Chemioterapia adiuvante k gastrico
Salve, mio papà (classe 1956) il 23 novembre è stato operato per un adenocarcinoma gastrico. La ripresa post operatoria è stata eccellente, è stato dimesso al 9° giorno. Con alimetanzione non ha avuto nessun problema. EGDS con biopsia preoperatoria ha evidenziato adenocarcinoma scarsamente differenziato con cellule a castone, la TAC (sempre preoperatoria) non ha mostrato linfoadenomegalie, ne riscontri di secondarietà. Gli esami del sangue, a parte le piastrine 8.90(9.00-12.50), S-CK 47(55-170) e Sg-VES 22 (1-20) erano nella norma. I markers tumorali S-CEA 6,4 e S-CA 19-9 2,8 nella norma. Considerando tutto ciò l'oncologo ci ha detto che si può eseguire intervento chirurgico senza la chemio neo adiuvante, visto che il tumore è localizzato, per non perdere il tempo nel caso il tumore non rispondesse alla terapia neo adiuvante. Così abbiamo fatto. A mio papà è stato eseguito intervento di gastectomia totale+linfoadenectomia D2+colecistectomia+omentectomia. All'apertura della cavità adominale no versamento libero, no carcinosi peritoneale, no segni di localizzazioni secondarie al livello epatico. Esame citologico estemporaneo - negativo. Al livello della piccola curva gastrica in sede sovrangolare si apprezza palpatoriamente zona di indurimento della parete dello stomaco senza evidenti segni di sconfinamento sieroso. Esame istologico: margini di resezione non appaiono interessati dalla lesione. Moncone+anello di anastomosi esofageo+colecisti+omento+ anello di anastomosi digiunale - negativi. Linfonodi: piccola curva (mts 3 su 5), paracardiali sin (mts 1 su 3) gastroepiploici dx (0/1) tripode versante dx=tessuto adiposo, tripode (0/5), sovrapilorici=tessuto adiposo, arteria splenica (0/5), arteria epatica comune (0/3) arteria gastrica sx (0/1), paracardiali dx (4 su 6), infrapilorici=tessuto adiposo, gastroepiploici dx 1 su 4, gastroepiploici sx=tessuto adiposo. Liquido di lavaggio peritoneale alla fine dell'intervento - negativo. TMN 2009 7th edition pT3N3aG3. In considerazione dell'esame istologico ci è stato proposto il trattamento adiuvante (6 cicli) con epirubicina, cisplatino, xeloda (non potatore di CVC) che dovremo iniziare i primi dell'anno. Potreste dirmi gentilmente se la terapia proposta è valida, o sarebbe meglio optare per DCF con docetaxel, da quello che avevo letto è più agressiva ma da i risultati migliori. Considerando che lo stato di salute di mio papà è ottimo non dovrebbe avere i problemi. Magari ci sono altri schemi, anche citotossici, ma che darebbero più probabilità che la malattia non recidivi. So che si è conclusa la fase II con FOLFOXIRI nel K gastrico con risultati eccellenti, non si propone ancora come chemio adiuvante? Non ci è stato detto niente dei anticorpi monoclonali. Sono efficaci nel K gastrico? E' vero che i tumori gastrici sono resistenti alla chemio? Nel caso di mio papà quanto è alta la probabilità di recidiva? Attendo con ansia una vs risposta.
Cordiali saluti e Buon Anno!
Cordiali saluti e Buon Anno!
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Gentile Utente,
il coinvolgimento linfonodale ed il grading della neoplasia rendono elevato il rischio di recidiva. Sicuramente è opportuno un trattamento chemioterapico adiuvante. Il trattamento farmacologico prospettato è idoneo e valuterei anche la possibilità con un Collega radioterapista di combinarlo con un trattamento radiante locoregionale. Anche un trattamento ipertermico locale come ulteriore coadiuvante è prospettabile. Dall'esame istologico non si evince lo stato del c-erb. Questa valutazione è utile per stabilire se si può impiegare trastuzumab (herceptin), parlando di farmaci a bersaglio molecolare. Le neoplasie gastriche sono in effetti biologicamente piuttosto resistenti ai chemioterapici antiblastici ma occorre effettuare i trattamenti con fiducia mirando ad aggredire la neoplasia in modo multimodale.
un caro saluto ed un grande in bocca al lupo
il coinvolgimento linfonodale ed il grading della neoplasia rendono elevato il rischio di recidiva. Sicuramente è opportuno un trattamento chemioterapico adiuvante. Il trattamento farmacologico prospettato è idoneo e valuterei anche la possibilità con un Collega radioterapista di combinarlo con un trattamento radiante locoregionale. Anche un trattamento ipertermico locale come ulteriore coadiuvante è prospettabile. Dall'esame istologico non si evince lo stato del c-erb. Questa valutazione è utile per stabilire se si può impiegare trastuzumab (herceptin), parlando di farmaci a bersaglio molecolare. Le neoplasie gastriche sono in effetti biologicamente piuttosto resistenti ai chemioterapici antiblastici ma occorre effettuare i trattamenti con fiducia mirando ad aggredire la neoplasia in modo multimodale.
un caro saluto ed un grande in bocca al lupo
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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