Dolori osteoarticolari post-chemio
Salve,
vorrei conoscere il Vostro punto di vista sui dolori osteoarticolari post-chemio piuttosto insoliti, a dire dell'oncologo che segue mia sorella.
Mia sorella ha 41 anni, operata di isterectomia totale il 18/01/08 e diagnosticato inizialmente un tumore ovarico giunge in oncologia per una rivalutazione dello stato post-intervento e inizio di chemioterapia del caso.
Quello che inizialmente da istologico sembra fosse uno stadio II si è rivelato diverso prima di cominciare la chemio.
Diagnosi: carcinoma mucinoso dell'ovaio; Stadio: IIIc (adenopatie lomboaortiche, possibile infiltrazione perineale, washing peritoneale non eseguito; Comorboidita' di rilievo: gastrite cronica, anemia da malattia cronica, pregressa IVU da K.Pneumoniae, discopatia L5-S1; piano di cura: CHT sec. schema carbonplatino-taxolo 3 cicli e ristadiazione -Ca125 23.4 Ca19.9 935.7.
Il primo ciclo è stato molto ben tollerato. Con il secondo ci sono stati invece effetti collaterali un pò debilitanti che però, fortunatamente non sono i soliti riscontrati durante i cicli di chemio e cioè nausea vomito diarrea ecc.. per altro finora ottimamente controllati con la relativa terapia domiciliare, ma aihmè ci sono acuti dolori osteoarticolari, e anche muscolari, controllabili solo con efferalgan e in forma più acuta co-efferalgan che stabilizzano il dolore il quale però si attenua solo ma non scompare. L'oncologo sostiene che potrebbe essere il taxolo a dare questo tipo di disturbi ma dovrebbe farlo più in là nel tempo e comunque non mi sembrava affatto convinto quanto più invece stupito!!
I dolori che durano anche una settimana, 10 gg dopo la somministrazione della chemio, sono concentrati in particolare alle estremità (dita dei piedi e delle mani, ginocchia, cranio) ma anche ossa del torace e colonna vertebrale (non a livello lombare).
La mia domanda ora è questa: quali potrebbero essere le cause e in quale modo poterle riconoscere di questi acuti dolori? Potrebbe essere un inizio di osteoporosi dovuta a menopausa precoce (e forzata ovviamente) o peggio forme tumorali alle ossa o simili? Ci tengo a precisare che il più recente emocromo con esami di routine non mostra valori preoccupanti di anemia o globuli bianchi....Fino ad ora di fatto la chemio non ha subito aggredito l'organismo da dover richiedere subito trasfusioni o somministrazione di fattori di crescita o simili.....
Vi ringrazio sin d'ora per avermi prestato attenzione.
Spero di ricevere presto una Vostra gradita Opinione.
Saluti Cordialissimi.
vorrei conoscere il Vostro punto di vista sui dolori osteoarticolari post-chemio piuttosto insoliti, a dire dell'oncologo che segue mia sorella.
Mia sorella ha 41 anni, operata di isterectomia totale il 18/01/08 e diagnosticato inizialmente un tumore ovarico giunge in oncologia per una rivalutazione dello stato post-intervento e inizio di chemioterapia del caso.
Quello che inizialmente da istologico sembra fosse uno stadio II si è rivelato diverso prima di cominciare la chemio.
Diagnosi: carcinoma mucinoso dell'ovaio; Stadio: IIIc (adenopatie lomboaortiche, possibile infiltrazione perineale, washing peritoneale non eseguito; Comorboidita' di rilievo: gastrite cronica, anemia da malattia cronica, pregressa IVU da K.Pneumoniae, discopatia L5-S1; piano di cura: CHT sec. schema carbonplatino-taxolo 3 cicli e ristadiazione -Ca125 23.4 Ca19.9 935.7.
