Informazioni somministrazione farmaco

Salve sono Pietro Rodio, e sono un laureando al Politecnico di Torino. Sto svolgendo una studio sulla telemedicina applicata ai pazienti oncologi che assumono farmaci chemioterapici per via orale (in particolare la Navelbina),partendo da alcune interviste.

Da quanto ho avuto modo di apprendere tali pazienti, una volta che assumono tale farmaco da casa, tendono a ritornare nelle strutture ospedaliere per effettuare dei controlli, "spaventati" dagli eventuali effetti collaterali. Le scrivo perchè vorrei avere maggiori informazioni sul processo che tali pazienti seguono nella situazione descritta precedentemente. (ad esempio: prelievo del sangue, analisi,semplice visita, somministrazione nuova cura, etc),prima di essere dismessi nuovamente.

Qualsiasi informazioni potrebbe essere di grande aiuto, e le chiedo scusa per essermi rivolto non al forum più idoneo.
La ringrazio per la collaborazione e le porgo cordiali saluti.

Pietro Rodio
stagista presso ISMB Torino
pietrorodio@libero.it
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Caro Pietro,
in effetto non sarebbe questa la sede per un quesito peraltro molto pratico e da commentare molto in esteso. Percepisco da quanto scrive che, non essendo un operatore del settore, le mancano anche alcune idee basilari sulla problematica. Mi permetto di dire questo perchè noto il tentativo di correlare aspetti logistici ed aspetti che rientrano nella sfera psicorelazionale del paziente ("spaventati" dagli eventuali effetti collaterali). Tra l'altro è particolare l'interesse, tra centinaia di farmaci per la sola vinorelbina che ha i suoi effettio collaterali ma non è di certo "in testa alla classifica" riguardo questi.
Penso di farle cosa utile con questo consiglio. Prenda accordi con una struttura oncologica vicino a lei, chieda una semplice autorizzazione a frequentarla per motivi precisi di studio e si renda conto da vicino della problematica, magari col filtro informativo dei medici che vede operare dal vivo.
Spero di esserle stato utile
Cordilai Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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Utente
Utente
Gentile Dottor Barbieri,
la ringrazio per la risposta, non essendo un esperto del settore credo di essermi sbagliato sulla domanda.

Se possibile vorrei essere più specifico nella richiesta.Cercando di semplificare, e prendendo come esempio pazienti oncologici che assumono chemioterapici per via orale e che non richiedono una stretta sorveglianza quello che volevo sapere è in che cosa consistono le visite di controllo programmate che avvengono con una certa frequenza nel mese.

La sua collaborazione vuol dire molto per me, in ogni caso ho già preso alcuni contatti con strutture oncologiche vicine.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti, Pietro Rodio.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Se il quesito che le risulta essenziale è solo questo posso dirle che il controllo clinico e con esami di laboratorio va fatto di necessità ad inizio di ogni ciclo (ogni 21 giorni). Almeno un ulteriore controllo potrebbe essere opportuno nella data presunta del nadir dei globuli bianchi e piastrine. Per spiegare meglio: seguendo, secondo scheda tecnica del farmaco quel giorno, in genere tra l'11° ed il 13° del ciclo, in cui è più verosimile il valore minimo di bianchi e piastrine il paziente viene monitorato per eventuali valori tanto bassi che richiedano supporti specifici (es. iniezioni di fattori ci crescita per i globuli bianchi, o altro).
In alcuni centri il controllo viene prescritto presso il domicilio del pazxinete che comunque comunica la medico i valori dell'emocromo, sempre per gli eventuali inteventi.
Naturalmente può verificare la conduzione di questi controlli anche con pochi giorni di "stage" presso un centro oncologico.
Cordiali Saluti