Terapia per tumore al testicolo

Buongiorno,
sono un uomo di 36 anni ed in seguito a diagnosi di neoplasia testicolare destra (4.7x3.7x2.1), in data 02/11/2011 sono stato sottoposto ad intervento di orchifunicolectomia destra per via inguinale.

Di seguito riporto gli esami di staging:
- markers pre operatori: Beta HCG:9mU/ml, alfa feto proteina:3.8ng/ml, LDH 334
- markers post operatori: Beta HCG:0mU/ml, alfa feto proteina:2.4ng/ml, LDH 287
- tc torace e addome cmc: non masse o adenopatie in sede retro peritoneale, non lesioni parenchimali

Istologico: seminoma del testicolo destro infiltrante l’albuginea e la rete testis, quest’ultima è anche sede di estensione pagetoide. Permeazione neoplastica di strutture vascolari e linfatiche. Restante parenchima testicolare caratterizzato per il 50% da neoplasia germinale intratubulare e per il restante 50% da sclero atrofia dei tubuli seminiferi con iperplasia delle cellule di Leydig.
pT2NxR0. Seminoma classico stadio I-B.

Mi hanno prospettato sorveglianza attiva o radioterapia adiuvante, suggerendomi però la radioterapia adiuvante (20gray in 10 sedute, sullo schema è in corso un consulto, visto che la radioterapista suggeriva la sola zona lombo aortica, mentre il primario specializzato in urologia oncologica il classico schema dog leg. Perché?)

Da quello che ho capito la dimensione della massa tumorale e l’invasione della rete testis mi rendono soggetto a maggior rischio di recidiva. Ero quindi propenso a sottopormi a radioterapia ma, durante la visita con la radioterapista mi è stata prospettata una “terza via” costituita da chemioterapia (presumo un ciclo di Carbonplatino Auc 7, scrivo presumo perchè questo è quello che ho dedotto facendo ricerche in autonomia). Dopo ulteriori ricerche ho avuto modo di verificare che la recidiva pare essere molto simile in entrambi i trattamenti e che con ogni probabilità simile tipo di chemioterapia potrebbe rientrare nei normali protocolli di trattamento nel caso di seminoma stadio I.

Il dubbio che mi pongo è quello di scegliere la terapia “migliore”, dove per migliore intendo la terapia con il minor rischio di recidiva, i minori effetti collaterali permanenti e di tossicità sul medio lungo termine. Mi hanno prospettato i rischi della radio, ma nulla conosco nel caso della chemioterapia. Stiamo parlando di terapie in sostanza analoghe da questo punto di vista? Ho ancora un 10 giorni prima della tac di centratura e volevo avere tutti gli elementi per poter fare una scelta consapevole e serena.

Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio per la disponibilità.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

mi trovo in accordo con un trattamento radiante adiuvante. Tra il trattamento dog leg e la sua versione ridotta non vi è sostanziale differenza in termini di prevenzione della recidiva e seguirei l'indicazione della Collega radioterapista. Peraltro non vi è sostanziale differenza in termini di effetti collaterali tra terapia radiante e farmacologica.

un grande in bocca al lupo per tutto

Cari saluti

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,

la ringrazio per la cortese risposta, il mio dubbio era dovuto al fatto che la radioterapia tra gli effetti collaterali annovera, seppur in bassa percentuale, i tumori secondari radioindotti.
Da quello che avevo letto la chemioterapia AUC pare avere effetto curativo e tossicità del tutto simile alla radioterapia, pur scongiurando i rischi di tumori secondari.

E' questo l'aspetto che mi lascia più perplesso nell'affrontare la cura con radioterapia.

La ringrazio ancora per la cortesia e le faccio auguri di buone feste

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