Il primo ciclo è stato molto ben tollerato. Con il secondo ci sono stati invece effetti collaterali un pò debilitanti che però, fortunatamente non sono i soliti riscontrati durante i cicli di chemio e cioè nausea vomito diarrea ecc.. per altro finora ottimamente controllati con la relativa terapia domiciliare, ma aihmè ci sono acuti dolori osteoarticolari, e anche muscolari, controllabili solo con efferalgan e in forma più acuta co-efferalgan che stabilizzano il dolore il quale però si attenua solo ma non scompare. L'oncologo sostiene che potrebbe essere il taxolo a dare questo tipo di disturbi ma dovrebbe farlo più in là nel tempo e comunque non mi sembrava affatto convinto quanto più invece stupito!!
I dolori che durano anche una settimana, 10 gg dopo la somministrazione della chemio, sono concentrati in particolare alle estremità (dita dei piedi e delle mani, ginocchia, cranio) ma anche ossa del torace e colonna vertebrale (non a livello lombare).
La mia domanda ora è questa: quali potrebbero essere le cause e in quale modo poterle riconoscere di questi acuti dolori? Potrebbe essere un inizio di osteoporosi dovuta a menopausa precoce (e forzata ovviamente) o peggio forme tumorali alle ossa o simili? Ci tengo a precisare che il più recente emocromo con esami di routine non mostra valori preoccupanti di anemia o globuli bianchi....Fino ad ora di fatto la chemio non ha subito aggredito l'organismo da dover richiedere subito trasfusioni o somministrazione di fattori di crescita o simili.....
Vi ringrazio sin d'ora per avermi prestato attenzione.
Spero di ricevere presto una Vostra gradita Opinione.
Saluti Cordialissimi.
[#1]
Il paclitaxel, annovera tra i suoi effetti collaterali anche le mialgie e le artralgie, che rispondono cmq bene ai fans.
Solitamente i dolori da secondarietà ossee sono costanti in un punto, aumentano nelle ore notturne, rispondono poco ai fans (oltre ad avere un dato scintigrafico e radiologico specifico).
Solitamente i dolori da secondarietà ossee sono costanti in un punto, aumentano nelle ore notturne, rispondono poco ai fans (oltre ad avere un dato scintigrafico e radiologico specifico).
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottore, vorrei innanzitutto ringraziarLa per la celerità con la quale ha risposto al mio messaggio.
Mia sorella purtroppo è allergica al nimesulide e temo che la sua gastrite cronica non le permetta di assumere fans, nonostante il gastroprotettore che assume giornalmente.
Non so se esiste una terapia antalgica più efficace del paracetamolo, anche addizionato di codeina, mi auguro di si.
Comunque l'oncologo è stato informato e presumo che se ne occuperà a giorni visto che tra 2 giorni lei eseguirà la terza chemio, emocromo permettendo, alla quale tra l'altro seguirà una ristadiazione.
Mi chiedevo se può essere nocivo eseguire una scintigrafia in corso di chemio, a causa delle radiazioni, e/o se può essere utile eseguire una densitometria ossea o particolari esami ematochimici.
Un altro degli effetti collaterali della chemio, ci avevano avvertiti, è il manifestarsi della stipsi. Ci sono, secondo Lei, dei lassativi che non provochino dolori addominali e possono essere usati senza controindicazioni particolari? Benchè mi renda conto che alcuni di questi sono usati per esami particolari, endoscopici intendo, l'isocolan resta di fatto uno dei pochi che non le ha provocato nessun tipo di disturbo, chiaramente con un dosaggio differente, con il massimo del risultato. Ma temo sia eccessiva come scelta, la mia è sola una domanda.
Ringrazio infinitamente.
Cordiali saluti.
Mia sorella purtroppo è allergica al nimesulide e temo che la sua gastrite cronica non le permetta di assumere fans, nonostante il gastroprotettore che assume giornalmente.
Non so se esiste una terapia antalgica più efficace del paracetamolo, anche addizionato di codeina, mi auguro di si.
