Sospetto linfoma
Buongiorno,
ad inizio marzo mi è comparso un linfonodo ascellare ingrossato all'ascella destra, duro, non dolente e mobile. Ho eseguito le analisi del sangue, comprensive di ricerca per anticorpi anti toxo e CMV, risultati negativi (CMV positovo, ma solo IgG, IgM negative). Ho eseguito anche ecografia ed ago aspirato. Esito eco: "formazione ovalare completamente ipoecogena di 17 mm vascolarizzata (linfonodo?) e altre due minute formazioni linfonodali a ridosso di minori dimensioni rotondeggianti". Mi è stato consigliato di approfondire mediante agoaspirato, eseguito in aprile, che ha dato esito di "linfonodo reattivo". Faccio presente che in questi mesi non sono mai stata male e il linfonodo non è mai stato dolente. Mi metto tranquilla, ma nel frattempo il linfonodo continua a crescere e mi compare improvvisamente una tumefazione sulla schiena, dallo stesso lato del linfonodo. E' una piccola pallina che nel giro di una settimana cresce fino a diventare evidente e piuttosto dolente. Il medico mi prescrive un'eco alla tumefazione sulla schiena: "in corrispondenza della tumefazione clinicamente palpabile si apprezza nel tessuto adiposo sottocutaneo, formazione disomogeneamente ipoecogena di 20x20x12 mm di cui si consiglia approfondimento tramite agoaspirato". Mi dicono comunque che si tratta probabilmente di cisti sebacea. Nel frattempo il linfonodo ascellare continua a crescere e chiedo una visita ematologica, fatta la scorsa settimana. La dottoressa decide di togliere il linfonodo per fare la biopsia con una certa urgenza, che ho eseguito venerdì. Nella stessa sede il chirurgo ha eseguito anche l'ago aspirato alla schiena. Il linfonodo era ormai di almeno 3,5 cm. Ora sono in attesa degli esami, ma nel frattempo la tumefazione alla schiena è peggiorata, la pelle ora è tutta rossa, anche ai lati della tumefazione. Non sapendo se sarei riuscita a reggere altri 10 giorni, sono andata a farmi vedere e il chirurgo (uno diverso da quello che mi aveva vista la prima volta) ha deciso di incidere per togliere la ciste che però...non c'era. Ha trovato solo tessuto infiammatorio, niente pus e niente ciste. Ha raccolto dei frammenti di tessuto, mi ha medicata e mi ha mandata a casa dicendomi che non era nulla, che forse la cisti c'era ma era già in via di guarigione e di non preoccuparmi. Mi pare ovvio che io invece sono piuttosto preoccupata. In questi giorni ho letto di tutto (sarebbe meglio non farlo, lo so, ma sono laureata in biologia e ho un dottorato di ricerca e qualcosa ci capisco). La mia preoccupazione è che possa trattarsi di linfoma, e che quella tumefazione possa essere una localizzazione extranodale della malattia. In tal caso mi chiedo: è stato prudente inciderla? Non potrebbe aver peggiorato le cose? Ringrazio chiunque mi vorrà rispondere e mi scuso per la mia carenza di doti di sintesi.
