Lesioni secondarie al fegato da colon
Egregio Dottore, mi rivolgo alla Sua cortesia e Le espongo il mio caso.
Nel marzo 2008 sono stato operato di sigmoidectomia. Ho fatto 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino. Nell’agosto 2008 ho subito un intervento chirurgico di epatectomia sinistra. Nell’aprile-maggio 2009 ho fatto 5 cicli di CT con Folfiri+Bevacizumab. Nel luglio 2009 intervento per wedge resection del nodulo al VIII segmento del fegato e termoablazione con radiofrequenza intraoperatoria del nodulo del VII segmento. Nell’aprile 2010 la TAC ha evidenziato 2 lesioni secondarie al VI e VIII segmento di 8 e 13 mm. Nel maggio-luglio 2010 ho fatto 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino. Le lesioni poi rimangono invariate alle TAC di luglio e ottobre 2010. Però a febbraio 2011 le lesioni raddoppiano a 16 e 26 mm e ne vengono segnalate altre al IV e al VII segmento. Ho effettuato il 4 aprile 2011 una infusione con Cetuximab (750 ml) e il giorno 11 aprile con Cetuximab (400ml) + Irinotecan. Ho avuto nel giro di alcuni giorni un rash cutaneo di 4° grado sul viso e sul tronco con immediata sospensione della cura. Purtroppo l’unico prodotto consigliatomi dall’oncologo per le papule-pustole è stata una crema (VigorSkin K1). Ho chiesto di essere operato, ma il chirurgo ha rifiutato poiché la Tac di fine maggio 2011 ha evidenziato che le lesioni erano in progressione (la maggiore da 26 a 40 mm). Mi sono rivolto ad un altro oncologo che immediatamente mi ha fatto fare una visita presso una dermatologia-oncologica nella quale mi è stata prescritta una cura (Tetralysal, Fucicort, impacchi con acido borico al 3% e Exomega olio per bagno) da effettuare per almeno un mese. Ora a distanza di 3 mesi e mezzo dalle infusioni di aprile mi escono giornalmente due/quattro pustole. L’oncologo mi vorrebbe proporre una cura ancora con Cetuximab o con Panitumumab (con dose iniziale molto bassa e con controllo dermatologico). La Tac effettuata nei giorni scorsi ha evidenziato un incremento da 40 a 50 mm al V-VI segmento, un incremento da 27 a 39 mm al IV segmento (che giungono tra loro in contatto) e una stabilità a 16 mm al VIII segmento.
Avrei piacere ad avere un Suo parere per conoscere se nel mio caso ci potrebbero essere altre cure più adeguate.
La ringrazio per l’attenzione che riserverà alla presente e Le porgo cordiali saluti.
Nel marzo 2008 sono stato operato di sigmoidectomia. Ho fatto 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino. Nell’agosto 2008 ho subito un intervento chirurgico di epatectomia sinistra. Nell’aprile-maggio 2009 ho fatto 5 cicli di CT con Folfiri+Bevacizumab. Nel luglio 2009 intervento per wedge resection del nodulo al VIII segmento del fegato e termoablazione con radiofrequenza intraoperatoria del nodulo del VII segmento. Nell’aprile 2010 la TAC ha evidenziato 2 lesioni secondarie al VI e VIII segmento di 8 e 13 mm. Nel maggio-luglio 2010 ho fatto 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino. Le lesioni poi rimangono invariate alle TAC di luglio e ottobre 2010. Però a febbraio 2011 le lesioni raddoppiano a 16 e 26 mm e ne vengono segnalate altre al IV e al VII segmento. Ho effettuato il 4 aprile 2011 una infusione con Cetuximab (750 ml) e il giorno 11 aprile con Cetuximab (400ml) + Irinotecan. Ho avuto nel giro di alcuni giorni un rash cutaneo di 4° grado sul viso e sul tronco con immediata sospensione della cura. Purtroppo l’unico prodotto consigliatomi dall’oncologo per le papule-pustole è stata una crema (VigorSkin K1). Ho chiesto di essere operato, ma il chirurgo ha rifiutato poiché la Tac di fine maggio 2011 ha evidenziato che le lesioni erano in progressione (la maggiore da 26 a 40 mm). Mi sono rivolto ad un altro oncologo che immediatamente mi ha fatto fare una visita presso una dermatologia-oncologica nella quale mi è stata prescritta una cura (Tetralysal, Fucicort, impacchi con acido borico al 3% e Exomega olio per bagno) da effettuare per almeno un mese. Ora a distanza di 3 mesi e mezzo dalle infusioni di aprile mi escono giornalmente due/quattro pustole. L’oncologo mi vorrebbe proporre una cura ancora con Cetuximab o con Panitumumab (con dose iniziale molto bassa e con controllo dermatologico). La Tac effettuata nei giorni scorsi ha evidenziato un incremento da 40 a 50 mm al V-VI segmento, un incremento da 27 a 39 mm al IV segmento (che giungono tra loro in contatto) e una stabilità a 16 mm al VIII segmento.