Comunque l'oncologo è stato informato e presumo che se ne occuperà a giorni visto che tra 2 giorni lei eseguirà la terza chemio, emocromo permettendo, alla quale tra l'altro seguirà una ristadiazione.
Mi chiedevo se può essere nocivo eseguire una scintigrafia in corso di chemio, a causa delle radiazioni, e/o se può essere utile eseguire una densitometria ossea o particolari esami ematochimici.
Un altro degli effetti collaterali della chemio, ci avevano avvertiti, è il manifestarsi della stipsi. Ci sono, secondo Lei, dei lassativi che non provochino dolori addominali e possono essere usati senza controindicazioni particolari? Benchè mi renda conto che alcuni di questi sono usati per esami particolari, endoscopici intendo, l'isocolan resta di fatto uno dei pochi che non le ha provocato nessun tipo di disturbo, chiaramente con un dosaggio differente, con il massimo del risultato. Ma temo sia eccessiva come scelta, la mia è sola una domanda.
Ringrazio infinitamente.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente
intanto rispondo alla prima domanda; esistono dei farmaci in commercio che vedono la presenza di paracetamolo + codeina (evito i nomi commerciali per ovvi motivi).
Tenga presente però, e quì salto alla terza domanda, che essi possono far aumentare la stispi; in questi casi come nel caso delle stipsi durante chemio, vi è la possibilità di utilizzare il lattulosio, le supposte di glicerina ed i clismi (quest'ultimi dopo almeno due giorni di stipsi) oltre a una dieta semiliquida e frutta (kiwi per esempio). Terrei i purganti maggiori solo in caso di estrema necessità.
Certo l'ideale è eseguire la scintigrafia prima o nei periodi di pausa di una chemio, ma solo per evitare alla paziente uno stress aggiuntivo; le altre metodiche da lei citate non sono utili a valutare la presenza disecondarietà osee.
intanto rispondo alla prima domanda; esistono dei farmaci in commercio che vedono la presenza di paracetamolo + codeina (evito i nomi commerciali per ovvi motivi).
Tenga presente però, e quì salto alla terza domanda, che essi possono far aumentare la stispi; in questi casi come nel caso delle stipsi durante chemio, vi è la possibilità di utilizzare il lattulosio, le supposte di glicerina ed i clismi (quest'ultimi dopo almeno due giorni di stipsi) oltre a una dieta semiliquida e frutta (kiwi per esempio). Terrei i purganti maggiori solo in caso di estrema necessità.
Certo l'ideale è eseguire la scintigrafia prima o nei periodi di pausa di una chemio, ma solo per evitare alla paziente uno stress aggiuntivo; le altre metodiche da lei citate non sono utili a valutare la presenza disecondarietà osee.
[#4]
Utente
Gentilissimo Dottore, mi permetto di riscriverLe così presto per sottoporle un quesito venutosi a creare proprio oggi.
Stamane l'emocromo di mia sorella andava bene ma, dopo consulto del primario, l'oncologo ha deciso di sospendere nella seduta di domani il taxolo per provare se è quel farmaco la causa di questi forti dolori che si protraggono nel tempo.
La mia domanda ora è questa: cosa succederebbe se fosse davvero il taxolo la causa del problema (si cambia terapia antalgica o si sostituisce il farmaco)e cosa se non lo fosse?
Quanto può influire, ai fini dei risultati della terapia, l'assenza e/o l'assunzione, di questo chemioterapico che, benchè particolarmente tossico, è comunque tra i più indicati nelle linee guida internazionali in materia?
Ci sono farmaci altrettanto efficaci che possono sostituirsi ad esso?
Volevo anche chiedere la sua opinione su questa scelta degli oncologi.
Grazie per i suggerimenti e chiarimenti relativi al mio messaggio precedente.
Ancora un grazie.
Cordiali Saluti.
