Seminoma Classico contenuto nella tonaca albuginea

Premetto di aver già ricevuto consulto nel campo dell'urologia, ora chiedo quale sia secondo voi la terapia più giusta da seguire tra sorveglianza attiva, radioterapia o chemioterapia.
Vi riporto la cronologia degli eventi e i risultati degli esami:

2 aprile: alle 12.00 visita urologica, alle 17 orchiectomia funicolare sx, markers pre operatori negativi

12 aprile: TAC torace/addome

24 aprile: visita urologica per valutazione risultati esami

2 maggio: colloquio con radioterapista che mi indica le tre possibili opzioni

Paziente sottoposto a orchifunicolectomia sinistra e posizionamento di protesi testicolare il 2 aprile 2012.
I markers tumorali preoperatori erano nella norma.
Si riporta l'esito dell'esame istologico:
Descrizione macroscopica.
Pezzo operatorio comprendente testicolo di cm 6x4x3,5 con funicolo di cm 5 e tunica vaginale. Al taglio il didimo è quasi interamente sostituito da neoplasia biancastra di aspetto plurilobulato e consistenza parenchimatosa .
Prelievi: A: funicolo-margine prossimale; B->E: funicolo sezioni in sequenza cranio caudale; F*->H: neoplasia; I: rete testis;}: epididimo testa; K: epididimo coda; L: neoplasia e parenchima sano (12 bc in parte).
ANV
Descrizione microscopica.
Seminoma di tipo "classico" contenuto nella tonaca albuginea.
Non evidenza di invasione vascolare.
Funicolo e margine di resezione liberi da neoplasia.
PT1

Si riporta l'esito della TC torace addome eseguita in postdimissione (12/4):
Esame eseguito prima e dopo infusione endovenosa di mezzo di contrasto iodato non ionico.
A livello toracico in ambito parenchimale non addensamenti né lesioni nodulari con caratteri sospetti. Non versamento pleurico. Non versamento pericardico.
Piccole formazioni linfonodali in corrispondenza dei vari comparti mediastinici, non linfoadenomegalie con caratteri sospetti. Noduli ipodensi a carico del lobo tiroideo destro.
Minimo ispessimento tissutale in sede di mediastino anteriore come da residuo timico.
A livello addominale, non focalità epatiche solide con caratteri sospetti. Non dilatazione delle vie biliari intra- ed extraepatiche. Asse spleno-portale pervio. Nei limiti milza (piccola milza accessoria polare inferiore), pancreas, surreni, reni. Non dilatazione delle vie escretrici urinarie. Non versamento liquido libero.
Qualche millimetrica formazione linfonodale a ridosso della piccola curvatura gastrica ed in sede porto-cavate; altre con maggior diametro sino a circa 10-15 mm si apprezzano in paraortica sinistra (a livello di un piano anatomico passante per i mesoreni) e più
caudalmente fin lungo il decorso dei vasi iliaci esterni con maggior diametro di poco superiore al centimetro. Non linfoadenomegalie. Piccoli linfonodi anche in sede inguinale bilateralmente.
Obbiettivamente esiti ben consolidati del pregresso intervento, protesi testicolare in sede.
II paziente viene inviato a consulenza radioterapica, per valutare l'eventuale indicazione a RT sulle catene linfatiche retroperitoneali.
Grazie in anticipo
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Dr. Antonio Laudati Radioterapista 7
Gent. utente
in base alla descrizione dell'istologico, interpreto che la neoplasia sia di dimensioni superiori ai 4 cm (anche se il dato non è chiaramente riportato), la qual cosa costituirebbe un fattore di rischio. Dati di letteratura evidenziano che:
- la giovane età (< 34aa) aumenta il rischio di recidive
- nello Stadio I la presenza di un fattore di rischio come la dimensione > 4 cm comporta una probabilità di recidivare entro 7 anni del 16%.
Per tali ragioni io scarterei l'opzione della sola osservazione e prenderei in considerazione la Chemio o la Radioterapia. Entrambe sono valide ed offrono una probabilità di esser libero da malattia a 3-4 anni di circa il 95%, a fronte di un impegno e di qualche disturbo che dovrai discutere con lo specialista di riferimento.
Cordiali saluti

Dr. ANTONIO LAUDATI

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Utente
Utente
Grazie Dr, la sua risposta mi aiuta a valutare con maggiori informazioni quale sia la miglior opzione con cui proseguire. Grazie veramente, buon proseguimento.