Neoplasia del colon
gentile Dottore,
vengo a chiederle informazioni sullo stato clinico di mia sucera operata il 3/08 cm per una neoplasia del colon ,dopo aver rimosso la massa e un polipo,in attesa di responso istologico,a distanza di una settimana viene rioperata per una peritonite con conseguente colostomia e shock settico.
rimane per 5gg in rianimazione esce dalla ipotessemia, ma permane tachicardia, calo potassio e importante astenia... quanto è grave tutto questo?
5 anni fa ha subito un intervento di sostituzione valvola aortica, dopo 2 anni a seguito di un intervento di laparocele non supportato da profilassi antibiotica consegue endocardite,il suo cuore potrebbe aver subito danni ? la ringrazio
vengo a chiederle informazioni sullo stato clinico di mia sucera operata il 3/08 cm per una neoplasia del colon ,dopo aver rimosso la massa e un polipo,in attesa di responso istologico,a distanza di una settimana viene rioperata per una peritonite con conseguente colostomia e shock settico.
rimane per 5gg in rianimazione esce dalla ipotessemia, ma permane tachicardia, calo potassio e importante astenia... quanto è grave tutto questo?
5 anni fa ha subito un intervento di sostituzione valvola aortica, dopo 2 anni a seguito di un intervento di laparocele non supportato da profilassi antibiotica consegue endocardite,il suo cuore potrebbe aver subito danni ? la ringrazio
[#1]
Gentile utente,
l'associarsi "a ruota"
dello stress chirurgico (colectomia)
e dell'evento settico importante
che ha determinato il ricovero in rianimazione,
sono una grossa prova per un organismo che ha già le sue comorbilità (valvulopatia,etc.).
Se il cuore di sua suocera può aver subito danni non è evincibile dal suo racconto,
ma dagli esami sierologici e strumentali, oltre che dalle visite specialistiche,
a cui la sua congiunta è stata sicuramente sottoposta.
Cordialmente
l'associarsi "a ruota"
dello stress chirurgico (colectomia)
e dell'evento settico importante
che ha determinato il ricovero in rianimazione,
sono una grossa prova per un organismo che ha già le sue comorbilità (valvulopatia,etc.).
Se il cuore di sua suocera può aver subito danni non è evincibile dal suo racconto,
ma dagli esami sierologici e strumentali, oltre che dalle visite specialistiche,
a cui la sua congiunta è stata sicuramente sottoposta.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per aver esaminato la mia richiesta,a distanza di 30gg dopo la dimissione,subentra una enterite che mette nuovamente in seriop pericolo la vita di mia suocera,poiche entra in uno stato di seria disidratazione che va a compromettere la funzionalita renale,rimane per 4gg in rianimazione fortunatamente i reni riprendono la loro funzione e al momento rimane in degenza con terapia antibiotica ,cortisone,soluzione salina...
l'esito della biopsia della neoplasia asportata
carcinoma del sigma
WHO basso grado
infiltrazione tonaca sottosierosa (3mm oltre il bordo ester.dalla tonaca muscolare propria
invasione vasale: nn evidente
invasione di vasi venosi extramurali:nn evidente
invasione perineurale.PRESENTE
infiltrato linfoide peritumorale:presente focale
budding tumorale: basso grado
parete colica :indenne
margini:indenni
linfonodi esaminati 17;THM:p T3-pNO(0-17),STADIO 2/A
In precedenza 22/03/2010 ha eseguito un prelievo di sangue per la ricerca nel proprio DNA della mutazione LX del gene MSH2 e risultata portatore in eterozigosi della mutazione familiare L362X del gene MSH2
pensa sia opportuna la terapia chemioterapica?
quli sarebbero i rischi e quali i benefici? tenuto conto di tutto ciò che il suo organismo ha dovuto sopportare in questi ultimi 40gg
La ringrazio
la ringrazio per aver esaminato la mia richiesta,a distanza di 30gg dopo la dimissione,subentra una enterite che mette nuovamente in seriop pericolo la vita di mia suocera,poiche entra in uno stato di seria disidratazione che va a compromettere la funzionalita renale,rimane per 4gg in rianimazione fortunatamente i reni riprendono la loro funzione e al momento rimane in degenza con terapia antibiotica ,cortisone,soluzione salina...