Stamane l'emocromo di mia sorella andava bene ma, dopo consulto del primario, l'oncologo ha deciso di sospendere nella seduta di domani il taxolo per provare se è quel farmaco la causa di questi forti dolori che si protraggono nel tempo.
La mia domanda ora è questa: cosa succederebbe se fosse davvero il taxolo la causa del problema (si cambia terapia antalgica o si sostituisce il farmaco)e cosa se non lo fosse?
Quanto può influire, ai fini dei risultati della terapia, l'assenza e/o l'assunzione, di questo chemioterapico che, benchè particolarmente tossico, è comunque tra i più indicati nelle linee guida internazionali in materia?
Ci sono farmaci altrettanto efficaci che possono sostituirsi ad esso?
Volevo anche chiedere la sua opinione su questa scelta degli oncologi.
Grazie per i suggerimenti e chiarimenti relativi al mio messaggio precedente.
Ancora un grazie.
Cordiali Saluti.
[#5]
Sicuramente un farmaco deve dare giovamento e no nocumento; conoscendo le potenzialità tossiche del taxolo sarà stato valutato questodato. Esistono poi altri farmaci adatti o adattabili, ma queste decisioni è meglio prenderle con il paziente (o la paziente) davanti.
Ponga tutti i suoi quesiti anche ai colleghi che la hanno in cura; chieda (è un suo dovere, se delegato da sua sorella nel consenso informato) di essere sempre tenuto al corrente delle decisioni prese.
Ponga tutti i suoi quesiti anche ai colleghi che la hanno in cura; chieda (è un suo dovere, se delegato da sua sorella nel consenso informato) di essere sempre tenuto al corrente delle decisioni prese.
[#6]
Utente
Gentilissimo Dottore, oggi ho avuto modo di parlare con uno degli oncologi dell'equipe che segue mia sorella e mi ha spiegato che l'assenza di taxolo non è necessariamente determinante ai fini della terapia poichè ci sono schemi chemioterapici, dimostrati da studi scientifici, che ne hanno rivelato l'efficacia e in ogni caso non è l'assenza di una somministrazione che influisce troppo significativamente sugli esiti della terapia. Non mi ha però accennato, come lei ha invece fatto, alla possibilità di farmaci adatti o adattabili che sostituiscano il taxolo. Inoltre attendono gli esiti della stadiazione (tac torace + addome completo) nonchè gli effetti della sospensione del taxolo, forse per rivalutarne l'utilizzo o meno (oggi ha eseguito il III ciclo senza il taxolo) e non solo probabilmente.....
Mi farebbe piacere poter conoscere la sua opinione a riguardo.
Nessuno degli oncologi inoltre ha accennato alla possibilità di fare una scintigrafia, non so se lo proporrano in un secondo momento...
Grazie infinite.
Cordiali saluti.
Mi farebbe piacere poter conoscere la sua opinione a riguardo.
Nessuno degli oncologi inoltre ha accennato alla possibilità di fare una scintigrafia, non so se lo proporrano in un secondo momento...
Grazie infinite.
Cordiali saluti.
[#9]
Utente
Gentilissimo Dottore, ritorno fra queste pagine per chiedere una sua opinione riguardo alla scelta, direi a questo punto definitiva, di eliminare il taxolo dalla cura chemioterapica prescritta inizialmente.
Sinceramente vorrei capire sulla base di quale dato e/o esame possono avere deciso di non somministrarlo più.
L'unica spiegazione che sono stati in grado di darci è che studi scientifici hanno dimostrato i benefici della cura anche col solo carboplatino e che loro, nel loro ospedale, si rifiutano di dare ancora il taxolo poichè ci potrebbe essere il rischio di shock anafilattico.
Quello che inizialmente era un dubbio relativo al rischio di neuropatia periferica causata e/o aggravata da questo farmaco si è trasformato in shock anafilattico.
