Carcinoma endometriale
Salve,
a mia madre, una donna di 56 anni in menopausa e con qualche chilo in più, è stato diagnosticato un carcinoma endometriale localizzato. Da febbraio 2011 infatti aveva delle perdite abbondanti e l'isteroscopia e l'istologico, eseguite agli inizi di maggio hanno confermato la patologia.
Il dottore che la sta curando questo venerdì vuole farle ulteriori analisi per capire come intervenire e per vedere se il tumore si è esteso, comunque già mi ha avvertito che verrà fatta un isterectomia. Mi ha detto che il carcinoma dovrebbe essere localizzato all'utero e che, eliminandolo, ci sarebbero buone probabilità di guarigione, anche completa.
Dopo gli esami di approfondimento che si faranno questo venerdì, il dottore vorrebbe operare mia madre intorno agli inizi di giugno.
Quello che vi chiedo è:
>> Se già si è deciso che intervento fare ha senso aspettare così tanto tempo oppure sarebbe opportuno operare il prima possibile?
>>Che probabilità ci sono che il carcinoma abbia attaccato altri organi extrauterini, quindi che il carcinoma sia in uno stato avanzato? Vi ricordo che le perdite sono iniziate a febbraio 2011 e il dottore sembra abbastanza fiducioso che la cosa sia limitata all'utero.
>>Le condizioni di salute di mia madre in questo momento sono buone. Se il tumore fosse in uno stadio avanzato avrebbe dei sintomi specifici oppure questo tumore si sviluppa in maniera subdola?
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
Piero Manocchio
a mia madre, una donna di 56 anni in menopausa e con qualche chilo in più, è stato diagnosticato un carcinoma endometriale localizzato. Da febbraio 2011 infatti aveva delle perdite abbondanti e l'isteroscopia e l'istologico, eseguite agli inizi di maggio hanno confermato la patologia.
Il dottore che la sta curando questo venerdì vuole farle ulteriori analisi per capire come intervenire e per vedere se il tumore si è esteso, comunque già mi ha avvertito che verrà fatta un isterectomia. Mi ha detto che il carcinoma dovrebbe essere localizzato all'utero e che, eliminandolo, ci sarebbero buone probabilità di guarigione, anche completa.
Dopo gli esami di approfondimento che si faranno questo venerdì, il dottore vorrebbe operare mia madre intorno agli inizi di giugno.
Quello che vi chiedo è:
>> Se già si è deciso che intervento fare ha senso aspettare così tanto tempo oppure sarebbe opportuno operare il prima possibile?
>>Che probabilità ci sono che il carcinoma abbia attaccato altri organi extrauterini, quindi che il carcinoma sia in uno stato avanzato? Vi ricordo che le perdite sono iniziate a febbraio 2011 e il dottore sembra abbastanza fiducioso che la cosa sia limitata all'utero.
>>Le condizioni di salute di mia madre in questo momento sono buone. Se il tumore fosse in uno stadio avanzato avrebbe dei sintomi specifici oppure questo tumore si sviluppa in maniera subdola?
In attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
Piero Manocchio
[#1]
Gentile Sig. Piero,
ovviamente sarebbe meglio operare il prima possibile. Queste neoplasie hanno in genere un atteggiamento di crescita lenta. Le buone condizioni generali fanno ben sperare per una forma confinata. L'esame istologico postoperatorio e gli esami diagnostici preoperatori diranno comunque molto di più sulle caratteristiche e l'estensione della neoplasia.
un grande in bocca al lupo per tutto
Cari saluti
ovviamente sarebbe meglio operare il prima possibile. Queste neoplasie hanno in genere un atteggiamento di crescita lenta. Le buone condizioni generali fanno ben sperare per una forma confinata. L'esame istologico postoperatorio e gli esami diagnostici preoperatori diranno comunque molto di più sulle caratteristiche e l'estensione della neoplasia.
un grande in bocca al lupo per tutto
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Salve,
innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
il 16/05/2011 mia madre ha subito il seguente intervento chirugico : Isterectomia Radicale con annesectomia bilaterale, omentectomia infracolica, linfadenectomia pelvica e paraortica.