GB
ad inizio marzo mi è comparso un linfonodo ascellare ingrossato all'ascella destra, duro, non dolente e mobile. Ho eseguito le analisi del sangue, comprensive di ricerca per anticorpi anti toxo e CMV, risultati negativi (CMV positovo, ma solo IgG, IgM negative). Ho eseguito anche ecografia ed ago aspirato. Esito eco: "formazione ovalare completamente ipoecogena di 17 mm vascolarizzata (linfonodo?) e altre due minute formazioni linfonodali a ridosso di minori dimensioni rotondeggianti". Mi è stato consigliato di approfondire mediante agoaspirato, eseguito in aprile, che ha dato esito di "linfonodo reattivo". Faccio presente che in questi mesi non sono mai stata male e il linfonodo non è mai stato dolente. Mi metto tranquilla, ma nel frattempo il linfonodo continua a crescere e mi compare improvvisamente una tumefazione sulla schiena, dallo stesso lato del linfonodo. E' una piccola pallina che nel giro di una settimana cresce fino a diventare evidente e piuttosto dolente. Il medico mi prescrive un'eco alla tumefazione sulla schiena: "in corrispondenza della tumefazione clinicamente palpabile si apprezza nel tessuto adiposo sottocutaneo, formazione disomogeneamente ipoecogena di 20x20x12 mm di cui si consiglia approfondimento tramite agoaspirato". Mi dicono comunque che si tratta probabilmente di cisti sebacea. Nel frattempo il linfonodo ascellare continua a crescere e chiedo una visita ematologica, fatta la scorsa settimana. La dottoressa decide di togliere il linfonodo per fare la biopsia con una certa urgenza, che ho eseguito venerdì. Nella stessa sede il chirurgo ha eseguito anche l'ago aspirato alla schiena. Il linfonodo era ormai di almeno 3,5 cm. Ora sono in attesa degli esami, ma nel frattempo la tumefazione alla schiena è peggiorata, la pelle ora è tutta rossa, anche ai lati della tumefazione. Non sapendo se sarei riuscita a reggere altri 10 giorni, sono andata a farmi vedere e il chirurgo (uno diverso da quello che mi aveva vista la prima volta) ha deciso di incidere per togliere la ciste che però...non c'era. Ha trovato solo tessuto infiammatorio, niente pus e niente ciste. Ha raccolto dei frammenti di tessuto, mi ha medicata e mi ha mandata a casa dicendomi che non era nulla, che forse la cisti c'era ma era già in via di guarigione e di non preoccuparmi. Mi pare ovvio che io invece sono piuttosto preoccupata. In questi giorni ho letto di tutto (sarebbe meglio non farlo, lo so, ma sono laureata in biologia e ho un dottorato di ricerca e qualcosa ci capisco). La mia preoccupazione è che possa trattarsi di linfoma, e che quella tumefazione possa essere una localizzazione extranodale della malattia. In tal caso mi chiedo: è stato prudente inciderla? Non potrebbe aver peggiorato le cose? Ringrazio chiunque mi vorrà rispondere e mi scuso per la mia carenza di doti di sintesi.
GB
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott. D'Angelo,
la ringrazio per la risposta, ma la biopsia (esito 11 luglio) ha confermato purtroppo tutti i miei sospetti: mi è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin anaplastico a grandi cellule ALK positivo, localizzato anche sulla cute del dorso.
La prossima settimana farò tutti gli esami del caso per la stadiazione (PET/TAC, BOM, esami del sangue, ecocardiogramma, elettrocardiogramma), per poi iniziare con le terapie.
Sono ancora asintomatica, non ho sudorazioni notturne nè febbre (max 37,4°C, ma sono in procinto del ciclo), niente prurito. Spero che sia un buon segno del fatto che la malattia non è in stato così avanzato e che riuscirò ad uscirne presto, ma so che è un linfoma aggressivo e piuttosto raro e mi preoccupa il fatto che l'esordio del primo sintomo (ingrossamento del linfonodo ascellare) risale a inizio marzo, quindi un po' di tempo fa.
Distinti saluti,
GB
la ringrazio per la risposta, ma la biopsia (esito 11 luglio) ha confermato purtroppo tutti i miei sospetti: mi è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin anaplastico a grandi cellule ALK positivo, localizzato anche sulla cute del dorso.
La prossima settimana farò tutti gli esami del caso per la stadiazione (PET/TAC, BOM, esami del sangue, ecocardiogramma, elettrocardiogramma), per poi iniziare con le terapie.
Sono ancora asintomatica, non ho sudorazioni notturne nè febbre (max 37,4°C, ma sono in procinto del ciclo), niente prurito. Spero che sia un buon segno del fatto che la malattia non è in stato così avanzato e che riuscirò ad uscirne presto, ma so che è un linfoma aggressivo e piuttosto raro e mi preoccupa il fatto che l'esordio del primo sintomo (ingrossamento del linfonodo ascellare) risale a inizio marzo, quindi un po' di tempo fa.
Distinti saluti,
GB
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 27.5k visite dal 05/07/2012.
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