Risultato: mia sorella, molto demoralizzata, proseguirà i cicli (domani farà il quarto di sei previsti) senza taxolo, io trovo che lei psicologicamente sta perdendo fiducia nella cura e non è positivo.
Per di più quando è stato chiesto se fosse possibile sostituire quel farmaco con altri ci è stato risposto che se non in questo momento bisognerà riconsiderare la necessità di usarlo in caso di recidiva, senza trascurare che comunque a fine mese eseguirà una stadiazione dalla quale mi auguro si realizzi un qualche risultato che dia un quadro della situazione a chemio iniziata.
Secondo lei dovrei consultarmi con altri oncologi? Sentire l'opinione di altri colleghi?
Attendo una sua gentile risposta.
Grazie infinite.
Sinceramente vorrei capire sulla base di quale dato e/o esame possono avere deciso di non somministrarlo più.
L'unica spiegazione che sono stati in grado di darci è che studi scientifici hanno dimostrato i benefici della cura anche col solo carboplatino e che loro, nel loro ospedale, si rifiutano di dare ancora il taxolo poichè ci potrebbe essere il rischio di shock anafilattico.
Quello che inizialmente era un dubbio relativo al rischio di neuropatia periferica causata e/o aggravata da questo farmaco si è trasformato in shock anafilattico.
Risultato: mia sorella, molto demoralizzata, proseguirà i cicli (domani farà il quarto di sei previsti) senza taxolo, io trovo che lei psicologicamente sta perdendo fiducia nella cura e non è positivo.
Per di più quando è stato chiesto se fosse possibile sostituire quel farmaco con altri ci è stato risposto che se non in questo momento bisognerà riconsiderare la necessità di usarlo in caso di recidiva, senza trascurare che comunque a fine mese eseguirà una stadiazione dalla quale mi auguro si realizzi un qualche risultato che dia un quadro della situazione a chemio iniziata.
Secondo lei dovrei consultarmi con altri oncologi? Sentire l'opinione di altri colleghi?
Attendo una sua gentile risposta.
Grazie infinite.
[#10]
Ritengo in due parole che bisogna avere fiducia nel medico che cura il paziente (questo come regola generale).
Il carboplatino da solo può svolgere la sua azione (è un signor farmaco che seppur anzianotto, in alcune situazioni è insostituibile).
Sarebbe assurdo avere dei danni da una cura; non sottovaluti il rischio di una neuropatia importante (chi fà questo lavoro da qualche annetto, ne ha viste, e non sono situazioni piacevoli).
Tenga presente che esistono ad oggi altri farmaci efficaci per l'ovaio, ma personalmente li riserverei in caso (speriamo di no) di recidiva. Prosegua e concluda tranquillamente la terapia adiuvante col solo carboplatino senza perdere speranze (di cosa poi ???); stiamo cercando di prevenire non stiamo curando nulla!!
Ci tenga informati dopo la rivalutazione.
Il carboplatino da solo può svolgere la sua azione (è un signor farmaco che seppur anzianotto, in alcune situazioni è insostituibile).
Sarebbe assurdo avere dei danni da una cura; non sottovaluti il rischio di una neuropatia importante (chi fà questo lavoro da qualche annetto, ne ha viste, e non sono situazioni piacevoli).
Tenga presente che esistono ad oggi altri farmaci efficaci per l'ovaio, ma personalmente li riserverei in caso (speriamo di no) di recidiva. Prosegua e concluda tranquillamente la terapia adiuvante col solo carboplatino senza perdere speranze (di cosa poi ???); stiamo cercando di prevenire non stiamo curando nulla!!
Ci tenga informati dopo la rivalutazione.
[#11]
Utente
Gentile Dottore,
so bene, aihmè, che si tratta di prevenzione e non di cura ma non per questo ritengo di dover prendere alla leggera tutto quello che succede.
