Tumore al polmone,sottoclave e linfonodi

salve,mia moglie 2 anni fa è stata operata al tumore al seno ,ha fatto la cura prima e dopo l'intervento e anche la radioterapia,oggi a distanza di 2 anni siamo di nuovo a capo,sono ricomparse 2 metastasi ora di 35mm e 28 mm sottoclave,2 linfonodi e una di 5 mm al polmone.
mia moglie ha gia iniziato la terapia venerdi'................mi chiedevo,anzi ci chiedevamo dato che la malattia è ricomparsa cosi' rapidamente e cosi' ampia quante probabilità ci sono che la terapia reagisca su tutto?
Mia moglie ha solo 32 anni vederla già rassegnata mi distrugge il cuore e l'anima non sappiamo che fare che dire che pensare,sarà la terapia giusta'
adesso ha iniziato con il taxolo e bevacizumab e la terapia piu adatta in questo momento?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Gentile Utente,
sarebbero necessarie più informazioni:
1)istologia completa del tumore alla mmmella pregresso,
2)stadio dello stesso tumore iniziale,
3)terapie già praticate.

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
grazie dr.barbieri per il suo interessamento ,volevo solo chiederle come faccio a farle avere le informazioni da lei richieste dato che come lei sà e meglio che il referto lei lo veda per intero cosi' farsi un'idea precisa ed approfondita della situazione antecedente ed attuale.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
grazie dr.barbieri per il suo interessamento ,volevo solo chiederle come faccio a farle avere le informazioni da lei richieste dato che come lei sà e meglio che il referto lei lo veda per intero cosi' farsi un'idea precisa ed approfondita della situazione antecedente ed attuale.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Sono informazioni che dovrebbe ricavare da cartelle o relazioni in corso della cura precedente.
Il nostro sistema non da modo di vedere direttamente referti.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
buongiorno dottore,io provo a darle alcune informazioni riguardola prima malattia e poi le faccio sapere anche gli ultimi referti istologici tac e pet.
-21/01/2009 biopsia del quadrante supero esterno della mammella sinistra con diagnosi istologica di carcinoma duttale infiltrante stadio cT3c (35x18mm) cN10 M0,recettori estrogeni e progeticini negativi,Mib-1=30%,Her=neg.dal 19/02/2009 ,dopo averla fatta partorire al 7° mese,è stato trattato con schema FEC 100(ciclofosfamide 600 mg/mq+epirubicina 100 mg/mq+florouracile 600 mg/mq 1,1,1 ogni 21 gg,dopo tre cicli la mammografia ha evidenziato la riduzione del nodulo da (20x15 mm)
1l 05/05/2009 è stato praticato l'intervento chirurgico di quadrantecnomia supero esterna sinistra + dissezione ascellare omolaterale,con conferma istolocica di carcinoma duttale infiltrante,stadio pyT1b pyN0 M0,recettori estrogeni e progestinici negativi, Mib-1=405.HeR 2= neg.post operazione trattato con 3 cicli ci terapia taxotere 100mg/mq ogni 21 gg ed al termine radioterapia.
Lesame istologico attuale 8campione sottoclaveare sx) tessuto fibroconnetivale con infiltrazione da carcinoma solido,le idagini immunoistochimiche mostrano positività per CK-7 non contrastata con un origine mammaria.
l'esame pet invece evidenzia in sede sottoclaveare 2 aree parzialmente confluenti di intenso ipermetabolismo glucidico,in corrispondenza di altrettanti linfonodi,inoltre nel segmnetolaterale basale del polmone sinistro,nella porzione anteriore una piccola area di iperaccumulo del tracciamte metabolico moderato-marcato (5 mm).tessuto eteroplatico ad elevato metabolismo glucidico nelle sedi sottoclaveare sinistra e basale polmonare omolaterale,mentre non si riscontra niente nelle altre parti del corpo.
Grazie ancora per la sua pazienza e collaborazione ,spero di averle dato aclune informazioni chiare,attento un suo commento al riguardo e come le chiedevo in precedenza riguardo la terapia attuale!
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Gentile Utente,
considerati i farmaci già inpiegati prima e dopo l'intervento sulla mammella due anni fa, la scelta attuale risulta più che comprensibile. Tale scelta punta anche sulla diversificazione dei meccanismi di azione: un chemioterapico più un farmaco biologico antiangiogenetico, cioè un farmaco che agisce "affamando" il tumore rioeganizzando i nuovi vasi che il tumore stesso si è autoformato per ricevere più nutrimento.
