Terapia efficace?
Salve,
Le scrivo per avere un un vostro prezioso consiglio. Mia madre ha 54 anni e a gennaio 2011 è stata operata per un caricinoma al colon dx. Dopo l’operazioni l’oncologo ha preferito non fare le chemio perchè sembrava essere guarita. Dopo 9 mesi eseguendo una TAC di controllo è emersa una metastasi al fegato di 3 cm. A dicembre 2011 ha subìto una nuova operazione, asportando la parte “malata”. A gennaio 2012 ha iniziato a fare le chemio ( sono prevsisti 8 cicli) con Xelox (flebo) una volta ogni 28 gg circa e 6 ( da 500 mg) compresse al giorno di Xeloda per 21 gg ( 3 al mattino e 3 alla sera durante i pasti). Il 1° ciclo è andato piuttosto bene, ha avuto solo i primi gg nausea e diarrea ( placate con Zofran e Loperamide). Il 2° ciclo, invece, è stato una tragedia. Non riusciva a muovere mani, piedi, a bere. Ha avuto per tutto il mese vomito, diarrea e nausea tant’è che in pochi giorni è dimagrita tanto. C’è da sottlineare però che lei ha fatto solo per 3 volte Zofran e Loperamide, poi ha visto che i sintomi perseguivano e ha smesso. Al 3° ciclo l’oncologo ha deciso di ridurre il dosaggio di Xeloda da 6 a 4 compresse ( 2 al mattino e 2 a sera) e di effettuare TUTTI i giorni Zofran , Loperamide e Plasil in caso di nausea. Con questi rimedi e la riduzione delle compresse gli effeti sono inferiori ( solo irrigidimento di mani e piedi,riesce a bere solo bevande calde e scombussolamento intestinale).
Il mio dubbio è il seguente: riducendo il dosaggio ci saranno più possibilità che le cellule maligne possano ripresentarsi? Insomma ha meno efficace la terapia? Non sarebbe stato meglio mantenere lo stesso dosaggio iniziale e ricorrere a Zofran, Loperamide e Plasil tutti giorni (come si è deciso fare con il 3° ciclo)? Vi prego datemi un vostro parere, perchè io la mia mamma non voglio perderla..... Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Grazie
Le scrivo per avere un un vostro prezioso consiglio. Mia madre ha 54 anni e a gennaio 2011 è stata operata per un caricinoma al colon dx. Dopo l’operazioni l’oncologo ha preferito non fare le chemio perchè sembrava essere guarita. Dopo 9 mesi eseguendo una TAC di controllo è emersa una metastasi al fegato di 3 cm. A dicembre 2011 ha subìto una nuova operazione, asportando la parte “malata”. A gennaio 2012 ha iniziato a fare le chemio ( sono prevsisti 8 cicli) con Xelox (flebo) una volta ogni 28 gg circa e 6 ( da 500 mg) compresse al giorno di Xeloda per 21 gg ( 3 al mattino e 3 alla sera durante i pasti). Il 1° ciclo è andato piuttosto bene, ha avuto solo i primi gg nausea e diarrea ( placate con Zofran e Loperamide). Il 2° ciclo, invece, è stato una tragedia. Non riusciva a muovere mani, piedi, a bere. Ha avuto per tutto il mese vomito, diarrea e nausea tant’è che in pochi giorni è dimagrita tanto. C’è da sottlineare però che lei ha fatto solo per 3 volte Zofran e Loperamide, poi ha visto che i sintomi perseguivano e ha smesso. Al 3° ciclo l’oncologo ha deciso di ridurre il dosaggio di Xeloda da 6 a 4 compresse ( 2 al mattino e 2 a sera) e di effettuare TUTTI i giorni Zofran , Loperamide e Plasil in caso di nausea. Con questi rimedi e la riduzione delle compresse gli effeti sono inferiori ( solo irrigidimento di mani e piedi,riesce a bere solo bevande calde e scombussolamento intestinale).
Il mio dubbio è il seguente: riducendo il dosaggio ci saranno più possibilità che le cellule maligne possano ripresentarsi? Insomma ha meno efficace la terapia? Non sarebbe stato meglio mantenere lo stesso dosaggio iniziale e ricorrere a Zofran, Loperamide e Plasil tutti giorni (come si è deciso fare con il 3° ciclo)? Vi prego datemi un vostro parere, perchè io la mia mamma non voglio perderla..... Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Grazie
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Gentile Utente,
non è possibile "ricorrere a Zofran, Loperamide e Plasil tutti giorni" e davanti a taluni sintomi, e di determinata entità, è indicato ridurre le dosi dei chemioterapici.
In effetti ora va meglio mi pare. Persistono come lei dice: "solo irrigidimento di mani e piedi, riesce a bere solo bevande calde (queste ultime due cose potrebbero richiedere anche una riduzione della dose di oxaliplatino) e scombussolamento intestinale (che è dovuto ancora a Xeloda).
Non è possibile prevedere gli effetti sull'efficacia. Magari si può sperare che l'organismo di sua madre subisca qusti sintomi perchè in esso questi farmaci "lavorano" molto, e magari lo stesso "iperlavoro" vada ad esercitarsi anche sulle cellule neoplastiche, per cui si ottenga un buon effetto anche con dosi inferiori.
Cordiali Saluti
non è possibile "ricorrere a Zofran, Loperamide e Plasil tutti giorni" e davanti a taluni sintomi, e di determinata entità, è indicato ridurre le dosi dei chemioterapici.
In effetti ora va meglio mi pare. Persistono come lei dice: "solo irrigidimento di mani e piedi, riesce a bere solo bevande calde (queste ultime due cose potrebbero richiedere anche una riduzione della dose di oxaliplatino) e scombussolamento intestinale (che è dovuto ancora a Xeloda).
Non è possibile prevedere gli effetti sull'efficacia. Magari si può sperare che l'organismo di sua madre subisca qusti sintomi perchè in esso questi farmaci "lavorano" molto, e magari lo stesso "iperlavoro" vada ad esercitarsi anche sulle cellule neoplastiche, per cui si ottenga un buon effetto anche con dosi inferiori.
Cordiali Saluti
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5k visite dal 29/02/2012.
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