Una ottima risposta delle lesioni
Nell’aprile 2006 la vita della mia famiglia è stata sconvolta da un grave tumore che ha colpito mia moglie (allora di anni 51). Sempre sottoposta a mammografia nulla di anomalo è stato riscontrato ma, alla presenza di leggera modifica morfologica al seno sx si è provveduto a biopsia “tru-cut mammaria sinistra ed agoapirato nodulo mammario a destra: ca infiltrante g1 hartvelt o g2 black, ER+ (80%),PgR+ (45%).Her2+ (2+,45% in IHC) , Ki67 16%, N+ clinico a sx e citologia a dx CTM- ma citologico dubbio”. Eseguita PET TC total body: lesioni ad elevato metabolismo glucidico sede mammaria bilaterale e linfonodale ascellare bilaterale, sottopettorale, interpettorale a sinistra.
Veniva disposto un ciclo di epirubicina,cisplatino,fluorouracile (200 mg/mq/die)
Consigliati circa la insufficienza dei prodotti adottati veniva curata in altro sito con 3 cicli di chemioterapia con Adriamicina e Taxolo e riceveva, dai succesivi controlli, una ottima risposta delle lesioni.
Veniva quindi operata con mastectomia e resezione ascellare sx e mastectomia con risparmio del capezzolo a dx e resezione ascellare dx. Risultati dal materiale asportato: a sx. ca lobulare infiltrante e 12/15 linfonodi ascellari positivi; a dx. ca lobulare infiltrante 6/12 linfonodi ascellari positivi, cute e capezzolo sx indenni, ER+,PgR+,Her2+ (debolmente positivo).
A novembre chemioterapia ad alte dosi con adriamicina 60 mg/mq il primo giorno, thiotepa 400 mg/mq frazionati in 3 giorni, ciclofosfamide 3 g/mq frazionati in 3 giorni.
Gennaio 2007 2° ciclo di chemioterapia ad alte dosi con adriamicina 60 mg/mq il primo giorno, thiotepa 400 mg/mq frazionati in 3 giorni, ciclofosfamide 3 g/mq frazionati in 3 giorni.
In seguito avviata terapia con Femara.
Gli esami successivi : tc torace- addome con mdc, scintigrafia ossea, pet total body, tac nulla rilevano circa la ripresa della malattia ma, in data 30/11/2007, i marcatori CA15.3 e Cea danno valori di 47 e 16,3 poi aumentati nel successivo gennaio 2008 a 50 e 19,7
E’ stato fatto il possibile? Quali speranze? I valori dei marcatori indicano la ripresa del male seppur non ancora evidenziabile con gli esami di medicina strumentale di cui prima ho detto??? Avete consigli?? Grazie veramente di cuore.
Veniva disposto un ciclo di epirubicina,cisplatino,fluorouracile (200 mg/mq/die)
Consigliati circa la insufficienza dei prodotti adottati veniva curata in altro sito con 3 cicli di chemioterapia con Adriamicina e Taxolo e riceveva, dai succesivi controlli, una ottima risposta delle lesioni.
Veniva quindi operata con mastectomia e resezione ascellare sx e mastectomia con risparmio del capezzolo a dx e resezione ascellare dx. Risultati dal materiale asportato: a sx. ca lobulare infiltrante e 12/15 linfonodi ascellari positivi; a dx. ca lobulare infiltrante 6/12 linfonodi ascellari positivi, cute e capezzolo sx indenni, ER+,PgR+,Her2+ (debolmente positivo).
A novembre chemioterapia ad alte dosi con adriamicina 60 mg/mq il primo giorno, thiotepa 400 mg/mq frazionati in 3 giorni, ciclofosfamide 3 g/mq frazionati in 3 giorni.
Gennaio 2007 2° ciclo di chemioterapia ad alte dosi con adriamicina 60 mg/mq il primo giorno, thiotepa 400 mg/mq frazionati in 3 giorni, ciclofosfamide 3 g/mq frazionati in 3 giorni.
In seguito avviata terapia con Femara.
Gli esami successivi : tc torace- addome con mdc, scintigrafia ossea, pet total body, tac nulla rilevano circa la ripresa della malattia ma, in data 30/11/2007, i marcatori CA15.3 e Cea danno valori di 47 e 16,3 poi aumentati nel successivo gennaio 2008 a 50 e 19,7
E’ stato fatto il possibile? Quali speranze? I valori dei marcatori indicano la ripresa del male seppur non ancora evidenziabile con gli esami di medicina strumentale di cui prima ho detto??? Avete consigli?? Grazie veramente di cuore.
[#1]
Gentile Utente
come sicuramente le sarà stato detto, la situazione all'esordio già evidenziava un quadro di malattia molto avanzata (interessamento massivo linfonodale) che per fortuna non evidenziava la presenza di secondarietà.