Comunque c'è stato un ulteriore chiarimento con l'oncologo che dopo la tac, che ha ampliato al cranio poichè di recente è anche comparsa dell'emicrania,
(ha capito che non c'erano problemi allergici ma di dolori osteoarticolari legati al taxolo), potrebbe riconsiderare la possibilità di impiegare di nuovo il taxolo.
Sinceramente sono un pochino sconcertata, anche se ritengo di dovermi fidare, anche perchè conosco personalmente questi medici o almeno così credo, ma questi "dubbi" forse sono legati ai sintomi e alla stadiazione....
Per ora si attende la stadiazione.
Ancora Grazie.
Cordiali saluti.
so bene, aihmè, che si tratta di prevenzione e non di cura ma non per questo ritengo di dover prendere alla leggera tutto quello che succede.
Comunque c'è stato un ulteriore chiarimento con l'oncologo che dopo la tac, che ha ampliato al cranio poichè di recente è anche comparsa dell'emicrania,
(ha capito che non c'erano problemi allergici ma di dolori osteoarticolari legati al taxolo), potrebbe riconsiderare la possibilità di impiegare di nuovo il taxolo.
Sinceramente sono un pochino sconcertata, anche se ritengo di dovermi fidare, anche perchè conosco personalmente questi medici o almeno così credo, ma questi "dubbi" forse sono legati ai sintomi e alla stadiazione....
Per ora si attende la stadiazione.
Ancora Grazie.
Cordiali saluti.
[#12]
Utente
Gentile dottore, rieccomi con alcuni risultati della stadiazione: TC TORACE: no lesioni pleuro-polmonari addensanti, presenza di moderati segni di congestione vascolare polmonare; TC ADDOME: no lesioni facali epatiche, colecisti ipodistesa con pareti lievemente ispessite e maggiormente impregnate dal mdc, milza con diametro long.le massimo di circa 15 cm., pancreas surreni e reni normale aspetto tomodensitometrico, presenti alcune moderate disomogeneità dei tessuti adiposi in corrispondenza della cicatrice chirurgica addominale, immodificate per numero dimensioni e morfologia le plurime linfoadenopatie localizzate in sede lombo-aorticoa ed iliaca delle dimensioni massime di 2,7 cm, all'ilo epatico presenti alcuni linfonodi delle dimensioni massime di 1,7 cm circa, immodificate le piccole nodulazioni lungo i foglietti mesenterici (dimensioni inferiori al cm), fascia retroperitoneale è moderatamente ispessita verso lo scavo pelvico.
Riguardo ai marcatori tumorali c'è stato un calo del gica notevole credo da 923 a 141 ed un rientro dei valori del ca125 e cea nella norma e sinceramente da questo punto di vista è stato un minino consolatorio.
Resta il fatto che, pur non essendosi evoluta negativamente la situazione pre-chemio è rimasta invariata e questo può far pensare ad una resistenza al platino, nonchè al fatto che il medico sta riconsiderando la possibilità di inserire il taxolo eliminato poichè non più attribuibile con certezza ai disturbi presunti iatrogeni precedenti (dolori articolari per altro manifestatisi anche dopo la sospensione del farmaco benchè in forma molto minore).
Dell'intervento di I linea restano ancora due cicli, il medico deciderà se sostituire il carboplatino ed in ogni caso cosa vorranno fare in considerazione di questi risultati.
Inoltre nelle ultime settimane c'è una profusa e frequente sudorazione che il medico ha attribuito a sintomi della malattia, nonchè un dolore al petto che non dura molto anche se non è fortissimo e non è dovuto a stress o sforzo perchè le capita a letto in assoluto riposo. Infine ha manifestato alcune volte dolori addominali che il medico ha attribuito a possibili aderenze.
Secondo la sua professionale opinione quale potrebbe essere il percorso terapeutico da intrapredere alla luce di questi risultati?
Tengo davvero al suo parere.
La ringrazio sin d'ora.
Cordiali Saluti.