Ovviamente solo dopo alcuni cicli, eseguendo gli esami radiologici di controllo e confrontado i risultati con quelli pre-terapia, si potrà stabilire se e quanto la terapia stia funzionando.
Cordiali Saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Caro dottore la ringrazio per i suoi chiarimenti,ancora di più capisco quanto la situazione si complicata e di non facile soluzione,resterò ad aspettare che tutto ciò si evolga e poi chissa.......lei che mi dice la situazione è molto grave!!quante speranze ci sono che la terapia funzioni quanto tempo potrà vivere mia moglie ancora?
Grazie ancora cordialissimi saluti F.C.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Indubbiamnete la situazione con la comparsa di metastasi si è decisamente aggravata.
Purtroppo, miracoli a parte, una malattia neoplastica metastatica di questo genere non può essere tenuta a freno molto a lungo. Bisogna sperare che la malattia risponda alle cure riducendosi il più possibile, per guadagnare più tempo possibile.
Di fredde statistiche, che indicano tempi medi di sopravvivenza in questi, casi ve ne sono tante, tuttavia ognuno è un caso a se ...magari se ne può riparlare dopo aver valutato l'entità della risposta a questa terapia appena iniziata.
Cordiali Saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Grazie mille,sapevo che la situazione non era delle migliori,quindi alla fine la terapia servira solo per farlo ridurre e provare a guadagnare solo un pò più tempo da vivere,vero?perchè alla stessa domanda qua i medici hanno rispotto,non mettiamoci date,adesso iniziamo la terapia e poi vediamo ...si ma quanto tempo reale lo dobbiamo sapere!!come dirlo a mia moglie che lei se le sentito da subito............che dire ancora di più,niente!adesso aspettiamo questo ciclo di terapia e poi al controllo vediamo un pò.....
la rigrazio ancora una volta a risentirci a presto,
saluti F.C.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Salve dottore sono sempre io,ho bisogno di sapere un paio di cose,una se secondo lei un reparto di oncologia può essere gestito da specializzandi e se questi si possono permettere di ignorare alcuni sintomi dicendo che è solo suggestione!!!
secondo lei la comparsa di macchioline rosse sotto cute comparse nelle mani e poi via via dilagate un pò in tutto il corpo può dipendere dalla terapia che sta facendo?e poi è possibile che non venga preso in considerazione anche un costante dolore sul petto all'altezza del cuore?io la ringrazio ancora...
cordiali saluti
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Gentile Utente,
Gli specializzandi in un reparto universitario sono tenuti a fare un certo nunero di ore di pratica ed agestire un certo numero di pazienti. In realtà ogni cosa che apprirebbe una loro decisione, viene fuori dal consulto o comunque dalla verifica con un medico oncologo strutturato più anziano. Poi comunque tutto viene riferito, durante il giro visita o nelle riunioni di discussione dei casi in cura, al direttore (primario).
Non mi chieda però di giudicare se sono stati e come considerati determinati sintomi, perchè bisognerebbe essere all'interno dello staff per capire se la discussione e la verifica di tutta l'attività avviene come previsto.
Anche quello che riferisce riguardo un probabile eritema, andrebbe visto direttamente e valutato nella cronologia di comparsa, in funzione anche delle terapie praticate per capire se si tratta di una manifestazione allergica o altro.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
lei ha perfettamente ragione,gli specializzandi dovrebbero riferire ad un medico + anziano o al direttore primario del reparto,peccato le il medico che ha prescritto la terapia e sparito da 3 settimane,invece il primario non cè,e per questo che se mi son permesso di dire che la cura la prescritta uno specializzando e perchè ho controllato l'albo dei medici,poi mi son preso la briga di verificare che fine avesse fatto il primario.....io non sono medico ma ho a che fare tutti i giorni con molte persone ognuno con una situazione diversa ed e per questo che mi preoccupo,tutti hanno la loro situazione e perciò vanno considerati secondo le loro esigenze e problematiche.
