Dubbio chemioterapia mamma
Egregi Dottori,
mia madre, 61 anni, nel febbraio 2010 è stata operata (laringectomia sovraglottica allargata all'aritenoide destra con svuotamento laterocervicale bilaterale) e trattata con radioterapia (55 Gy) per un carcinoma neuroendocrino alla laringe, stadio T3N2, recidivato a livello del braccio dx con due noduli asportati esattamente un anno dopo.
Dopo l'intervento alla laringe, sul lato destro del collo le si sono formati dei noduli fissi, dolenti, estremamente arrossati e irritati, che a volte spurgano pus, riferiti in prima istanza a granulomi, poi, dal momento che non diminuivano di volume, indagati tramite TC e PET.
Referto TC collo febbraio 2011: "In sede sotto-angolo mandibolare laterocervicale bilaterale tumefazioni linfonodali, due a sx di 1,6 e 1,2 cm e una a dx di 1,4 cm captanti il mdc, altri piccoli linfonodi laterocervicali profondi bilateralmente".
Referto PET febbraio 2011: "Pacchetto adenopatico ipercaptante il tracciante in sede laterocervicale sx, presenza di tracheostomia, non si evidenziano ulteriori aree ipercaptanti".
Senza esame istologico, mia madre è stata sottoposta a tre cicli di trattamento chemioterapico con cisplatino 30 mg/mq die 1,2,3 ed etoposide 100 mg/mq die 1,2,3.
Questo trattamento non le provocava gravi effetti collaterali, esclusa una lieve stanchezza che non interferiva, comunque, con le attività quotidiane.
Rivalutata con TC collo-torace-addome il 30/05/2011, l'esame ha evidenziato una progressione loco-regionale della malattia: "Incremento dimensionale della formazione latero cervicale dx, sottocutanea, con diamentro massimo di mm 20 rispetto ai precedenti 14; incremento dimensionale del conglomerato adenopatico in sede latero cervicale sx, sottocutaneo, con attuali diametri assiali di mm 40 per 23 ed estensione cranio-caudale di cm 5".
Gli oncologi hanno allora deciso di provare un nuovo approccio chemioterapico per tre cicli con ciclofosfamide 1000 mg/mq (1700 mg tot ev) gg 1, doxorubicina 60 mg/mq (100 mg tot ev gg 1, vincristina 2 mg tot ev gg 1.
L'ultima TC, del 12/08/2011, mostrava una condizione stabile, nessun incremento delle tumefazioni, ma neppure diminuzioni. L'oncologo ha considerato la cosa positiva e ha deciso di continuare con altri tre cicli.
Il problema è che mia madre sopporta malissimo la terapia: stanchezza da non riuscire neppure ad alzarsi dal letto e camminare senza aiuto, forte anemia (trait talassemico di partenza), trattata con darbepoetina ed emotrasfusione, grave calo di peso (1m73 per 52 kg rispetto ai 68 di partenza), anoressia, depressione e vorrei chiedervi:
- Queste reazioni vi sembrano normali o eccessive (personalmente, ho notato una grande differenza tra lei e gli altri pazienti in chemioterapia insieme a lei, anche molto più anziani di lei, in grado, comunque, di reggersi da soli e camminare)?
- Come renderle la cosa più sopportabile?
- Non riterreste opportuna l'effettuazione di un esame istologico sulle tumefazioni?
Grazie, cordiali saluti.
mia madre, 61 anni, nel febbraio 2010 è stata operata (laringectomia sovraglottica allargata all'aritenoide destra con svuotamento laterocervicale bilaterale) e trattata con radioterapia (55 Gy) per un carcinoma neuroendocrino alla laringe, stadio T3N2, recidivato a livello del braccio dx con due noduli asportati esattamente un anno dopo.
Dopo l'intervento alla laringe, sul lato destro del collo le si sono formati dei noduli fissi, dolenti, estremamente arrossati e irritati, che a volte spurgano pus, riferiti in prima istanza a granulomi, poi, dal momento che non diminuivano di volume, indagati tramite TC e PET.
Referto TC collo febbraio 2011: "In sede sotto-angolo mandibolare laterocervicale bilaterale tumefazioni linfonodali, due a sx di 1,6 e 1,2 cm e una a dx di 1,4 cm captanti il mdc, altri piccoli linfonodi laterocervicali profondi bilateralmente".
Referto PET febbraio 2011: "Pacchetto adenopatico ipercaptante il tracciante in sede laterocervicale sx, presenza di tracheostomia, non si evidenziano ulteriori aree ipercaptanti".
Senza esame istologico, mia madre è stata sottoposta a tre cicli di trattamento chemioterapico con cisplatino 30 mg/mq die 1,2,3 ed etoposide 100 mg/mq die 1,2,3.