Riguardo ai marcatori tumorali c'è stato un calo del gica notevole credo da 923 a 141 ed un rientro dei valori del ca125 e cea nella norma e sinceramente da questo punto di vista è stato un minino consolatorio.
Resta il fatto che, pur non essendosi evoluta negativamente la situazione pre-chemio è rimasta invariata e questo può far pensare ad una resistenza al platino, nonchè al fatto che il medico sta riconsiderando la possibilità di inserire il taxolo eliminato poichè non più attribuibile con certezza ai disturbi presunti iatrogeni precedenti (dolori articolari per altro manifestatisi anche dopo la sospensione del farmaco benchè in forma molto minore).
Dell'intervento di I linea restano ancora due cicli, il medico deciderà se sostituire il carboplatino ed in ogni caso cosa vorranno fare in considerazione di questi risultati.
Inoltre nelle ultime settimane c'è una profusa e frequente sudorazione che il medico ha attribuito a sintomi della malattia, nonchè un dolore al petto che non dura molto anche se non è fortissimo e non è dovuto a stress o sforzo perchè le capita a letto in assoluto riposo. Infine ha manifestato alcune volte dolori addominali che il medico ha attribuito a possibili aderenze.
Secondo la sua professionale opinione quale potrebbe essere il percorso terapeutico da intrapredere alla luce di questi risultati?
Tengo davvero al suo parere.
La ringrazio sin d'ora.
Cordiali Saluti.
[#13]
Utente
Gentile Dottore, mi spiace non aver avuto una risposta al mio precedente messaggio ma, dovesse riuscire a leggere queste righe e a potervi rispondere volevo aggiungere che l'equipe ha deciso di reinserire il taxolo aggiungendo altri due cicli ai sei previsti.
Le sarei grata se potesse dirmi la sua opinione riguardo a tale scelta.
Ancora, sempre e comunque grazie!!!!
Cordiali saluti.
Le sarei grata se potesse dirmi la sua opinione riguardo a tale scelta.
Ancora, sempre e comunque grazie!!!!
Cordiali saluti.
[#14]
gentilissima Utente
mi scuso nel ritardo nella risposta, ma gl'impegni di lavoro a volte ci tengono lontani dal sito.
E' difficile dare giudizi a distanza, sicuramente il suo caso è un pò ingarbugliato nel senso che abbiamo a fronte della discesa dei marcatori, un peggioramento dei sintomi (se non ho capito male) e la persistenza delle adenopatie invariate di numero e dimensioni.
Credo che valga la pena sfruttare la massimo questa fase, magari reinserendo il taxolo (vista la persistenza delle algie), prima di passare ad altro tipo di terapia.
Chieda magari all'oncologo che la segue se ritiene opportuno utilizzare dei farmaci di appoggio (tipo ansiolitici, precursori del cortisolo endogeno) che possano affievolire i disturbi che lei riferisce.
mi scuso nel ritardo nella risposta, ma gl'impegni di lavoro a volte ci tengono lontani dal sito.
E' difficile dare giudizi a distanza, sicuramente il suo caso è un pò ingarbugliato nel senso che abbiamo a fronte della discesa dei marcatori, un peggioramento dei sintomi (se non ho capito male) e la persistenza delle adenopatie invariate di numero e dimensioni.
Credo che valga la pena sfruttare la massimo questa fase, magari reinserendo il taxolo (vista la persistenza delle algie), prima di passare ad altro tipo di terapia.
Chieda magari all'oncologo che la segue se ritiene opportuno utilizzare dei farmaci di appoggio (tipo ansiolitici, precursori del cortisolo endogeno) che possano affievolire i disturbi che lei riferisce.
[#15]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio come sempre e le riscrivo per segnalare un cambiamento nei valori del sangue.