Avrei piacere ad avere un Suo parere per conoscere se nel mio caso ci potrebbero essere altre cure più adeguate.
La ringrazio per l’attenzione che riserverà alla presente e Le porgo cordiali saluti.
[#2]
Ex utente
Egr. Dr. Alessandro D'angelo, La ringrazio innanzitutto per la Sua cortese risposta.
Nella mia richiesta precedente non volevo essere troppo prolisso, ed ho perciò tralasciato alcuni particolari che, forse, erano importanti e che preferisco illustrarLe ora.
Nel mese di aprile 2011 l’oncologo che mi aveva consigliato la cura con il Cetuximab mi aveva detto che la cura sarebbe durata 2 mesi e sarebbe consistita in una infusione settimanale di Cetuximab e di una infusione quindicinale di Irinotecan. Pertanto il lunedì 4 aprile 2011 mi è stata fatta una infusione di Cetuximab (a fine settimana avevo il viso e il tronco con parecchie papule e pustole), il lunedì successivo 11 aprile una infusione di Cetuximab + Irinotecan (e nei giorni successivi ho avuto un rash cutaneo tremendo), il successivo lunedì 18 aprile mi doveva essere somministrata una infusione di solo Cetuximab, ma l’oncologo, a seguito del rash cutaneo giudicato di 4° grado, ha dovuto sospendere la cura in modo definitivo.
Non so se sono allergico a qualche sostanza contenuta nel Cetuximab (non nell’Irinotecan poiché in precedenza avevo fatto CT con Folfiri) oppure se questa è la quasi normale reazione al prodotto.
Tenuto conto che le lesioni al fegato in due mesi si sono incrementate notevolmente non posso sapere se la cura con Cetuximab ha funzionato.
Ho notato però che dopo aver fatto nei mesi di maggio-luglio 2010 n. 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino per circa 4/5 mesi le lesioni sono state stabili. Mi è stato detto però che non si può fare due volte la stessa cura (Folfox4-Oxaliplatino nel mio caso). E’ vero?
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
Cordiali saluti.
Nella mia richiesta precedente non volevo essere troppo prolisso, ed ho perciò tralasciato alcuni particolari che, forse, erano importanti e che preferisco illustrarLe ora.
Nel mese di aprile 2011 l’oncologo che mi aveva consigliato la cura con il Cetuximab mi aveva detto che la cura sarebbe durata 2 mesi e sarebbe consistita in una infusione settimanale di Cetuximab e di una infusione quindicinale di Irinotecan. Pertanto il lunedì 4 aprile 2011 mi è stata fatta una infusione di Cetuximab (a fine settimana avevo il viso e il tronco con parecchie papule e pustole), il lunedì successivo 11 aprile una infusione di Cetuximab + Irinotecan (e nei giorni successivi ho avuto un rash cutaneo tremendo), il successivo lunedì 18 aprile mi doveva essere somministrata una infusione di solo Cetuximab, ma l’oncologo, a seguito del rash cutaneo giudicato di 4° grado, ha dovuto sospendere la cura in modo definitivo.
Non so se sono allergico a qualche sostanza contenuta nel Cetuximab (non nell’Irinotecan poiché in precedenza avevo fatto CT con Folfiri) oppure se questa è la quasi normale reazione al prodotto.
Tenuto conto che le lesioni al fegato in due mesi si sono incrementate notevolmente non posso sapere se la cura con Cetuximab ha funzionato.
Ho notato però che dopo aver fatto nei mesi di maggio-luglio 2010 n. 5 cicli di CT con Folfox4-Oxaliplatino per circa 4/5 mesi le lesioni sono state stabili. Mi è stato detto però che non si può fare due volte la stessa cura (Folfox4-Oxaliplatino nel mio caso). E’ vero?
La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 25/07/2011.
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