per quanto riguarda mia moglie domani fa una visita dal dermatologo e poi in base al referto faremo un'altro consulto ancora presso una struttura + organizzata,lo so che la sua situazione è complessa ma son sicuro che se un suo paziente fosse venuto da lei con la consapevolezza di tutto ciò dicendole che ha un dolore ho un sintomo particolare lei lo avrebbe preso almeno in considerazione non come lo che ha detto"forse quello,no forse quell'altro....o pure potrbbe essere...."la vita delle persone non può sempre dipendere da tentativi.....forse anche il solo esser presi in considerazione ptrebbe allungare la vita e dare uno stato d'animo diverso.dispiace che siamo cosi' lontani,sicuramente le scrivo perchè ogni volta le sue parole mi danno il conforto e allo stesso tempo la consapevolezza della situzione.
grazie ancora,sentiti saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
salve,le volevo ricordare che la terapia è taxolo e bevacizumab ,con somministrazione per 3 settimane e poi una di sosta,le volevo chiedre ma sarebbe opportuno nel caso i sintomi no fossero una forma allergica venerdi' sospendere la terapia,perchè sembra che si stia riempendo tutto il corpo,che si stia gonfiando la lingua e ad il viso!!!!!!!
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Mi scusi se ancora una volta ripeto che questa cosa andrebbe valutata da vicino.
In effetti bisogna capire dopo quanto tempo dalla somministrazione della terapia con taxolo e bevacizumab sono comparsi questi segni. In genere le reazioni allergiche le vedo comparire durante la somministrazione o nelle ore successive. E' difficile pensare a duna reazione a questi farmaci se compare diversi giorni dopo l'infusione e soprattutto s nei giorni successivi tende ancora ad aumentare gradualmente. Mi viene da pensare più a qualche farmaco che venga somministrato, anche semplicemente per via orale, ma quotidianamente (!).
Di certo davanti una reazione particolare, giunti al giorno del riciclo della chemioterapia viene da pensare ad un rinvio per riuscire a capire e non confondere ulteriormente le acque. Intanto potrebbe essere utile una consulenza dermatologica ae alcuni esami di laboratorio che si fanno quando si pensa a problemi allergici.

Mi rendo conto ora che lei mi ha scritto due giorni fa ed ora la situazione potrebbe essere cambiata. Mi dispiace per il ritardo, ma il lavoro non mi ha lasciato tempo per leggere le risposte su medicitalia.
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Salve Dottor Barbieri,ci siamo sentiti l'ultima volta nel maggio 2011 e la situazione di mia moglie si era complicata con lesione sottoclaveare in metastasi al polmone, da allora tante terapie,radio terapie mirate anche a presso l'IEO, anche con dei miglioramenti,ma da <febbraio di quest'anno tutto e peggiorato anzi adesso più che mai il tumore sta respingendo qualsiasi tipo di terapia,in ultimo siamo arrivati alla somministrazione di una nuova terapia al quanto invasiva (ECF ( Epirubicina 50 mg/m + Cisplatino 60 mg/m2 somministrati ogni 3 settimane contemporaneamente ad una infusione continua di 5-Fluorouracile 200 mg/iTT/die per 12 settimane) per cui è necessario il posizionamento di un dispositivo infusionale PICC. alla base dei risultati dell'ultima pet(2 aree lobo inferiore,anteriore e posteriore a ridosso del fegato, polmone destro,un superiore in sede paravertebrale all'altezza del d9,una livello inferiore dello sfondato costo-frenico,segmento anteriore del lobo polmone sinistro,conglobato linfoadenopatico in sede frenica e paraortica,segmento anteriore lobo polmone destro,sembra che il quadro clinico sia molto chiaro.....le chiedo ha senso continuare a fare tutto ciò,mia moglie è consapevole come lo sono anch'io che la situazione e drammatica,e che anche se lei continua a lottare purtroppo,vedo che risponde un pò alla terapia ma poi.......ha iniziato che aveva 30 anni in gravidanza adesso ne ha 35......quanto ancora potrà resistere!!!!!!!
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57
Proprio perchè è così giovane i curanti considerano l'importanza di ogni giorno in più di vita, potenzialmente ottenibile con una nuova terapia. Chiaramente poi conta anche la qualità di vita e le aspettative personali della paziente ...per quanto sia difficile discernere quando si subisce l'impatto fisico ed emotivo di una tale malattia.
Ogni scelta, in queste situazioni, richiede tanto coraggio.