Tamoxifene, decapeptyl e interazioni con benzodiazepine
Salve, 2 anni fa sono stata operata di mastectomia per un tumore al seno, sottoposta poi a chemio terapia, e da 1 anno e mezzo circa sono in terapia con tamoxifene e decapeptyl. E' andato tutto bene fino al mese scorso, poi è iniziato un periodo in cui mi sento ansiosa, tesa e dormo male la notte, e a detta dell'oncologo ciò è dovuto proprio all'effetto accumulo del decapeptyl che mi ha messo in menopausa anticipata (ho 47 anni). Il mio medico di famiglia mi ha prescritto un pasticca di xanax da 0,25 al mattino che mi ha fatto stare meglio, ma ho dovuto interrompere perché l'oncologo mi ha detto che il diazepan può interferire con la terapia che sto facendo. Secondo il medico di famiglia, invece, no. Qualcuno mi sa dire se veramente esiste questa interazione? Cosa mi potrebbe aiutare, anche di naturale, per allentare un po' la tensione? Grazie
[#1]
Gentile utente,
le interazioni fra le benzodiazepine ed i farmaci antitumorali che Lei assume sul piano teorico possono aver luogo, benché non mi è noto che possano essere clinicamente significative.
L'alprazolam (xanax) ed il tamoxifene sono metabolizzati a livello del fegato tramite la stesa via enzimatica e ciò, in teoria, potrebbe rallentare l'eliminazione e ad incrementare i livelli ematici di tali farmaci. Il problema può essere più rilevante nell'insufficienza del fegato che in tal caso "lavora" già col ritmo più rallentato. Dall'altro lato bisogna tenere conto della dose del farmaco: con una dose minima di benzodiazepina si corre un rischio più contenuto di tale interazione.
Uno dei tipi dei recettori delle benzodiazepine (il recettore "periferico") è stato trovato coinvolto in alcuni tipi del tumore al seno. E' stato anche dimostrato che la triptorelina (Decapeptyl) riduce la capacità di legame di tale recettore. Benché si chiama un recettore delle benzodiazepine, in realtà la capacità di legame rilevante è stata dimostrata solo per alcune benzodiazepine (diazepam) e per alcuni agonisti moderni dei recettori per le benzodiazepine (come alpidem, zolpidem). Dell'alprazolam (xanax) non mi sono note le ricerche che abbiano accertato la sua affinità a tale recettore. Tendenzialmente le benzodiazepine che si legano al più noto recettore delle benzodiazepine (quello "centrale") tendono a legarsi di meno al recettore "periferico". Non si può comunque escludere che tutte le benzodiazepine (pur in misura minima o anche irrilevante) possano avere qualche affinità a tale recettore. L'argomento è nella fase di studio., ed il significato dal punto di vista della sicurezza o di contraindicazioni della maggior parte delle benzodiazepine, compreso l'alprazolam (xanax) non è ancora chiaro.
In conclusione, seguirei il consiglio dell'oncologo, ma chiederei a lui maggiori spiegazioni (senza accontentarsi di quelle che ho dato io) e a questo punto lo chiederei quali soluzioni può proporre lui. Quali alternative ? e se tali alternative sono meno rischiose ? Se i sintomi di malessere sono da attribuire agli effetti collaterali di Decapeptyl (come è probabile), di Tamxifene o di entrambi, come propone di gestirli ?
le interazioni fra le benzodiazepine ed i farmaci antitumorali che Lei assume sul piano teorico possono aver luogo, benché non mi è noto che possano essere clinicamente significative.
L'alprazolam (xanax) ed il tamoxifene sono metabolizzati a livello del fegato tramite la stesa via enzimatica e ciò, in teoria, potrebbe rallentare l'eliminazione e ad incrementare i livelli ematici di tali farmaci. Il problema può essere più rilevante nell'insufficienza del fegato che in tal caso "lavora" già col ritmo più rallentato. Dall'altro lato bisogna tenere conto della dose del farmaco: con una dose minima di benzodiazepina si corre un rischio più contenuto di tale interazione.
