Esposizioni all'amianto

Salve gentili dottori.
Ho una domanda per voi: volevo domandarvi se esposizioni occasionali all'amianto possono determinare malattie in futuro.
In dettaglio: a 30 metri da casa mia una tettoia di amianto è caduta e si è sbriciolata, restando a terra in un cumulo di pezzi rotti, e lasciando scoperto il tetto su cui era posata - non so se è da considerarsi anch'esso fonte inquinante o no.
Ignari per un paio di giorni di questo, abbiamo tenuto regolarmente le finestre aperte.
Una volta saputo dal vicinato dell'episodio, abbiamo mediante la ASL e un dialogo col proprietario dell'immobile ottenuto che i pezzi vengano rimossi - ma serviranno altri 30 giorni per l'approvazione del piano di lavoro.
Basta, questa situazione, a farci correre un rischio concreto o servono esposizioni di altro genere?

Chiedo a voi dato che a informarsi su internet, o a livello popolare, c'è molta confusione riguardo a rischi reali e soglie; premesso che bisogna eseguire assolutamente le bonifiche come prima cosa insindacabile, il fatto che dagli anni '40 a metà anni '90 le auto, i pullman, i camion, generassero polvere d'amianto a ogni frenata credo ci abbia esposti tutti a una percentuale di amianto respirato.

O sbaglio?

Cordiali saluti e tanti auguri di buona Pasqua
[#1]
Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 653 13
Gentile utente
Gli effetti maligni dell'amianto si verificano dopo esposizioni continue e durature nel tempo.
Tuttavia se fossi io nella sua situazione coprirei i frammenti con un telo e terrei le finestre chiuse

Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano

[#2]
Attivo dal 2006 al 2013
Ex utente
Grazie della risposta.
Quindi dice che con le finestre chiuse possiamo stare tranquilli?
Le case non sono nemmeno sottovento; e magari con la pioggia che c'è stata ieri, le polveri liberate saranno andate via, restando quindi in giro per un paio di giorni effettivi.
Spero tutto bene.

Buona Pasqua ancora!