Carcinoma mammario metastatico

Gentili dottori,
volevo sottoporvi il caso di mia madre. Adesso ha 59 anni.
Nel luglio 2001 ha subito un intervento chirugico per l'asportazione di un tumore al seno
che si è rivelato essere un carcinoma duttale infiltrante T2.
Dopo l'intervento è stata sottoposta a chemioterapia e radioterapia ed in seguito ha assunto
tamoxifene per 5 anni.
I controlli sono risultati sempre regolari e sembrava ormai un incubo finito e invece a novembre 2007
a seguito di forti dolori di schiena e soprattutto alla gamba sx, sono stati effettuati degli accertamenti
che hanno dato un esito inaspettato.

Dalla scintigrafia è risultato:

aree focali di iperaccumulo del radiocomposto in corrispondenza del rachide medio dorsale in
particolare della 4/5 vertebra lombare e a livello della 3 e 7 costa dx.
Quadro sospetto per lesioni ripetute.

Il 13/11/2007 è stata sottoposta a laminectomia decompressiva L4-L5.

La diagnosi dei medici che l'hanno presa in cura è stata:
carcinoma mammario metastatico.

Esito esame istologico:

Immunometria

CA15 3 48,9 U/ml valori di riferimento: 7,5-53 metodica: immunochemiluminescenza
antigene carcino-embrionale 13,1 ng/ml valori di riferimento: <7 fumatori; <5 non fumatori metodica: immunochemiluminescenza

ho gli altri risultati che posso inoltrarvi per mail se lo riterrete opportuno.

Esito Tac total body:

Esame eseguito senza e con m.d.c. endovena previa opacizzazione gastro-intestinale con
Gastrografin.
TC CRANIO
Non si notano alterazioni di densità dei tessuti cerebrali.
Sistema ventricolare morfologicamente e volumetricamente normale, in asse rispetto
alla linea mediana.
Non si rilevano enhancements patologici dopo infusione e.v. di m.d.c.
TC TORACE ED ADDOME
L'esame è stato eseguito con finestra di lettura per parenchima in quanto le localizzazioni
osse vertebrali sono già note.
Con questa premessa si rileva una cisti di 1 cm nel I segmento epatico.
Non ulteriori focalità parenchimali.
Non adenomegalie macroscopiche retroperitoneali e pelviche.
Non ascite.
In ambito polmonare si evidenzia una immagine piccolo nodulare di 8mm in sede
mantellare posteriore del lobo inferiore sn, di possibile natura secondaria.
Non adenopatie macro-scopiche ilomediastiniche.

Scusate la lunghezza della mia richiesta. Cerco di darvi un quadro più chiaro possibile della
situazione perchè vorrei chiedervi quali e quante possibilità ci sono di guarigione o almeno di
sopravvivenza, per quanto tempo e con quale qualità della vita.
Soprattutto verso quali terapie orientarci.
Quelle classiche (hanno proposto 5 cicli di radioterapia e poi si deciderà per la chemio) oppure
ci sono farmaci innovativi o ancora in fase di sperimentazione che possano fare al caso nostro e darci
maggiori possibilità di successo?
Mia madre era stata curata nel 2001 presso l'Ieo che anche oggi mi ha dato piena disponibilità per un consulto.

Avere anche il vostro parere mi conforterebbe enormemente. Vi ringrazio e resto in attesa di un vostro riscontro.
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Cara Signora,
potrebbe essere utile una PET con FDG per una ristadiazione globale della malattia. Sulle sedi ossee è possibile un approccio per limitare l'osteolisi vertebrale e il sintomo dolorifico con RT in poche sedute (da 5 a 10).
Se non ci sono altre lesioni invalidanti può avere anche senso fare una Tomoterapia a guida PET o una RT stereotassica sulla lesione polmonare(se confermata come secondarimo).
E' comunque importante riconsiderare il ruolo di un approccio farmacologico sitemico in funzione di una ridefinizione dei parametri di aggressività della malattia(prognostici) e di eventuale predittività relativa alla sensibilità a farmaci più o meno di nuova generazione o a target molecolare da associare ai classici chemioterapici antiblastici(Herceptin,ecc.) dei quali vi parleranno i colleghi oncologi medici.
Rimane il fatto che è nostro compito quello di curare, anche se non è possibile sempre parlare di guarigione.
E' più corretto riferirci, in questi casi, ad una possibile "cronicizzazione della malattia neoplastica", cioè di garantire una sopravvivvenza(sempre più lunga e frequente oggi), limitando che la malattia impatti sulla qualità di vita.
Ci faccia sapere, se lo gradisce

cordialità
Dr.Filippo Alongi
Istituto Scientifico San Raffaele Del Monte Tabor, Milano

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Alongi,
la ringrazio tanto della sua risposta.
Certamente vi aggiornerò sugli sviluppi futuri.
Grazie ancora.
[#3]
Utente
Utente
Buonasera,
vi aggiorno sulla situazione di mia madre. Stiamo ancora aspettando l'esito della FISH per stabilire la terapia da intraprendere.
Si pensava al TRASTUZUMAB.
Intanto ha iniziato la terapia ormonale.
Volevo chiedervi se è possibile che i tempi di attesa siano così lunghi per la FISH, se esistono laboratori anche privati dove poter eseguire questo accertamento in tempi brevi.
E' da metà novembre che stiamo aspettando e non credo che la situazione di mia madre sia tale da poterci permettere di sprecare così tanti giorni prima di fare qualcosa.
Una giustificazione per l'attesa è che l'esame è molto costoso e probabilmente si aspettano altri campioni prima di eseguirlo.
Posso capire fino a un certo punto le ragioni di questa risposta, ma non riesco ad accettare che la vita di mia madre o di qualsiasi altra persona sia legata a risvolti economici.
Vi sarei molto grata se qualcuno mi potesse dare un'indicazione per riuscire a fare questo esame.
Vi ringrazio.
[#4]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,
perchè non si rivolge al Suo oncologo che la indirizzerà al Centro più attendibile e logisticamente comodo ?
Sicuramente non sarà la prima volta che richiede una valutazione FISH.
In tale occasione, concordando con Alongi, sarà possibile progammare una ristadiazione della malattia.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#5]
Utente
Utente
Buonasera,
rispetto alla FISH volevo solo capire se la metodica richiede un numero di giorni elevato (come per l'esame istologico) e quindi attendere ancora perchè nei tempi tecnici o se invece è il caso di contattare il centro dove i campioni sono stati spediti per vedere se ci sono problemi.
Grazie.
[#6]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k

Come per l'esame istologico i cui tempi di allestimento sono variabili da un centro all'altro (io opero in due centri diversi e l'esame istologico mi viene consegnato rispettivamente in 7 giorni nel primo ed in 15 giorni nel secondo), lo stesso vale anche per la valutazione FISH .

Nel Suo caso sollecitare l'esito,con moderazione, potrebbe accelerare l'iter di consegna . Ci provi.
[#7]
Utente
Utente
Buongiorno Dott.Catania,
La ringrazio molto per l'attenzione che mi ha rivolto, la disponibilità e la gentilezza.
Grazie per il consiglio, ha un grande valore per me in questo momento di grande ansia.
Grazie ancora e Le auguro una buona giornata.
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