Globuli bianchi 3.0; neutrofili 20.0; linfociti 66.9; monociti 11.6 neutrofili valore assoluto 0.6
So bene che non è positivo ma mi chidevo fino a che punto fosse negativo....l'oncologo non si è ancora pronunciato sull'eventualità di somministrare fattori di crescita poichè attende una conferma la prossima settimana il giorno prima del prossimo ciclo, le ha solo detto di avvertire immediatamente in caso di febbre e poi rivaluterà.
Presumo sia una conseguenza del taxolo, infatti fin ad ora i valori ematici sono stati nella norma, per questo mi stavo chiedendo, a distanza di alcuni mesi dalla chemio, ancora in corso, come considerare questi valori.
I sintomi che un pò mi turbano sono la profusa sudorazione in differenti momenti della giornata o della notte a cui però non sono legati episodi di febbre che abbiamo già controllato e occhiaie fortemente violacee, che sono aumentate da quando le ha risomministrato il taxolo ( per altro al 75%), oltre ai soliti dolori però ben controllati con co-paracetamolo.
Per fortuna mia sorella continua ad avere appetito e almeno l'anemia è un rischio ancora controllato...non so cosa possa aiutarla in modo naturale a migliorare questi valori negativi del sangue.
Spero di avere, ancora una volta, una sua graditissima e professionale opinione.
Grazie e Cordiali Saluti.
la ringrazio come sempre e le riscrivo per segnalare un cambiamento nei valori del sangue.
Globuli bianchi 3.0; neutrofili 20.0; linfociti 66.9; monociti 11.6 neutrofili valore assoluto 0.6
So bene che non è positivo ma mi chidevo fino a che punto fosse negativo....l'oncologo non si è ancora pronunciato sull'eventualità di somministrare fattori di crescita poichè attende una conferma la prossima settimana il giorno prima del prossimo ciclo, le ha solo detto di avvertire immediatamente in caso di febbre e poi rivaluterà.
Presumo sia una conseguenza del taxolo, infatti fin ad ora i valori ematici sono stati nella norma, per questo mi stavo chiedendo, a distanza di alcuni mesi dalla chemio, ancora in corso, come considerare questi valori.
I sintomi che un pò mi turbano sono la profusa sudorazione in differenti momenti della giornata o della notte a cui però non sono legati episodi di febbre che abbiamo già controllato e occhiaie fortemente violacee, che sono aumentate da quando le ha risomministrato il taxolo ( per altro al 75%), oltre ai soliti dolori però ben controllati con co-paracetamolo.
Per fortuna mia sorella continua ad avere appetito e almeno l'anemia è un rischio ancora controllato...non so cosa possa aiutarla in modo naturale a migliorare questi valori negativi del sangue.
Spero di avere, ancora una volta, una sua graditissima e professionale opinione.
Grazie e Cordiali Saluti.
[#16]
Utente
Gentile dottore,
dall'ultima volta che ho scritto...poche cose sono cambiate e non in meglio....
I 7 cicli di chemio non hanno funzionato...si sono presentati dei dolori addominali che hanno richiesto una tac che sospettava la presenza di una massa a livello del sigma per fortuna non confermata dalla colonscopia eseguita stamane.
Prox sett inizio di altra chemio.....la tac ha rilevato un ingrossamento di 16 cm della milza....?......
Non so più cosa pensare....mi scuso e la ringrazio comunque!!!
Cordialissimi saluti.
dall'ultima volta che ho scritto...poche cose sono cambiate e non in meglio....
I 7 cicli di chemio non hanno funzionato...si sono presentati dei dolori addominali che hanno richiesto una tac che sospettava la presenza di una massa a livello del sigma per fortuna non confermata dalla colonscopia eseguita stamane.
Prox sett inizio di altra chemio.....la tac ha rilevato un ingrossamento di 16 cm della milza....?......
Non so più cosa pensare....mi scuso e la ringrazio comunque!!!
Cordialissimi saluti.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 87.1k visite dal 30/03/2008.
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