Tumore polmone, cosa resta da fare dopo chemio e radio?

Buongiorno,
mio padre (di anni 74) è affetto da un tumore non a piccole cellule localmente avanzato (circa 10 cm) del lobo superiore dx con multiple linfoadenopatie mediastiniche e sospetti surrenalici. Il suo quadro biologico non mostra mutazioni dei geni EGFR e KRAS e inoltre presenta una bassa polisomia del cromosoma 7.

Ha eseguito due linee di trattamento chemio CIS+GEM e poi PEMETREXED ma c'è stata una progressione della malattia. La chemio è stata sospesa.

Ha eseguito e completato da poco 12 trattamenti di radioterapia conformazionale con accelerazione lineare in tecnica 3D e verso la fine di luglio faremo la TAC di rivalutazione. Inoltre, il radioterapista dice che non sarà possibile eseguire ulteriori trattamenti con radioterapia in quanto ha già somministrato le dosi massime sostenibili (dice che ha giocato le carte migliori).

Vorrei porre alcune domande:

1) Quale linea di trattamento resta/consigliate dopo la radioterapia?
2) Quando bisogna avviare la successiva linea di trattamento, prima della TAC di rivalutazione di fine luglio o dopo? Se prima quando?
3) Mio padre attualmente, tra i vari sintomi, presenta delle caviglie esageratamente gonfie nelle ore serali (un gonfiore non molle ma molto in tensione). Da cosa dipende? Cosa bisogna fare? (lui attualmente sta assumendo deltacortene e arixtra)

Grazie per le risposte.
Cordiali saluti
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

una terapia che si potrebbe proporre è una combinazione di carboplatino e taxolo. Terapia questa in genere molto ben tollerata. Altre combinazioni farmacologiche sono comunque possibili. Aggiungerei peraltro anche delle applicazioni di ipertermia capacitiva profonda e total body (per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.ipertermiaitalia.it) . Non da ultimo doserei la cromogranina A per verificare se è presente componente neuroendocrina nella neoplasia e se è possibile aggiungere al trattamento che si intraprenderà dell'octreotide (o il suo analogo lanreotide). Inizierei il tutto dopo una nuova TC di controllo ed una scintigrafia ossea (in modo tale da avere un nuovo completo punto di partenza per le valutazioni successive).

Cari saluti

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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Utente
Utente
Gentile Dr. Pastore,
la ringrazio innanzitutto per la risposta ad ampio spettro. In merito al suo riscontro, desidero chiederle cosa consiglia/ne pensa in relazione ai punti sotto:

- l'oncologo che ha avuto in cura mio padre, durante i primi trattamenti chemio non andati a buon fine, pensava di orientarsi sull'uso del Tarceva a valle della radioterapia. Tuttavia, ritengo che si tratti di un approccio standard in quanto non ha fatto nessuna delle valutazioni che invece suggerisce lei (cromogranina A x eventuale aggiunta di octreotide). A questo punto entro in confusione, come si fa a valutare la linea migliore da intraprendere tra quanto suggerisce lei e l'eventuale uso del tarceva? Inoltre, l'ipertermia potrebbe essere intrapresa insieme ad un eventuale trattamento con tarceva?

- in cosa consiste esattamente il dosaggio della cromogranina A, chi lo fa (l'oncologo?) e quando farlo?

- spesso sento parlare di analisi del genoma umano per permettere agli specialisti di identificare le cure più appropriate caso per caso e soprattutto ad adattarle alle modificazioni cui va incontro il tumore nel tempo. Naturalmente, poterlo fare sarebbe l'ideale in quanto permetterebbe di evitare la somministrazione di farmaci ritenuti poco efficaci a priori. Tuttavia, nonostante se ne parli molto, non mi sembra che sia ancora possibile fare una cosa del genere. Che lei sappia, c'è qualche centro in cui è possibile fare valutazioni preventive di questo tipo?

La ringrazio per le risposte.
Cordiali saluti