Microcalcificazioni irregolari in mammografia
Salve, ho 46 anni ed ho appena eseguito una mammografia e un'ecografia mammaria, il risultato e' stato: "l'esame etg evidenzia bilateralmente una lieve ectasia dei dotti galattofori, reperto piu' evidente a sinistra. Sempre a sinistra al Q.S.E., si rileva formazione pseudonodulare, modicamente ipoecogena, solida, che presenta diametri di 18mm per 9mm compatibile verosimilmente per nodulo displasico. Ad integrazione diagnostica su mammografia si segnala a sinistra al Q.I.E., cluster di microcalcificazioni irregolari per morfologia e densita' di assai delicata interpretazione. Tale rilievo e' meritevole di completamento diagnostico con prelievo bioptico mediante mammotome."
Vorrei sapere se e' una diagnosi prognostica sfavorevole o solo da approfondire, in quanto potrebbe evolversi in eventuali peggiori situazioni. Grazie
Vorrei sapere se e' una diagnosi prognostica sfavorevole o solo da approfondire, in quanto potrebbe evolversi in eventuali peggiori situazioni. Grazie
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Gentile utente,
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
in una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute
da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc)
sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.
Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.
Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .
Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.
Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.9k visite dal 12/02/2008.
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