Dall'esame istologico definitivo è emerso che il tumore era di 5 cm, adenocarcinoma endometriale endometrioide mediamente differenziato (G2 di tre gradi secondo FIGO) infiltrante il miometrio per circa 1 cm su 3 cm, presente anche su sfondati ghaindolari di adenomiosi(presenza di alone citostromale perighiandolare) ad una profondità stromale di circa 0.8cm. Presenti emboli neoplastici. La neoplasia si spinge ad interessare l'OUI e la porzione craniale del canale cervicale dove infiltra per circa 0.9 cm su uno spessore su uno spessore totale di 1 cm (punto di massima infiltrazione) OOTT indenni da localizzazione neoplastica. Area aderenziale alla superficie sierosa esente da localizzazione neoplastica. Cervicite cronica. Tessuti tubo-ovarici esenti da localizzazione neoplastica.
-Metastasi da adenocarcinoma in due linfonodi iliaci esterni di destra e in uno di sinistra.
Il dottore, data l'estensione della malattia ai linfonodi, ha previsto come cura 4 cicli di chemioterapia, 2 di radioterapia ed eventualmente altri due cicli di chemio. Il dottore mi ha detto che è riuscito ad eliminare tutta la malattia macroscopicamente con l'intervento ma la chemio va fatta per evitare il rischio di recidive ed eventualmente per distruggere cellule tumorali rimaste.
Vi chiedo pertanto cortesemente un vostro parere riguardo la cura consigliata (che dovrebbe iniziare il 16 giugno). Inoltre, considerando l'estensione della malattia, che percentuali ci sono che possa ritornare una recidiva?
Un'altro dubbio che sta angosciando la nostra famiglia sono le controindicazioni sulla chemioterapia (su alcuni siti internet si legge addirittura che la chemio è meglio non farla perchè potrebbe incentivare le recidive piuttosto che ridurle in quanto debiliterebbe il sistema immunitario e conterrebbe sostanze cangerogene). C'è qualche fondamento in quello che si legge sulla chemio ed eventualmente quali potrebbero essere delle vie di cura alternative?
Nel ringraziarvi anticipatamente porgo cordiali saluti,
Piero
innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
il 16/05/2011 mia madre ha subito il seguente intervento chirugico : Isterectomia Radicale con annesectomia bilaterale, omentectomia infracolica, linfadenectomia pelvica e paraortica.
Dall'esame istologico definitivo è emerso che il tumore era di 5 cm, adenocarcinoma endometriale endometrioide mediamente differenziato (G2 di tre gradi secondo FIGO) infiltrante il miometrio per circa 1 cm su 3 cm, presente anche su sfondati ghaindolari di adenomiosi(presenza di alone citostromale perighiandolare) ad una profondità stromale di circa 0.8cm. Presenti emboli neoplastici. La neoplasia si spinge ad interessare l'OUI e la porzione craniale del canale cervicale dove infiltra per circa 0.9 cm su uno spessore su uno spessore totale di 1 cm (punto di massima infiltrazione) OOTT indenni da localizzazione neoplastica. Area aderenziale alla superficie sierosa esente da localizzazione neoplastica. Cervicite cronica. Tessuti tubo-ovarici esenti da localizzazione neoplastica.
-Metastasi da adenocarcinoma in due linfonodi iliaci esterni di destra e in uno di sinistra.
Il dottore, data l'estensione della malattia ai linfonodi, ha previsto come cura 4 cicli di chemioterapia, 2 di radioterapia ed eventualmente altri due cicli di chemio. Il dottore mi ha detto che è riuscito ad eliminare tutta la malattia macroscopicamente con l'intervento ma la chemio va fatta per evitare il rischio di recidive ed eventualmente per distruggere cellule tumorali rimaste.
Vi chiedo pertanto cortesemente un vostro parere riguardo la cura consigliata (che dovrebbe iniziare il 16 giugno). Inoltre, considerando l'estensione della malattia, che percentuali ci sono che possa ritornare una recidiva?
Un'altro dubbio che sta angosciando la nostra famiglia sono le controindicazioni sulla chemioterapia (su alcuni siti internet si legge addirittura che la chemio è meglio non farla perchè potrebbe incentivare le recidive piuttosto che ridurle in quanto debiliterebbe il sistema immunitario e conterrebbe sostanze cangerogene). C'è qualche fondamento in quello che si legge sulla chemio ed eventualmente quali potrebbero essere delle vie di cura alternative?
Nel ringraziarvi anticipatamente porgo cordiali saluti,
Piero
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 21.9k visite dal 11/05/2011.
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