Adenocarcinoma polmonare con metastasi cerebrali e problemi psichici.

Buona sera, utilizzo per la prima volta questo canale...per disperazione. A mio padre, di 59 anni è stato diagnosticato nel settembre 2011 un adenocarcinoma di verosimile origine polmonare con metastasi multiple (3) al cervello e linfoadenomegalie confluenti in sede mediastinica. Ad oggi ha effettuato 6 cicli di chemioterapia con cisplatino, con riduzione delle metastasi cerebrali (ne rimane 1) e modica riduzione delle linfoadenomegalie. Attualmente è in attesa di radioterapia e versa in uno stato di salute ottimale, riacquistando forza (fine chemio il 13 agisto). Prende esclusivamente 4mg al gg di soldesam forte intramuscolare. Nonostante tutto, ha problemi psichici piuttosto forti: sbalzi di umore improvviso, rabbia incontrollata a volte violenta, manie di persecuzione, pranoia unitamente a disturbi dell'equilibrio (che hanno permesso la diagnosi della malattia). Lunedì mattina, ha avuto una forte crisi di rabbia e ha deciso di non procedere più con le cure e mi impedisce di assisterlo. Ho chiesto aiuto al mio medico che mi ha prescritto il serenase 2mg. Sono a chiedervi, vista la situazione, quanto tempo può sopravvivere se si rifiuta di sottoporsi ad ulteriori cure, in particolare a radioterapia? C'è la possibilità di costringerlo a curarsi? I sintomi potrebbero peggiorare ulteriormente? Consigli nella gestione di un malato così problematico? In questo ultimo hanno sono riuscita a gestirlo abbastanza bene..ma ora in questa situazione, non so più cosa fare.

Grazie per il consulto

Elisabetta
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Spesso nelle oncologie vi sono psicologhi specialisti nel settore proprio per queste situazioni molto frequenti. Certo bisognerebbe capire se non vi sia qualche problema in sede subcorticale; potrebbe essere utile una RM.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)