Carcinoma mammella g3 3,5 cm

Gentili Dottori,
sono a chiedere un vs parere sulla difficile situazione che abbiamo dovuto affrontare nell'ultimo periodo, ad inizio Aprile a mia moglie di 37 anni e stato diagnosticato (ecografia e mammografia) un carcinoma mammario di 3 cm circa nel QSE.
Dopo aver fatto biopsia sul nodulo (25g per il referto e il nodulo era cresciuto fino a 3,5 cm) ci e stata proposta una CT neoadiuvante di 8 cicli di taxotere+epirubucuna (ogni 3 settimane per 6 mesi tollerati bene da mia moglie), nel frattempo a effettuato eco ematica, scintigrafia e RX torace tutti negativi.
Alla fine degli 8 cicli e stata fatta ecografia mammella che evidenziava formazione fibrosa (almeno credo)di 0,7 cm mentre la mammografia negativa.
Dopo 1 messe dall'ultima CT e stato effettuato l'intervento chirurgico di QUADRACTOMIA e SVUOTAMENTO CAVO, di seguito riporto l'esito della piopsia:

Descrizione microscopica/Diagnosi
Carcinoma duttaie infiltrante (quadrante supero-esterno) della mammella (sn) (reperto patologico molto limitato < ai 5 min), associato a focolai di carcinoma intraduttale del tipo "solido", con componente a cellule giganti, anaplatiche, bizzarre, con ricco infiltrato linfoide reattivo, periduttale. La neoplasia è presente nel contesto di fibrosi, flogosi cronica con accumulo di macrofagi pigmentiferi.

CRO
AVIANO

Descrizione microscopica/Diagnosi
Carcinoma duttaie infiltrante (quadrante supero-esterno) della mammella (sn) (reperto patologico molto limitato < ai 5 min), associato a focolai di carcinoma intraduttale del tipo "solido", con componente a cellule giganti, anaplatiche, bizzarre, con ricco infiltrato linfoide reattivo, periduttale. La neoplasia è presente nel contesto di fibrosi, flogosi cronica con accumulo di macrofagi pigmentiferi.
Cute, tessuto fibroadiposo della fascia e margini di resezione chirurgica (reperi 3A,3B,3C,3D) indenni da
infiltrazione neoplastica.
frbrolipomatosi nel tessuto fibroghiandolare mammario circostante.
Istiocitosi dei seni e lipomatosi nei 19 linfonodi isolati.
Un presunto linfonodo de! I livello ascellare e 1 del II livello ascellare corrispondono a tessuto fibroadiposo.
Conclusioni
Carcinoma duttale infiltrante della mammella (sn), associato a carcinoma intraduftaie. ypt1a NO secTNM (G3 se WHO 2003)
Osservazioni
Immunoistologicamente la cellularità neoplastica esprime il profilo di marcatori seguente: Cheratine/AE1AE3 positiva, Recettori degli estrogeni (6F11) negativa, Recettori del progesterone (Pgr636) negativa, E-caderina/3óB5 positiva, Ki-67 positiva (-20%).


Immunoistologicamente la cellularità neoplastica risulta inoltre Pab c-erbB-2* positiva (con intensità debole e pattern di colorazione di membrana non completa).

Domani mia moglie dovra fare altri 3 cicli di CFM??? purtroppo non ho informazioni precise sui medicinali utilizzati anche se il ROSSO mi hanno detto che non lo fara piu.
Dopo i 3 cicli dovremo fare sedute di radioterapia, avrei pero una domanda da farvi, perche e stato effettuato lo svuotamento ascellare anche se non c'erano linfonodi palpabili??? chiaramente questa domanda verra fatta anche al chirurgo appena mi sara possibile.
So bene che la situazione non e delle piu semplici vista anche l'eta e l'aggressivita del tumore, volevo pero avere anche un vs parere sulla situazione.

Ringrazio anticipatamente tutti voi per la disponibilita e la pazienza che avete verso gente colpita da questi drammi di vita.

Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,

effettivamente sono presenti diversi fattori prognostici sfavorevoli
(dimensione del tumore, negatività recettoriale, G3 ....), ma anche qualcuno molto favorevole come la negatività linfonodale ascellare.

L’asportazione dei linfonodi ascellari infatti non è sempre necessaria essendo il rischio di metastasi ascellari strettamente correlato alle dimensioni del tumore primitivo, che oggi viene identificato in uno stadio sempre più precoce.
Con l’asportazione sistematica dei linfonodi si corre il rischio di asportare inutilmente tessuto linfatico che risulta al successivo esame microscopico frequentemente indenne.

Poiché non ci sono esami strumentali in grado di rivelare prima dell’intervento un eventuale interessamento dei linfonodi, senza asportarli, recentemente è stata messa a punto la cosiddetta tecnica del linfonodo sentinella.

Nel caso della paziente non è stata utilizzata tale tecnica per le dimensioni del nodulo e perchè ha dovuto eseguire la chemioterapia neoadiuvante per ottenerne una riduzione del volume.

L'approccio terapeutico mi sembra del tutto corretto.

Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com


[#3]
Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta, effettivamente nell'ospedale dove ci siamo recati e all'avangurdia sotto tutti i punti di vista essendo un centro specializzato per neoplassie.
Il chirurgo ci ha spiegato che in queste circostanze visto che si avuto una buona riposta CT si procede allo svuotamento acellare senza linfonodo sentinella e nello stesso tempo conservare il seno con una quadrectomia.
Speriamo che la buona sorte ci accompagni ..............

Saluti e grazie della risposta
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto