese fa per caso un Adenocarcinoma Polmonare G2 a destra che alla TAC era 90mm x 82mm e c'erano dei linfonodi di 21mm a livello ilare omolaterale e nella loggia di Barety. Sulla lettera c'è scritto che era un cT3 cN2 M0.
Ha fatto quindi 3 cicli di cisplatino e gemcitabina e alla tac successiva il tumore era diventato 52mm x 33mm e i linfonodi si erano ridotti rimanendo solo uno di 9mm a livello ilare (contro i 21mm di prima).
Le hanno fatto una pneumonectomia e linfoadenectomia ilo-mediastinica e l'esame istologico dice: _All'osservazione macroscopica si osserva area di consistenza aumentata di diametro massimo di 3cm che dista 8cm dal margine bronchiale. _Microscopicamente: Area di sclerosi infiammatoria al cui interno permangono focolai residui di adenocarcinoma discretamente differenziato che costituiscono meno di 400mmquadrati di area e meno del 10% della lesione. Pleura indenne. Linfonodi indenni. ypT1a ypN0 G2.
Ora pare che l'intenzione sia quella di fare una radioterapia, ma io volevo chiedervi se secondo voi è necessario dato che sembra abbiano asportato tutto con l'intervento. Grazie.
a mia madre di 59 anni fumatrice hanno trovato qualche mese fa per caso un Adenocarcinoma Polmonare G2 a destra che alla TAC era 90mm x 82mm e c'erano dei linfonodi di 21mm a livello ilare omolaterale e nella loggia di Barety. Sulla lettera c'è scritto che era un cT3 cN2 M0.
Ha fatto quindi 3 cicli di cisplatino e gemcitabina e alla tac successiva il tumore era diventato 52mm x 33mm e i linfonodi si erano ridotti rimanendo solo uno di 9mm a livello ilare (contro i 21mm di prima).
Le hanno fatto una pneumonectomia e linfoadenectomia ilo-mediastinica e l'esame istologico dice: _All'osservazione macroscopica si osserva area di consistenza aumentata di diametro massimo di 3cm che dista 8cm dal margine bronchiale. _Microscopicamente: Area di sclerosi infiammatoria al cui interno permangono focolai residui di adenocarcinoma discretamente differenziato che costituiscono meno di 400mmquadrati di area e meno del 10% della lesione. Pleura indenne. Linfonodi indenni. ypT1a ypN0 G2.
Ora pare che l'intenzione sia quella di fare una radioterapia, ma io volevo chiedervi se secondo voi è necessario dato che sembra abbiano asportato tutto con l'intervento. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
va sottointeso che qualsivoglia indicazione da parte del Medico e del Chirurgo vada accettata poichè essi conoscono più direttamente ed approfonditamente il caso, la storia, l'evoluzione della malattia di sua madre.
Ciò premesso mi permetto di fare un pò di chiarezza poichè il caso è particolare. Si trattava, almeno inizialmente, di un adenocarcinoma (andrebbero chiarite, attraverso l'analisi molecolare, la positività recettoriale e le rispettive componenti cellulari), G2, delle dimensioni radiologicamente apprezzabili di 90mm X 82mm (clinicamente T3N2M0; stadio IIIA). La scelta di sottoporre sua madre ad un protocollo chemioterapico neoadiuvante si è dimostrata di successo (alla ristadiazione clinica 52mm X 33mm, stadio IIB). Al di là della scelta chirurgica, sulla quale non posso esprimere opinione, i risultati e gli effeti di un protocollo radioterapico in stadio IA (quale si è dimostrata classificabile la lesione a posteriori) sono chiarificati nell'autorevole fonte di seguito..
http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/non-small-cell-lung/healthprofessional/page7
Essi dimostrano che non vi è un chiaro vantaggio in termini di sopravvivenza ed anzi, secondo statistica, un relativo detrimento del 6% a due anni (dal 58% al 52% ai due anni in 2.232 soggetti)
va sottointeso che qualsivoglia indicazione da parte del Medico e del Chirurgo vada accettata poichè essi conoscono più direttamente ed approfonditamente il caso, la storia, l'evoluzione della malattia di sua madre.
Ciò premesso mi permetto di fare un pò di chiarezza poichè il caso è particolare. Si trattava, almeno inizialmente, di un adenocarcinoma (andrebbero chiarite, attraverso l'analisi molecolare, la positività recettoriale e le rispettive componenti cellulari), G2, delle dimensioni radiologicamente apprezzabili di 90mm X 82mm (clinicamente T3N2M0; stadio IIIA). La scelta di sottoporre sua madre ad un protocollo chemioterapico neoadiuvante si è dimostrata di successo (alla ristadiazione clinica 52mm X 33mm, stadio IIB). Al di là della scelta chirurgica, sulla quale non posso esprimere opinione, i risultati e gli effeti di un protocollo radioterapico in stadio IA (quale si è dimostrata classificabile la lesione a posteriori) sono chiarificati nell'autorevole fonte di seguito..
http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/non-small-cell-lung/healthprofessional/page7
Essi dimostrano che non vi è un chiaro vantaggio in termini di sopravvivenza ed anzi, secondo statistica, un relativo detrimento del 6% a due anni (dal 58% al 52% ai due anni in 2.232 soggetti)
Dr. Ottorino Perrone
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
Mi sono accorto di aver saltato una parentesi nell'esame istologico che forse può aiutare quello che chiedeva, cioè dice Adenocarcinoma discretamente differenziato (p40-, TTF1+).
Ma quindi diciamo per la prosecuzione delle cure si può ragionare come se fosse un tumore di stadio IA?
Mi sono accorto di aver saltato una parentesi nell'esame istologico che forse può aiutare quello che chiedeva, cioè dice Adenocarcinoma discretamente differenziato (p40-, TTF1+).
Ma quindi diciamo per la prosecuzione delle cure si può ragionare come se fosse un tumore di stadio IA?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 01/11/2012.
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