K colon con metastasi epatica termoablata
Salve a voi tutti, sono una neo iscritta, mi presento brevemente…mi chiamo Silvia, ho 26 anni e scrivo in questo spazio ben curato perché mi interesserebbe avere qualche parere circa la situazione attuale di mia madre. Cerco di riassumere brevemente per tappe “l’odissea clinica” intrapresa più di 3 anni fa.
07/12/2007: resezione colica per adenocarcinoma moderatamente differenziato (G2), 3 linfonodi dei 13 asportati istologicamente sede di metastasi. Tac total body esclude altre sedi coinvolte
15/01/2008: comincia I° ciclo FOLFOX adiuvante (L-OHP, Lederfolin, Fluorouracile), quest’ultima somministrata sia in day hospital che in infusione continua per 22 h, prosegue così per 7 mesi
06/08/2008: tac negativa
12/08/2008: I° ciclo De Gramont, VI° ciclo totale di chemioterapia adiuvante (eseguiti 5 cicli di FOLFOX sospeso per reazione all’oxaliplatino)
Termina chemioterapia. Controllo programmato a gennaio 2009, che evidenzierà due metastasi epatiche, estrapolo dal referto della risonanza magnetica le diciture esatte “…si repertano due alterazioni focali parenchimali, entrambe ipodense nelle sequenze T1-pesate, ipointense nelle sequenze post-contrastografiche e debolmente iperintense nelle sequenze SPIR T2-pesate: la prima all’VIII segmento di circa 1,5 cm, la seconda nel VI segmento, subcentimetrica…”
02/02/2009: referto EGFR: negativo. Purtroppo non può fare il farmaco che ci avevano prospettato
11/02/2009: I° ciclo Folfiri Avastin (CPT-11, Avastin, Lederfolin, fluorouracile)
31/03/2009: sospende fluorouracile (rimane invariato il resto dei medicinali) e prosegue con Xeloda (somministrazione in day hospital e compresse domiciliari per 6 pasticche al dì, per 14 giorni continuativi), si prosegue fino al 18/08/2009
17/06/2009: tac negativa. Le due metastasi diagnosticate in precedenza totalmente assenti. Unica dicitura “degna di nota” la seguente “…non si rilevano evidenti alterazioni tomodensitometriche parenchimali polmonari bilateralmente se si esclude la presenza di una piccola formazione nodulare calcifica in sede posteriore basale destra. Si rileva la presenza di una tumefazione linfonodale in corrispondenza dell’ilo destro. Non evidenti versamenti pleurici da ambo i lati…”
10/07/2009: controllo ecografico epatico nella norma
Ora giungiamo nel dicembre 2009…al controllo pet/tac si è presentata nuovamente la stessa metastasi nell’VIII segmento epatico, alchè si decide questa volta di intervenire subito chirurgicamente.
20/01/2010: termoablazione all’VIII segmento per metastasi di circa 35 mm
Ci inviano per un nuovo esame istologico, per il K-RAS, risultante “non mutato”.
23/03/2010: riprende ciclo di Xeliri associata a Erbitux (Xeloda sospeso a settembre), fine Erbitux il 29/11/2010, ci hanno giustificato la sospensione a seguito di diversi controlli tac/pet in cui evidenziano la situazione stabile e la metastasi termoablata in “remissione”, oltre all’elevata tossicità cutanea manifestata.
