Spiegazione diagnosi e consiglio
Salve, le scrivo per un consulto non personale, ma per mia nonna. Il 30/10/2011 è stato effettuato un esame istologico alla colecisti. Di seguito la diagnosi:
Carcinoma squamoso ulcerato scarsamente differenziato della colecisti.La neoplasia mostra carattere plurinodulare diffusamente infiltrante tutti gli strati della parete fino al tessuto connettivale perimuscolare fino alla sottosierosa, coinvolgendo gran parte delle strutture del dotto e del fondo.
Vistose ed ampie aree di necrosi intralesionale.
Note di invasione vascolare intraprenchimale.
Sierosa indenne.
Note di colecistiute cronica nelle aree di risparmio.
Metastasi dello stesso oncotipo nel linfonodo pericistico repertato.
In parole povere di che situazione si tratta? Esistono terapie o cure palliative? E' possibile far qualcosa?
Carcinoma squamoso ulcerato scarsamente differenziato della colecisti.La neoplasia mostra carattere plurinodulare diffusamente infiltrante tutti gli strati della parete fino al tessuto connettivale perimuscolare fino alla sottosierosa, coinvolgendo gran parte delle strutture del dotto e del fondo.
Vistose ed ampie aree di necrosi intralesionale.
Note di invasione vascolare intraprenchimale.
Sierosa indenne.
Note di colecistiute cronica nelle aree di risparmio.
Metastasi dello stesso oncotipo nel linfonodo pericistico repertato.
In parole povere di che situazione si tratta? Esistono terapie o cure palliative? E' possibile far qualcosa?
[#1]
Gentile Utente,
si tratta di una neoplasia della colecisti. Se si è giunti a radicalità chirurgica macroscopica è già un buon punto di partenza. Occorre valutare eventuale diffusione nel resto dell'organismo con TC total body con mdc. Se le condizioni generali e l'età nonchè gli esami ematochimici lo consentono è opportuno eseguire un trattamento farmacologico adiuvante possibilmente coadiuvato da ipertermia locoregionale (vedi sito www.ipertermiaitalia.it).
Cari saluti
si tratta di una neoplasia della colecisti. Se si è giunti a radicalità chirurgica macroscopica è già un buon punto di partenza. Occorre valutare eventuale diffusione nel resto dell'organismo con TC total body con mdc. Se le condizioni generali e l'età nonchè gli esami ematochimici lo consentono è opportuno eseguire un trattamento farmacologico adiuvante possibilmente coadiuvato da ipertermia locoregionale (vedi sito www.ipertermiaitalia.it).
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Mia nonna ha 76 anni, è stata operata un'altra volta circa una settimana fa, e nonostante ancora non mi sia stato consegnato alcun referto, hanno comunicato che all'operazione si è notato che il tumore aveva avuto diffusione al pancreas quindi senza far nulla l'hanno "richiusa". Ho fatto un giro in rete ma non ci sono risultati incoraggianti. In questo caso la chemioterapia a cosa potrebbe servire?
[#3]
Gentile Utente,
se parliamo di malattia già diffusa in addome e non resecabile quello che si può ottenere con una combinazione di chemioterapia ed ipertermia è un miglioramento delle condizioni generali e sperabilmente un prolungamento della sopravvivenza.
cari saluti
se parliamo di malattia già diffusa in addome e non resecabile quello che si può ottenere con una combinazione di chemioterapia ed ipertermia è un miglioramento delle condizioni generali e sperabilmente un prolungamento della sopravvivenza.
cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 04/12/2011.
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