Uno dei tipi dei recettori delle benzodiazepine (il recettore "periferico") è stato trovato coinvolto in alcuni tipi del tumore al seno. E' stato anche dimostrato che la triptorelina (Decapeptyl) riduce la capacità di legame di tale recettore. Benché si chiama un recettore delle benzodiazepine, in realtà la capacità di legame rilevante è stata dimostrata solo per alcune benzodiazepine (diazepam) e per alcuni agonisti moderni dei recettori per le benzodiazepine (come alpidem, zolpidem). Dell'alprazolam (xanax) non mi sono note le ricerche che abbiano accertato la sua affinità a tale recettore. Tendenzialmente le benzodiazepine che si legano al più noto recettore delle benzodiazepine (quello "centrale") tendono a legarsi di meno al recettore "periferico". Non si può comunque escludere che tutte le benzodiazepine (pur in misura minima o anche irrilevante) possano avere qualche affinità a tale recettore. L'argomento è nella fase di studio., ed il significato dal punto di vista della sicurezza o di contraindicazioni della maggior parte delle benzodiazepine, compreso l'alprazolam (xanax) non è ancora chiaro.
In conclusione, seguirei il consiglio dell'oncologo, ma chiederei a lui maggiori spiegazioni (senza accontentarsi di quelle che ho dato io) e a questo punto lo chiederei quali soluzioni può proporre lui. Quali alternative ? e se tali alternative sono meno rischiose ? Se i sintomi di malessere sono da attribuire agli effetti collaterali di Decapeptyl (come è probabile), di Tamxifene o di entrambi, come propone di gestirli ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente per la sua risposta, davvero esauriente. Tenterò nuovamente di chiedere all'oncologo cosa mi proprone di prendere. Lui ritiene che questo malessere sia normale in una situazione di menopausa indotta anticipatamente, ma alla mia richiesta di darmi qualche cosa l'altro giorno mi ha risposto: "che le devo dare? Niente. Su, su che ce la fa da sola....!" Io però sto male, credo di avere una leggera depressione. Volevo provare intanto a prendere un po' di melatonina che so non far male, almeno per aiutarmi a dormire meglio la notte, che ne dice?
[#3]
Gentile utente,
Lei scrive: <<..Volevo provare intanto a prendere un po' di melatonina che so non far male, almeno per aiutarmi a dormire meglio la notte, che ne dice?..>>
Le sconsiglio nella Sua situazione di prendere le iniziative da sola, anche rspetto ai prodotti che l'opinione comune qualifica come naturali e come quelli che "intanto non fanno male". La melatonina in realtà è una molecola di una certa importanza (per ora discutibile: in che senso) nel campo oncologico. E' stata usata in tale campo proprio in Italia, ma al di fuori del sufficiente consenso del mondo accademico, e fino ad ora è un argomento controverso. Secondo alcuni pareri, la melatonina può essere efficace come un farmaco antitumorale, secondo gli altri, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo delle neoplasie. E' possibile che ciò dipende dal tipo del tessuto o dell'organo che sviluppa la neoplasia o da altri fattori. In ogni modo, un farmaco come la melatonina, benché sembra banale, non lo è affatto, e ne parlerei con l'oncologo: nella luce dei possibili benefici (o meno) sul piano della malattia oncologica. Può essere che il suo oncologo trascura il lato psicopatologico, ma penso che si orienti bene nella propria materia.
Comunque, anche se fossi certo che la melatonina possa essere adatta, non avrei potuto suggerirLe di assumerla nel contesto della comunicazione via internet, perché avrebbe avuto il significato di una prescrizione, e via internet non si può prescrivere i rimedi.
Le consiglierei anche e in ogni modo di rivolgersi dal vivo ad uno specialista in psichiatria, il quale avrebbe i compiti di valutare il Suo stato psico-emotivo, di valutare se tale stato necessita effettivamente di una terapia farmacologica e quale (tenendo conto non solo dei rischi e delle interazioni, ma anche del loro peso relativo ai potenziali benefici), o se possono aver senso le soluzioni alternative alla psicofarmacoterapia. Questi argomenti sono di competenza dello psichiatra, il quale dovrebbe anche mettersi in contatto con l'oncologo per aggiornarlo e per concordare le cure (magari fra gli specialisti riusciranno a capirsi meglio). Eventualmente anche lo stesso alprazolam, se fosse assunto su prescrizione dello psichiatra che La visiterà, sarebbe un "diavolo" più "domato" (se così posso dire), perché, se fosse prescritto, lo sarebbe su base di un quadro psicopatologico accertato, su base di conoscenze farmacologiche approfondite, nel contesto di una valutazione che tiene conto di più aspetti e che è monitorata e aggiornata. Comunque, né l'alprazolam, né la melatonina non sono le uniche soluzioni. Se il Suo oncologo La segue nel contesto di un ambulatotio ospedaliero, posso consigliarLe di rivolgersi all'ambulatorio di psichiatria dello stesso ospedale, per facilitare l'aggiornamento fra i medici.