l'esito della biopsia della neoplasia asportata
carcinoma del sigma
WHO basso grado
infiltrazione tonaca sottosierosa (3mm oltre il bordo ester.dalla tonaca muscolare propria
invasione vasale: nn evidente
invasione di vasi venosi extramurali:nn evidente
invasione perineurale.PRESENTE
infiltrato linfoide peritumorale:presente focale
budding tumorale: basso grado
parete colica :indenne
margini:indenni
linfonodi esaminati 17;THM:p T3-pNO(0-17),STADIO 2/A
In precedenza 22/03/2010 ha eseguito un prelievo di sangue per la ricerca nel proprio DNA della mutazione LX del gene MSH2 e risultata portatore in eterozigosi della mutazione familiare L362X del gene MSH2
pensa sia opportuna la terapia chemioterapica?
quli sarebbero i rischi e quali i benefici? tenuto conto di tutto ciò che il suo organismo ha dovuto sopportare in questi ultimi 40gg
La ringrazio
[#3]
Gentile utente,
sua suocera ha, visto quanto riferisce, un organismo molto provato dai vari eventi che ne hanno difficoltato il percorso post-operatorio,
pertanto anche la valutazione di quando, se e come, intraprendere terapia antiblastica deve essere una scelta ponderata, sulla base della profonda, oltre che completa e diretta, piuttosto che a distanza, conoscenza delle condizioni cliniche della paziente.
Cordialmente
sua suocera ha, visto quanto riferisce, un organismo molto provato dai vari eventi che ne hanno difficoltato il percorso post-operatorio,
pertanto anche la valutazione di quando, se e come, intraprendere terapia antiblastica deve essere una scelta ponderata, sulla base della profonda, oltre che completa e diretta, piuttosto che a distanza, conoscenza delle condizioni cliniche della paziente.
Cordialmente
[#6]
Utente
Gentile Dottore,
approfitto ancora della sua gentile disponibilità per chiderle un ulteriore consiglio..
a distanza di una settimana dal ns ultimo consulto ,mia suocera rimane tutt'ora in degenza ospedaliera ancora in attesa di un consulto oncologico,cosa che a mio avviso appare assurda visto che sono ormai trascorsi 46gg dall'intervento chirurgico,oggi mi ha riferito di essersi alzata dal letto e di aver avuto come una scarica di dissenteria molto importante...ma le sembra una cosa normale? come può essere dato che è ileostomatizzata? cosa ritiene possa essere opportuno chidere a chi l'ha in cura?
purtroppo le loro risposte cominciano a nn soddisfare più sono serrati e tendono a far apparire tutto nella norma,è possibile? dopo 15gg nn si è ancora risolta questa "enterite"? grazie mille
approfitto ancora della sua gentile disponibilità per chiderle un ulteriore consiglio..
a distanza di una settimana dal ns ultimo consulto ,mia suocera rimane tutt'ora in degenza ospedaliera ancora in attesa di un consulto oncologico,cosa che a mio avviso appare assurda visto che sono ormai trascorsi 46gg dall'intervento chirurgico,oggi mi ha riferito di essersi alzata dal letto e di aver avuto come una scarica di dissenteria molto importante...ma le sembra una cosa normale? come può essere dato che è ileostomatizzata? cosa ritiene possa essere opportuno chidere a chi l'ha in cura?
purtroppo le loro risposte cominciano a nn soddisfare più sono serrati e tendono a far apparire tutto nella norma,è possibile? dopo 15gg nn si è ancora risolta questa "enterite"? grazie mille
[#7]
Cara signora,
nel consulto lei ha parlato di <<colostomia>>
che è cosa ben diversa da <<ileostomatizzata>>.
Inoltre aggiungo che una paziente con la storia di sua suocera,
benchè da lei sintetizzata,
può avere tempi di recupero che possono impropriamente apparire "lunghi"
oltre che contraddistinti anche da eventi indesiderati,
come scariche diarroiche che possono essere legate a svariate cause,
da eventi intercorrenti sino agli stessi farmaci.
Penso quindi che debba chiedere un incontro al medico, che direttamente segue sua suocera, per un "punto della situazione".
nel consulto lei ha parlato di <<colostomia>>
che è cosa ben diversa da <<ileostomatizzata>>.
Inoltre aggiungo che una paziente con la storia di sua suocera,
benchè da lei sintetizzata,
può avere tempi di recupero che possono impropriamente apparire "lunghi"
oltre che contraddistinti anche da eventi indesiderati,
come scariche diarroiche che possono essere legate a svariate cause,
da eventi intercorrenti sino agli stessi farmaci.
Penso quindi che debba chiedere un incontro al medico, che direttamente segue sua suocera, per un "punto della situazione".
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.8k visite dal 20/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore del colon retto
Cos'è il tumore del colon retto? Test del sangue occulto, colonscopia e altri esami da fare per la prevenzione. I polipi del colon e le altre cause.