Carcinoma duttale infiltrante poco differenziato
Salve, sono una signora di 60 anni che in data 14/03/2008 ha subito una quadrantectomia QSE Dx + cavo acsellare. Gli elementi in mio possesso sono: Descrizione macroscopica:Quadrantectomia mammaria di cm 12*9*4 comprensiva di una losanga cutanea di cm 11*4 (C).Al taglio, a ridosso del margine profondo (che si china) si osserva una lesione di cm 1,7 cm a margini stellati (T). Dal cavo acsellare si isolano 14 linfonodi individuali di I e II livello.Da cavo ascellare si isolano 5 linfonodi individuali di III livello. Diagnosi: Carcinoma duttale infiltrante poco differenziato, G3 sec. Nottingham. Minima componente in situ. Presenza di diverse calcificazioni.La neoplasia giunge a stretto ridosso del margine di resezione profondo, microscopicamente appare libero.Libera da neoplasia la cute.Tre linfonodi 8su 14 isolati dal I e II livello) sono sede di metastasi, uno dei quali del diametro di 2,5 cm.Liberi da neoplasi i cinque linfonodi di II livello. HER2-neu:positività di membrana debole e continua (score 2+)
Recettore estrogeno positivo 90%
recettore progesterone positivo 50%
quota proliferante:Ki67 positivo nel 30% delle cellule neoplastiche
Stadio della neoplasia:pT1C pN1.
A giorni eseguirò la PET total body
sono HCV positiva con i valori delle transaminasi leggermente al di sopra della norma
sono in attesa del test di conferma (fish?) dell'HER2
I miei quesiti, invece, sono:
qual'è la terapia migliore?
dovrò necessariamente fare anche la chemioterapia che ritengo "devastante"? ed il mio fegato già provato non ne risentirà?
la terapia ormonale mi aiuterà davvero? il risultato dell'HER2 come mi potrà aiutare?
entro quando dovrò iniziare le terapie? e in quale successione?
quali sono a suo parere i miei tempi di sopravvivenza? e con quale qualità della vita?La prego di rispondemi e
Grazie infinite per le chiare risposte che sempre ci date.
Recettore estrogeno positivo 90%
recettore progesterone positivo 50%
quota proliferante:Ki67 positivo nel 30% delle cellule neoplastiche
Stadio della neoplasia:pT1C pN1.
A giorni eseguirò la PET total body
sono HCV positiva con i valori delle transaminasi leggermente al di sopra della norma
sono in attesa del test di conferma (fish?) dell'HER2
I miei quesiti, invece, sono:
qual'è la terapia migliore?
dovrò necessariamente fare anche la chemioterapia che ritengo "devastante"? ed il mio fegato già provato non ne risentirà?
la terapia ormonale mi aiuterà davvero? il risultato dell'HER2 come mi potrà aiutare?
entro quando dovrò iniziare le terapie? e in quale successione?
quali sono a suo parere i miei tempi di sopravvivenza? e con quale qualità della vita?La prego di rispondemi e
Grazie infinite per le chiare risposte che sempre ci date.
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Gent.Sig.ra
il risultato dell'esame del recettore HER è importante perchè, alla chemioterapia che dovrà fare, si potrà o meno associare un farmaco specifico estremamente attivo. Se la funzionalità epatica è nella norma non ci dovrebbero essere controindicazioni alla chemioterapia, ed il suo oncologo La potrà consigliare per il meglio. Alla chemioterapia seguirà la radioterapia per 6 settimane e la ormonoterapia per 5 anni. Eccetto il periodo della chemioterapia, che oggi, è meglio tollerata grazie a farmaci che diminuiscono gli effetti secondari, la sua qualità di vita sarà del tutto normale e,grazie a questa sequenza terapeutica, con ottime probabilità di controllo della malattia.
il risultato dell'esame del recettore HER è importante perchè, alla chemioterapia che dovrà fare, si potrà o meno associare un farmaco specifico estremamente attivo. Se la funzionalità epatica è nella norma non ci dovrebbero essere controindicazioni alla chemioterapia, ed il suo oncologo La potrà consigliare per il meglio. Alla chemioterapia seguirà la radioterapia per 6 settimane e la ormonoterapia per 5 anni. Eccetto il periodo della chemioterapia, che oggi, è meglio tollerata grazie a farmaci che diminuiscono gli effetti secondari, la sua qualità di vita sarà del tutto normale e,grazie a questa sequenza terapeutica, con ottime probabilità di controllo della malattia.
Dr. Roberto Saccozzi
roberto.saccozzi@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6k visite dal 30/03/2008.
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