Mammografia e successiva agobiopsia con refertazione citologica a mia mamma 71 anni è stato
In seguito ad esecuzione di mammografia e successiva agobiopsia con refertazione citologica a mia mamma 71 anni è stato diagnosticato carcinoma mammario c5 di basso grado nucleare, formazione nodulare a sx in Q1 con diametro di 11 mm e consiglio exeresi chirurgica previo reparage metallico.
Il quadro anamnesico generale è il seguente: Diabete di tipo 2 non trattato farmacologicamente, dislipidemia, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica (rivascolarizzazione angioplastica percutanea), mitocondropatia (elevata CPK), BPCO. In seguito a prima visita da parte del Chirurgo operante nell'ambito della Brest Unit si è evidenziata la necessità di intervenire solo con anestesia locale ed astenendosi dall'analisi del linfonodo sentinella, in quanto seppur utile nel caso in oggetto perchè trattasi di tumore invasivo, viene ritenuto indispensabile l'uso dell'anestesia totale e da un esame equilibrato del quadro anamnesico, il rischio anestesiologico risulterebbe superiore al rischio di non procedere all'esame del linfonodo sentinella, viste anche le dimensioni del carcinoma e l'età di mia mamma che condurrebbro a pensare che difficilmente i linfonodi possano essere interessati dalla patologia tumorale. Nessuna richiesta di scintigrafia ossea, ecografia epatica ma solo rx torace.
Sono un po' perplesso sulla scelta di non esaminare il linfonodo sentinella, pur comprendendo la valutazione complessiva rischio/beneficio derivante dal quadro anamnesico generale e mi domando se effettivamente sia la procedura percorribile nell'ambito della scelta del minor rischio, o se esistano strade alternative, ad esempio l'esecuzione dell'intervento in anestesia locale con esecuzione comunque dell'esame del linfonodo sentinella. Inoltre per la valutazione della stadiazione del tumore non sarebbe il caso comunque in sede pre operatoria di valutare evntuali interessamenti della struttura ossea con apposita scintigrafia ed interessamenti a livello epatico con ecografia ? Un ringraziamento anticipato per la risposta.
Il quadro anamnesico generale è il seguente: Diabete di tipo 2 non trattato farmacologicamente, dislipidemia, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica (rivascolarizzazione angioplastica percutanea), mitocondropatia (elevata CPK), BPCO. In seguito a prima visita da parte del Chirurgo operante nell'ambito della Brest Unit si è evidenziata la necessità di intervenire solo con anestesia locale ed astenendosi dall'analisi del linfonodo sentinella, in quanto seppur utile nel caso in oggetto perchè trattasi di tumore invasivo, viene ritenuto indispensabile l'uso dell'anestesia totale e da un esame equilibrato del quadro anamnesico, il rischio anestesiologico risulterebbe superiore al rischio di non procedere all'esame del linfonodo sentinella, viste anche le dimensioni del carcinoma e l'età di mia mamma che condurrebbro a pensare che difficilmente i linfonodi possano essere interessati dalla patologia tumorale. Nessuna richiesta di scintigrafia ossea, ecografia epatica ma solo rx torace.
Sono un po' perplesso sulla scelta di non esaminare il linfonodo sentinella, pur comprendendo la valutazione complessiva rischio/beneficio derivante dal quadro anamnesico generale e mi domando se effettivamente sia la procedura percorribile nell'ambito della scelta del minor rischio, o se esistano strade alternative, ad esempio l'esecuzione dell'intervento in anestesia locale con esecuzione comunque dell'esame del linfonodo sentinella. Inoltre per la valutazione della stadiazione del tumore non sarebbe il caso comunque in sede pre operatoria di valutare evntuali interessamenti della struttura ossea con apposita scintigrafia ed interessamenti a livello epatico con ecografia ? Un ringraziamento anticipato per la risposta.
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A distanza è molto difficile valutare l'operato dei colleghi curanti e valutare soprattutto se non ci siano le condizioni per eseguire anche l'analisi del Linfonodo sentinella in anestesia locale, consuetudine, in casi analoghi, molto diffusa da sempre.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/83-lo-sviluppo-della-senologia-chirurgica-moderna.html
http://www.senosalvo.com/terapia_chirurgica_intro.htm
Mentre nulla da eccepire se la stadiazione della malattia viene differita a tempi successivi alla fase chirurgica.
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/83-lo-sviluppo-della-senologia-chirurgica-moderna.html
http://www.senosalvo.com/terapia_chirurgica_intro.htm
Mentre nulla da eccepire se la stadiazione della malattia viene differita a tempi successivi alla fase chirurgica.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
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Utente
Ringrazio per la cortese risposta e pongo i successivi quesiti:
1) entro quanto tempo, al meglio, sarebbe opportuno eseguire intervento chirurgico di tumorectomia dall'avvenuto riscontro di positività c5 tenuto conto delle dimensioni e dell'età ?
2) è utile, quale esame pre operatorio, l'esecuzione di ecografia mammaria bilaterale dopo che è già stata eseguita la mammografia e dopo l'avvenuto riscontro del citologico positivo?
Nuovamente ringrazio anticipatamente
1) entro quanto tempo, al meglio, sarebbe opportuno eseguire intervento chirurgico di tumorectomia dall'avvenuto riscontro di positività c5 tenuto conto delle dimensioni e dell'età ?
2) è utile, quale esame pre operatorio, l'esecuzione di ecografia mammaria bilaterale dopo che è già stata eseguita la mammografia e dopo l'avvenuto riscontro del citologico positivo?
Nuovamente ringrazio anticipatamente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 14/04/2012.
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