Che cosa ne pensa?
Lei scrive: <<..Volevo provare intanto a prendere un po' di melatonina che so non far male, almeno per aiutarmi a dormire meglio la notte, che ne dice?..>>
Le sconsiglio nella Sua situazione di prendere le iniziative da sola, anche rspetto ai prodotti che l'opinione comune qualifica come naturali e come quelli che "intanto non fanno male". La melatonina in realtà è una molecola di una certa importanza (per ora discutibile: in che senso) nel campo oncologico. E' stata usata in tale campo proprio in Italia, ma al di fuori del sufficiente consenso del mondo accademico, e fino ad ora è un argomento controverso. Secondo alcuni pareri, la melatonina può essere efficace come un farmaco antitumorale, secondo gli altri, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo delle neoplasie. E' possibile che ciò dipende dal tipo del tessuto o dell'organo che sviluppa la neoplasia o da altri fattori. In ogni modo, un farmaco come la melatonina, benché sembra banale, non lo è affatto, e ne parlerei con l'oncologo: nella luce dei possibili benefici (o meno) sul piano della malattia oncologica. Può essere che il suo oncologo trascura il lato psicopatologico, ma penso che si orienti bene nella propria materia.
Comunque, anche se fossi certo che la melatonina possa essere adatta, non avrei potuto suggerirLe di assumerla nel contesto della comunicazione via internet, perché avrebbe avuto il significato di una prescrizione, e via internet non si può prescrivere i rimedi.
Le consiglierei anche e in ogni modo di rivolgersi dal vivo ad uno specialista in psichiatria, il quale avrebbe i compiti di valutare il Suo stato psico-emotivo, di valutare se tale stato necessita effettivamente di una terapia farmacologica e quale (tenendo conto non solo dei rischi e delle interazioni, ma anche del loro peso relativo ai potenziali benefici), o se possono aver senso le soluzioni alternative alla psicofarmacoterapia. Questi argomenti sono di competenza dello psichiatra, il quale dovrebbe anche mettersi in contatto con l'oncologo per aggiornarlo e per concordare le cure (magari fra gli specialisti riusciranno a capirsi meglio). Eventualmente anche lo stesso alprazolam, se fosse assunto su prescrizione dello psichiatra che La visiterà, sarebbe un "diavolo" più "domato" (se così posso dire), perché, se fosse prescritto, lo sarebbe su base di un quadro psicopatologico accertato, su base di conoscenze farmacologiche approfondite, nel contesto di una valutazione che tiene conto di più aspetti e che è monitorata e aggiornata. Comunque, né l'alprazolam, né la melatonina non sono le uniche soluzioni. Se il Suo oncologo La segue nel contesto di un ambulatotio ospedaliero, posso consigliarLe di rivolgersi all'ambulatorio di psichiatria dello stesso ospedale, per facilitare l'aggiornamento fra i medici.
Che cosa ne pensa?
[#4]
Utente
Penso che ha ragione, prenderò appuntamento con uno psichiatra per farmi consigliare. Avevo proposto la melatonina perché a 2 mie amiche operate come me di tumore al seno gli oncologi l'hanno prescritta per favorire il sonno notturno. Oddio, non che abbiano avuto grossi risultati.... Comunque come dice lei non prenderò niente senza aver sentito un medico. Tra l'altro in questo ultimo mese ho tantissimi disturbi grastointestinali, probabilmente sto somatizzando e l'ansia si manifesta anche in questo modo.
Che dire, che è stato davvero gentilissimo a rispondere al mio quesito e molto competente. Ancora grazie.
Che dire, che è stato davvero gentilissimo a rispondere al mio quesito e molto competente. Ancora grazie.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.7k visite dal 14/03/2012.
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