Questo trattamento non le provocava gravi effetti collaterali, esclusa una lieve stanchezza che non interferiva, comunque, con le attività quotidiane.
Rivalutata con TC collo-torace-addome il 30/05/2011, l'esame ha evidenziato una progressione loco-regionale della malattia: "Incremento dimensionale della formazione latero cervicale dx, sottocutanea, con diamentro massimo di mm 20 rispetto ai precedenti 14; incremento dimensionale del conglomerato adenopatico in sede latero cervicale sx, sottocutaneo, con attuali diametri assiali di mm 40 per 23 ed estensione cranio-caudale di cm 5".
Gli oncologi hanno allora deciso di provare un nuovo approccio chemioterapico per tre cicli con ciclofosfamide 1000 mg/mq (1700 mg tot ev) gg 1, doxorubicina 60 mg/mq (100 mg tot ev gg 1, vincristina 2 mg tot ev gg 1.
L'ultima TC, del 12/08/2011, mostrava una condizione stabile, nessun incremento delle tumefazioni, ma neppure diminuzioni. L'oncologo ha considerato la cosa positiva e ha deciso di continuare con altri tre cicli.
Il problema è che mia madre sopporta malissimo la terapia: stanchezza da non riuscire neppure ad alzarsi dal letto e camminare senza aiuto, forte anemia (trait talassemico di partenza), trattata con darbepoetina ed emotrasfusione, grave calo di peso (1m73 per 52 kg rispetto ai 68 di partenza), anoressia, depressione e vorrei chiedervi:
- Queste reazioni vi sembrano normali o eccessive (personalmente, ho notato una grande differenza tra lei e gli altri pazienti in chemioterapia insieme a lei, anche molto più anziani di lei, in grado, comunque, di reggersi da soli e camminare)?
- Come renderle la cosa più sopportabile?
- Non riterreste opportuna l'effettuazione di un esame istologico sulle tumefazioni?
Grazie, cordiali saluti.
[#1]
l afatigue (stanchezza) è purtroppo insita nei chemioterapici (sarebbe potuta avvenire anche se avesse fatto i cicli al contrario, per l'accumulo dei farmaci nel tempo).
Esistono delle terapie di supporto che immagino siano state date a sua madre.
Riguardo l'esame istologico resta da capire se ha dei dubbi sulla patologia? Personalmente valuterei lo stato neuroendocrino (dosaggio della cromogranina ed eventuale octreoscan) al fine di aggiungere l'analogo della somatostatina in trattamento.
Esistono delle terapie di supporto che immagino siano state date a sua madre.
Riguardo l'esame istologico resta da capire se ha dei dubbi sulla patologia? Personalmente valuterei lo stato neuroendocrino (dosaggio della cromogranina ed eventuale octreoscan) al fine di aggiungere l'analogo della somatostatina in trattamento.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Utente
In effetti, mi ero dimenticata un dato importante: dalla radioterapia dell'aprile 2010, mia madre soffre di candidosi in bocca, trattata con Mycostatin. Il dubbio sulla patologia era un'ipotesi del nostro medico di base (che, però, non è specialista in oncologia), secondo il quale dei linfonodi così arrossati, caldi e dolenti potevano essere di origine flogistica e non neoplastica. Per questo motivo, secondo lui, sarebbe stato più opportuno eseguire un esame istologico.
Per la cromogranina e octreoscan, l'oncologo che ha in cura mia madre dice che sono cose che vengono in seconda battuta, per il momento ritiene opportuna solo la chemioterapia che sta seguendo.
Per ovviare agli effetti della chemioterapia, a mia madre è stato dato, da un medico specialista in terapia del dolore, un preparato a base di erbe cinesi chiamato Chemio Support, inoltre prende al bisogno Gutron in gocce per l'ipotensione. Nient'altro e io, purtroppo, non sono molto convinta sull'efficacia di tali preparazioni.
La ringrazio per la risposta, Dottor D'Angelo.
Cordiali saluti.
Per la cromogranina e octreoscan, l'oncologo che ha in cura mia madre dice che sono cose che vengono in seconda battuta, per il momento ritiene opportuna solo la chemioterapia che sta seguendo.
Per ovviare agli effetti della chemioterapia, a mia madre è stato dato, da un medico specialista in terapia del dolore, un preparato a base di erbe cinesi chiamato Chemio Support, inoltre prende al bisogno Gutron in gocce per l'ipotensione. Nient'altro e io, purtroppo, non sono molto convinta sull'efficacia di tali preparazioni.
La ringrazio per la risposta, Dottor D'Angelo.
Cordiali saluti.
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