I controlli che facevo

Gentili dottori,ho 44 anni, in menopausa precoce spontanea da circa 5 anni e, nonostante i controlli che facevo da ben 20 anni al seno per i miei fibroadenomi, a fine settembre mi hanno diagnosticato (solo dopo Risonanza Magnetica) un carcinoma multicentrico della mammella destra con due neoplasie ben distinte di 2,6 nel QEE cm e 2 cm nel QIE. Pertanto sono stata sottoposta a mastectomia radicale destra il 12 novembre.
L'esame istologico ha evidenziato:
Carcinoma duttale infiltrante G3 con un linfonodo positivo del cavo ascellare per metastasi su 10 esaminati.
Fattori di crescita biologici per ciscuna neoplasia:
ER: 90% ER: 90 %
Pgr: < 5% Pgr: < 5%
MIB-1: 20% MIB-1: 13%
C-ERB-B2neu:+2 C-ERB-B2neu: +1

L'oncologo da me consultato mi ha proposto il seguente programma:
Chemioterapia adiuvante FE90C x 3 -> TXT100 x 3 + trastuzumab in base a dato Fish e successiva terapia ormonale. Ha comunque detto che la terapia con i taxani la posso sopportare perchè sono giovane.
Ho consultato unaltro oncologo che mi avrebbe consigliato solo la terapia con antracicline (FE90C) X 6 e successivo farmaco monoclonale se Her2 positivo e successiva terpia ormonale.
Lunedì leggo sul giornale che da un recente studio risulta che per le pazienti Her2 negative non vi è alcun effetto benefico nell'uso delle antracicline.
Vi prego di darmi un consiglio. Devo iniziare la terapia al più presto. Non riesco a capire se trastuzumab viene somministrato in aggiunta o al termine della chemioterapia e se si sovrappone alla terapia ormonale.
Grazie

[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Gentile Utente
molti sono gli studi che stanno valutando tutta una serie di fattori predittivi di risposta alla terapia chemio e ormonale nelle neoplasie mammarie.
Studi retrospettivi hanno suggerito che le neoplasie che iperesprimono l’HER-2 possono essere più sensibili a regimi contenenti taxani che a quelli contenenti antracicline (questo non vuol dire che non funzionino).
Nel suo caso le è stato proposto uno schema sequanziale di trattamento, che seppur impegnativo, le darebbe (stante la positività linfonodale e l'espressione di Her 2), una maggiore copertura terapeuticoprecauzionale.
Ho qualche dubbio sull'utilizzo dell'herceptin, in quanto un 1+ anche con la fish è difficile che raggiunga livelli d'iperespressione (lo si aspetta di più in un 2+). Comunque la sua terapia comincerà con lo schema FEC seguito dai taxani, poi eventualmente dall'herceptin (forse) e dall'ormonoterapia (sicuro). Non eseguirà la Rterapia in quanto ha eseguito la mastectomia radicale ed i linfonodi positivi sono inferiori a 4.

Cordialmente
Dr Alessandro D'Angelo

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Concordo pienamente con il collega D'Angelo.

Poichè scrive..."eventualmente herceptin" (forse) ne approfitto per chiedergli un Suo parere in tal senso nello SPAZIO MEDICI dal titolo
"Gestione pazienti her2/neu positive".

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio per la velocità della risposta che mi conforta molto.
Per quanto riguarda la positività al recettore Her b2, mi ha spiegato l'oncologo che, poichè i tumori sono due, ed uno ha un valore +1, mentre il secondo (più grande) ha un valore +2,occorre fare la Fish solo per il secondo. Non so se sperare nella positività o meno di questo recettore !!! Ma,visto che è stato così gentile, secondo lei, che possibilità ho di guarire ?

