Carcinoma al seno - molto urgente

Cari dottori,
questo è una sorta di "appello" aperto a tutti i medici che leggono per trovare una soluzione alla situazione di mia madre nel più breve tempo possibile.
Le feste incombono, e non è facile trovare qualcuno che ci dia retta.
Ho già avuto uno scambio con il dr. Catania, in un altro post.
Allora, la situazione è la seguente : mia madre ha ricevuto una diagnosi sulla base di una visita chirurgica di carcinoma di 5 cm al seno dx (tende ad interessare più la parte esterna del seno, c'è un arrossamento sul seno, e mi hanno spiegato che questo è un elemento favorevole), però i linfonodi sono già ingrossati.

Ora il problema importante è che per l'intervento bisognerebbe attendere almeno 15 giorni (day hospital chiusi, ecc...), ma QUELLO CHE IO MI CHIEDO, pur non essendo un medico (ma essendo in grado di ragionare), in 15 giorni un tumore con interessamento linfonodale può superare la barriera del 3° livello, e quindi la situazione PUO' PEGGIORARE! BISOGNA INTERVENIRE SUBITO IN QUALCHE MODO!
Il Dr. Catania consigliava di valutare la terapia neoadiuvante, però io non sono un medico, non posso proporre questa cosa al medico di base, e d'altra parte il medico di base non si assume la responsabilità di prescrivere questi farmaci senza un consiglio specialistico.
Per favore, dateci una mano! Come possiamo fare? Siamo disposti a muoverci in tutt'Italia, presso chiunque sia disponibile anche nei giorni di festa.

C'è qualcuno disposto a visitare mia madre che possa prescrivere subito questa terapia neoadiuvante? GRAZIEEEEE!!!!!!
Vi chiedo, cortesemente, di pensare a come agireste se foste voi stessi o una persona a voi cara nelle stesse condizioni di mia madre.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Le ho già risposto che anche per ragioni LOGISTICHE ed in considerazione dello stato depressivo della mamma
è consigliabile rivolgersi al centro di ONCOLOGIA più vicino alla sua residenza.

Innanzitutto per un primo inquadramento perchè non è detto che esistano le condizioni per una terapia neoadiuvante. In parole più semplici occorre fare una stadiazione della malattia prima di decidere quale possa essere l'approccio prioritario.

Una altra considerazione "cinica" ( me la consenta ma occorre non perdere la testa) è che comprendo bene che Lei voglia recuperare il ritardo diagnostico, ma anche Lei comprenderà bene che la storia clinica che ci racconta è iniziata probabilmente qualche anno fa e quindi ora volere concentrare tutto in pochi giorni in considerazione anche delle feste non gioverà a nessuno in modo particolare alla sua mamma.

Intervenire al più presto per ragioni psicologiche è comprensibile ma non si decide certo in 15 giorni il destino di un paziente. Lo so che per Lei, figlio, un ragionamento di tal fatta sia inaccettabile.

Quindi sarebbe meglio fare le cose per bene in un mese che raffazzonarle in 10 giorni.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com