Terapia oncologica carcinoma mammario
Gent. dottori,
probabilmente la mia richiesta sarà simile ad altre da voi ricevute ma quando ci si trova a dover affrontare una diagnosi di cancro potrete capire quanto ci si senta disorientati ed alla ricerca di pareri che confortino la scelta delle terapie proposte.
Ho 35 anni ed il 22/11/07 sono stata operata alla mammella dx. Durante l'intervento mi è stata somministrata un dose di 12 Gy con Boost intraoperatorio.
Descrizione macroscopica:
Quadrante mammario orientabile di 7x5x2 cm e con losanga cutanea di 4,5x0,6 cm. Il quadrante perviene già sezionato in corrispondenza di una neoplasia parenchimale, di 0,6 cm di asse maggiore e dista oltre 1 cm dal margine areolare. Il restante parenchima è di aspetto mastosico.
Due linfonodi sentinella, il maggiore di 0,8 cm di asse maggiore esente da metastasi.
Un linfonodo del I livello esente da metastasi, con istiocitosi dei seni.
Diagnosi istopatologica:
Carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato.
Aspetto recettoriale e frazione proliferante:
ER 0% PgR 0% Ki67 65% c-erbB2 assenza G3 invasione vascolare manca CA 15-3 8,7.
Staging pT1b pN0
Rx toracica negativa.
Scintigrafia ossea negativa.
Eco addome e transvaginale negative.
Proposta terapeutica:
Completamento della radioterapia con fasci esterni fino al raggiungimento di 37 Gy (che sto eseguendo ora) e 6 cicli di CMF classico ogni 28 gg + LHRH (non ho figli e desidererei averne in futuro) appena terminata la radio.
I miei quesiti sono i seguenti:
1) è opportuno eseguire qualche altro esame per la stadiazione tumorale? (risonanza cranio?)
2) la terapia adiuvante proposta è corretta?
3) quali sono i rischi di recidiva considerata l'età e la familiarità (zia materna tumore al seno a 33 anni e madre tumore ovaio 50 anni)?
4) quali gli esami e la tempistica per un adeguato follow up?
Vi ringrazio fin d'ora per le vostre risposte.
Saluti
probabilmente la mia richiesta sarà simile ad altre da voi ricevute ma quando ci si trova a dover affrontare una diagnosi di cancro potrete capire quanto ci si senta disorientati ed alla ricerca di pareri che confortino la scelta delle terapie proposte.
Ho 35 anni ed il 22/11/07 sono stata operata alla mammella dx. Durante l'intervento mi è stata somministrata un dose di 12 Gy con Boost intraoperatorio.
Descrizione macroscopica:
Quadrante mammario orientabile di 7x5x2 cm e con losanga cutanea di 4,5x0,6 cm. Il quadrante perviene già sezionato in corrispondenza di una neoplasia parenchimale, di 0,6 cm di asse maggiore e dista oltre 1 cm dal margine areolare. Il restante parenchima è di aspetto mastosico.
Due linfonodi sentinella, il maggiore di 0,8 cm di asse maggiore esente da metastasi.
Un linfonodo del I livello esente da metastasi, con istiocitosi dei seni.
Diagnosi istopatologica:
Carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato.
Aspetto recettoriale e frazione proliferante:
ER 0% PgR 0% Ki67 65% c-erbB2 assenza G3 invasione vascolare manca CA 15-3 8,7.
Staging pT1b pN0
Rx toracica negativa.
Scintigrafia ossea negativa.
Eco addome e transvaginale negative.
Proposta terapeutica:
Completamento della radioterapia con fasci esterni fino al raggiungimento di 37 Gy (che sto eseguendo ora) e 6 cicli di CMF classico ogni 28 gg + LHRH (non ho figli e desidererei averne in futuro) appena terminata la radio.
I miei quesiti sono i seguenti:
1) è opportuno eseguire qualche altro esame per la stadiazione tumorale? (risonanza cranio?)
2) la terapia adiuvante proposta è corretta?
3) quali sono i rischi di recidiva considerata l'età e la familiarità (zia materna tumore al seno a 33 anni e madre tumore ovaio 50 anni)?
4) quali gli esami e la tempistica per un adeguato follow up?
Vi ringrazio fin d'ora per le vostre risposte.
Saluti
[#1]
Gentile utente,
l'approccio terapeutico è da considerare corretto.
1)No
2) La terapia adiuvante si è resa necessaria perchè a fronte di alcuni fattori prognostici favorevoli (dimensione del T, negatività dei linfonodi sentinella, c erbB2 neg,) ce ne sono alcuni altri sfavorevoli (Recettori negativi, Ki 67 65%, G3 e invasione vascolare peritumorale)
3)I rischi, controllabili con la terapia adiuvante, sono correlati
non tanto all'età e alla familiarità, ma alle caratteristiche biologiche della malattia che presenta alcuni fattori prognostici sfavorevoli . Ma ripeto ce ne sono altri MOLTO IMPORTANTI favorevoli.
4)Gli esami di controllo sono solitamente personalizzati dall'oncologo curante.
Cordiali saluti e auguri
Salvo Catania
www.senosalvo.com
l'approccio terapeutico è da considerare corretto.