Certamente il movimento dei marcatori, come monitoraggio della malattia, fà "drizzare le antenne", ma sicuramente bisogna avere un riscontro strumentale per valutare il piano terapeutico, anche alla luce dei trattamenti precedenti e delle condizioni generali di salute della paziente.
come sicuramente le sarà stato detto, la situazione all'esordio già evidenziava un quadro di malattia molto avanzata (interessamento massivo linfonodale) che per fortuna non evidenziava la presenza di secondarietà.
Certamente il movimento dei marcatori, come monitoraggio della malattia, fà "drizzare le antenne", ma sicuramente bisogna avere un riscontro strumentale per valutare il piano terapeutico, anche alla luce dei trattamenti precedenti e delle condizioni generali di salute della paziente.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Concordo con il collega D'Angelo, ma forse l'incremento dei marcatori è così modesto da non destare preoccupazioni almeno sino ad un ulteriore controllo degli stessi e degli esami strumentali.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#6]
Gentile utente,
prima di parlare di percorso curativo, bisogna sapere cosa curare.
ecco dove sta la necessità di scoprire se al rialzo dei marcatori vi è un riscontro oggettivo di ripresa di malattia.
Restiamo in attesa dei prossimi controlli per poterle nei limiti del mezzo mediatico darle aiuto.
prima di parlare di percorso curativo, bisogna sapere cosa curare.
ecco dove sta la necessità di scoprire se al rialzo dei marcatori vi è un riscontro oggettivo di ripresa di malattia.
Restiamo in attesa dei prossimi controlli per poterle nei limiti del mezzo mediatico darle aiuto.
[#7]
Utente
Gentili medici e dott. D'Angelo prima di tutto ringrazio per l'attenzione ma, se si leggono le mie richieste, risulta evidente che volevo sapere il Vs. parere in merito a quanto era già stato fatto come cure dopo che si era evidenziato il tumore. In pratica, alla luce dei dati a Voi forniti, le cure erano giuste ed adeguate? E' ovvio che per il futuro dovremo vedere cosa di nuovo eventualmente emerga. Grato per una risposta vi saluto.
[#8]
Gentile Utente,
credo che come terapia sia stato fatto il massimo, anche se personalmente credo che sia necessario che raggiungiate un certo grado di serenità riguardo il riporre la fiducia in chi ha in cura la paziente ("...Veniva disposto un ciclo di epirubicina,cisplatino,fluorouracile (200 mg/mq/die)
Consigliati circa la insufficienza dei prodotti adottati veniva curata in altro sito con 3 cicli di chemioterapia con Adriamicina e Taxolo e riceveva, dai succesivi controlli, una ottima risposta delle lesioni...").
Sul futuro ci si è già espressi!
In questi casi bisogna sempre guardare avanti con coraggio!! Questo serve a Voi parenti ma soprattutto alla paziente che vive con angoscia questa sua situazione.
credo che come terapia sia stato fatto il massimo, anche se personalmente credo che sia necessario che raggiungiate un certo grado di serenità riguardo il riporre la fiducia in chi ha in cura la paziente ("...Veniva disposto un ciclo di epirubicina,cisplatino,fluorouracile (200 mg/mq/die)
Consigliati circa la insufficienza dei prodotti adottati veniva curata in altro sito con 3 cicli di chemioterapia con Adriamicina e Taxolo e riceveva, dai succesivi controlli, una ottima risposta delle lesioni...").
Sul futuro ci si è già espressi!
In questi casi bisogna sempre guardare avanti con coraggio!! Questo serve a Voi parenti ma soprattutto alla paziente che vive con angoscia questa sua situazione.
[#9]
Utente
Gentile Dott. D'Angelo, la ringrazio per la sua attenzione e,nei limiti del possibile dati dalla situazione che si sta vivendo, condivido l'indicazione di dare fiducia al paziente circa i medici curanti. Ma ciò detto Lei sa bene che, ad esempio, negli Stati Uniti la così detta second opinion è ormai una prassi affermata nel caso di malattia oncologica . Nel caso di mia moglie, se Lei condivide il percorso, è stato un bene posto che il primo protocollo chemioterapico non era il più efficace rispetto allo stato della malattia che imponeva il trattamento con cure di secondo livello e comunque con prodotti più indicati.Normalmente sono una persona razionale ma il trovarsi a fronteggiare questa situazione non è cosa facile; se non si è medici poco si comprende ma si desidera dare al proprio caro la cura migliore possibile per non aver rimpianti e poi........ non dipende più da noi. Lei sa bene che,come in tutti gli ambiti professionali, vi è l'eccellenza e l'onestà del professionista ma , in alcuni casi, così non è.Cerco di stare saldo per mia moglie e per il mio giovane figlio e non cerco inestenti miracoli o cure fantasiose ma il meglio-per quanto mi è dato- sicuramente sì. La saluto con stima e gratitudine per il suo interessamento
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 6k visite dal 19/02/2008.
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