[#4]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Beh, diciamo che l'intervento chirurgico ha già levato il problema, e bisogna ora solo "disinfettare" il tutto.
Sul discorso herceptin ora è più chiaro.
Paradossalmente la positività era un fattore prognostico non tanto buono, sin quando è uscito in commercio il trastuzumab (herceptin) che ha fatto si da sfruttare tale positività per migliorare la prognosi. Alcune cose sono ancora in fase di studio.
E' inevitabile (Lei non ne parla, ma suppongo lo abbia fatto), che deve completare la stadiazione di malattia con scintigrafia ossea, ecografia addome e rx torace (quest'ultimo sicuramente eseguito preoperatoriamente).
Se tutto negativo, le speranze di "guarigione" sono buone (coraggio affronti con grinta la terapia!!).
Cordialmente
[#5]
Utente
Utente
Ho fatto scintigrafia ossea, ecografia addome e rx torace ed è risultato tutto negativo. Vorrei tuttavia sapere se nel mio caso è necessario eseguire anche una PET TAC Total Body o altro.
Non riesco a capire se i 10 linfonodi tolti siano sufficienti per una diagnosi efficace (i tumori erano due e localizzati in aree differenti).
Ho ritirato il risultato della FISH che ha fornito il seguente risultato:

Rapporto HER2/centromero 17 = 1.4 (valori normali<1.8)
Conclusioni: HER2/neu NON AMPLIFICATO. Vuol dire negativo?

Per quanto riguarda la terapia ormonale, l'oncologo mi ha detto che potrei essere trattata sia con Tamoxifene che con gli inibitori dell'aromatasi, visto che sono in menopausa da cinque anni (ad es.2 anni e mezzo il primo - 2 anni e mezzo il secondo).

Grazie per la disponibilità e per questo vostro servizio.
[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Mi sembra che tutto proceda bene e pertanto non necessita di Pet-TC

In effetti i linfonodi esaminati sono pochi, ma ciò è solo in relazione al fatto che la prassi è quella di esaminarne almeno 18.

Non si deve comunque preoccupare perchè i linfonodi negativi a volte sono piccoli e difficili da reperire e quindi consideri nel Suo caso sufficiente il numero di quelli che sono stati esaminati.

Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#7]
Utente
Utente
Cari dottori ho ancora bisogno del vostro aiuto.
Mi sono recata a Milano da un famoso oncologo per un parere sulla mia terapia oncologica. Ha detto che i cicli di chemioterapia dovrebbero essere solo 4 (con AC o EC) e non 6 come sto facendo (3 FEC90 e 3 taxotere) e non dovrebbero prevedere i taxani (indagine retrospettiva pubblicata D Berry et al sulla malattia altamente endocrinoresponsiva e dalla recente investigazione pubblicata Hayes D et all.)
Per quanto riguarda la ormonoterapia, visto che sono in menopausa da 5 anni ha consigliato Letrozole 2,5 mg al giorno per almeno 5 anni, ma chiarendo annualmente la durata e il tipo di endocrinoterapia.
Ora non so che fare. Sono al terzo ciclo di FEC e non so se parlare con il mio oncologo per cambiare terapia (cioè fare un'altra FEC e basta) oppure fare i prossimi tre taxani.
Vi prego di aiutarmi.
Grazie
[#8]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
So che è imbarazzante ma credo che ne debba parlare con il Suo oncologo e vedrà che troverà un accordo.

Se no che ci è andata a fare a parlare con ...un "famoso oncologo" ?
[#9]
Utente
Utente
Lei ha ragione, ma io sono andata sperando che "i protocolli" fossero uguali un pò ovunque. Invece ho consultato quattro oncologi diversi ed ho avuto quattro risposte diverse. Come posso io decidere quale è la migliore cura per me ???
Sono andata a Milano perchè sentivo dire di nuove ricerche (proteina numb, p53 ecc.) ed invece mi è stato risposto che non servono queste indagini per il mio caso.
Ma secondo voi, con una storia clinica come la mia servono oppure no i taxani ???? Voi cosa consigliereste ?
Grazie per la disponibilità
[#10]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64
Gentile Sig.ra
grazie a Dio in questi ultimi 20 anni tanti farmaci e tante associazioni delle stesse, ci permettono di avere varie chances terapeutiche per questa patologia. Inoltre nuovi studi si stanno affacciando sugli aspetti biologici della patologia stessa e le correlazoni con i chemioterapici.
Credo che il miglior modo in assoluto di affrontare il problema è in primis scegliere il centro ove farsi seguire, eventualmente prima dell'inizio delle terapie, sentire altri pareri.
Il passo successivo è AFFIDARSI all'oncologo da lei scelto evitando casi come il suo che ora sta vivendo la fase della cura con molta confusione.

Ne parli con il suo oncologo e si rassereni; tutti i farmaci che usa sono utili per sterilizzare quanto già estirpato dal chirurgo.
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