1)No
2) La terapia adiuvante si è resa necessaria perchè a fronte di alcuni fattori prognostici favorevoli (dimensione del T, negatività dei linfonodi sentinella, c erbB2 neg,) ce ne sono alcuni altri sfavorevoli (Recettori negativi, Ki 67 65%, G3 e invasione vascolare peritumorale)
3)I rischi, controllabili con la terapia adiuvante, sono correlati
non tanto all'età e alla familiarità, ma alle caratteristiche biologiche della malattia che presenta alcuni fattori prognostici sfavorevoli . Ma ripeto ce ne sono altri MOLTO IMPORTANTI favorevoli.
4)Gli esami di controllo sono solitamente personalizzati dall'oncologo curante.
Cordiali saluti e auguri
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Ex utente
Gent.le dottore, la ringrazio anzitutto per la risposta tempestiva.
Diciamo che quanto da lei affermato coincide sostanzialmente con quanto già riferitomi dall'oncologo che mi seguirà nella terapia.
Questo mi conforta anche se speravo di poter avere delle indicazioni (diciamo percentuali) sulla possibilità che il tumore si ripresenti (e magari quali sono gli organi che più frequentemente sono colpiti da recidiva).
Mi è già stato detto, in qualche modo, che ad oggi non si è in grado di stabilire se io rientro tra coloro che recidiveranno o meno (e che se ciò non avvenisse non sarebbe nemmeno certo che questo dipenda dalla terapia adiuvante).
Volevo insomma sapere se è opportuno che indirizzi i miei controlli, oltre che al seno, a specifici organi.
La ringrazio ancora e la saluto.
Diciamo che quanto da lei affermato coincide sostanzialmente con quanto già riferitomi dall'oncologo che mi seguirà nella terapia.
Questo mi conforta anche se speravo di poter avere delle indicazioni (diciamo percentuali) sulla possibilità che il tumore si ripresenti (e magari quali sono gli organi che più frequentemente sono colpiti da recidiva).
Mi è già stato detto, in qualche modo, che ad oggi non si è in grado di stabilire se io rientro tra coloro che recidiveranno o meno (e che se ciò non avvenisse non sarebbe nemmeno certo che questo dipenda dalla terapia adiuvante).
Volevo insomma sapere se è opportuno che indirizzi i miei controlli, oltre che al seno, a specifici organi.
La ringrazio ancora e la saluto.
[#3]
Non è possibile dare percentuali : diffidi SEMPRE da chi ha l'abitudine a farlo !
Probabilisticamente sono diversi gli organi di elezione di un eventuale secondarismo da carcinoma mammario e per tale ragione vengono effettuati periodicamente indagini strumentali mirate. (Rx torace, scintigrafia ossea, ecografia addome.)
Probabilisticamente sono diversi gli organi di elezione di un eventuale secondarismo da carcinoma mammario e per tale ragione vengono effettuati periodicamente indagini strumentali mirate. (Rx torace, scintigrafia ossea, ecografia addome.)
[#4]
Ex utente
Gentile dottore,
sono nuovamente a disturbarla per chiederle un parere in merito ad una ulteriore proposta di terapia adiuvante fattami dall'oncologo che mi seguirà a Roma-
Come anticicipato nei commenti precedenti ho terminato il 14 gennaio la terapia radiante sulla mammella operata ed ho preso contatti con l'oncologo indicatomi dall' IEO a Roma.
Nel colloquio avuto per definire l'inizio della chemio (IEO propone CMF x 6 cicli) mi è stato richiesto se non volessi affrontare, in alternativa, 6 cicli di FAC che, a dire del medico, mi darebbero, anche se minime, delle possibilità in più di evitare una recidiva (voglio precisare che, a differenza di quanto da lei indicato nel precedente commento l'invasione vascolare è assente)
E ciò sulla base della mia giovane età e dell'aggressività del tumore.
Ovviamente la scelta è lasciata a me, così come sono stata messa al corrente della cardiotossicità e della maggiore "pesantezza" di questa terapia.
Gradirei un suo parere in merito al fine di poter prendere una decisione consapevole.
Saluti
sono nuovamente a disturbarla per chiederle un parere in merito ad una ulteriore proposta di terapia adiuvante fattami dall'oncologo che mi seguirà a Roma-
Come anticicipato nei commenti precedenti ho terminato il 14 gennaio la terapia radiante sulla mammella operata ed ho preso contatti con l'oncologo indicatomi dall' IEO a Roma.
Nel colloquio avuto per definire l'inizio della chemio (IEO propone CMF x 6 cicli) mi è stato richiesto se non volessi affrontare, in alternativa, 6 cicli di FAC che, a dire del medico, mi darebbero, anche se minime, delle possibilità in più di evitare una recidiva (voglio precisare che, a differenza di quanto da lei indicato nel precedente commento l'invasione vascolare è assente)
E ciò sulla base della mia giovane età e dell'aggressività del tumore.
Ovviamente la scelta è lasciata a me, così come sono stata messa al corrente della cardiotossicità e della maggiore "pesantezza" di questa terapia.
Gradirei un suo parere in merito al fine di poter prendere una decisione consapevole.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.9k visite dal 02/01/2008.
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