07/12/2007: resezione colica per adenocarcinoma moderatamente differenziato (G2), 3 linfonodi dei 13 asportati istologicamente sede di metastasi. Tac total body esclude altre sedi coinvolte
15/01/2008: comincia I° ciclo FOLFOX adiuvante (L-OHP, Lederfolin, Fluorouracile), quest’ultima somministrata sia in day hospital che in infusione continua per 22 h, prosegue così per 7 mesi
06/08/2008: tac negativa
12/08/2008: I° ciclo De Gramont, VI° ciclo totale di chemioterapia adiuvante (eseguiti 5 cicli di FOLFOX sospeso per reazione all’oxaliplatino)
Termina chemioterapia. Controllo programmato a gennaio 2009, che evidenzierà due metastasi epatiche, estrapolo dal referto della risonanza magnetica le diciture esatte “…si repertano due alterazioni focali parenchimali, entrambe ipodense nelle sequenze T1-pesate, ipointense nelle sequenze post-contrastografiche e debolmente iperintense nelle sequenze SPIR T2-pesate: la prima all’VIII segmento di circa 1,5 cm, la seconda nel VI segmento, subcentimetrica…”
02/02/2009: referto EGFR: negativo. Purtroppo non può fare il farmaco che ci avevano prospettato
11/02/2009: I° ciclo Folfiri Avastin (CPT-11, Avastin, Lederfolin, fluorouracile)
31/03/2009: sospende fluorouracile (rimane invariato il resto dei medicinali) e prosegue con Xeloda (somministrazione in day hospital e compresse domiciliari per 6 pasticche al dì, per 14 giorni continuativi), si prosegue fino al 18/08/2009
17/06/2009: tac negativa. Le due metastasi diagnosticate in precedenza totalmente assenti. Unica dicitura “degna di nota” la seguente “…non si rilevano evidenti alterazioni tomodensitometriche parenchimali polmonari bilateralmente se si esclude la presenza di una piccola formazione nodulare calcifica in sede posteriore basale destra. Si rileva la presenza di una tumefazione linfonodale in corrispondenza dell’ilo destro. Non evidenti versamenti pleurici da ambo i lati…”
10/07/2009: controllo ecografico epatico nella norma
Ora giungiamo nel dicembre 2009…al controllo pet/tac si è presentata nuovamente la stessa metastasi nell’VIII segmento epatico, alchè si decide questa volta di intervenire subito chirurgicamente.
20/01/2010: termoablazione all’VIII segmento per metastasi di circa 35 mm
Ci inviano per un nuovo esame istologico, per il K-RAS, risultante “non mutato”.
23/03/2010: riprende ciclo di Xeliri associata a Erbitux (Xeloda sospeso a settembre), fine Erbitux il 29/11/2010, ci hanno giustificato la sospensione a seguito di diversi controlli tac/pet in cui evidenziano la situazione stabile e la metastasi termoablata in “remissione”, oltre all’elevata tossicità cutanea manifestata.
[#2]
Utente
Gentile dott. Liberatore, ha pienamente ragione, ho avuto un contatto via mail con lo staff per aggiungere il testo mancante perchè lo spazio disponibile era terminato.
Mi hanno risposto che avrebbero provveduto loro stessi ad inserire il resto, vedo però che non è stato ancora fatto.
Confido che abbiano cura di completare nel più breve tempo possibile.
"14/02/2011: riporto la refertazione dell’ultima tac eseguita in coregistrazione con la pet che non evidenzia aree di accumulo del tracciante.
“Cranio
Sistema liquorale ventricolo-cisternale non dilatato né deformato
Regolare morfologia e densità delle strutture encefaliche.
Non evidenti aree di patologica impregnazione dopo contrasto ev.
Collo torace
Tiroide in sede morfovolumetricamente nella norma. Non evidenza di alterazioni delle cartilagine laringee.
Presenza di pericentimetriche (max 10 mm.) nodulazioni linfoloidali in sede laterocervicale, sottomandibolare ed ascellare bilaterale.
Non apprezzabili alterazioni densitometriche da riferire a lesioni polmonari a carattere infiltrativo in atto.
Conservata pervietà delle principali diramazioni bronchiali.
Non evidenti tumufazioni linfonodali ilari e/o mediastiniche ., né versamento pleruico e/o pericardico.
Addome pelvi
Fegato di dimensioni lievemente aumentate, a densità ridotta da steatosi, e disomogenea per rilievo di un area di disuniforme ipodensità, dal diametro massimo di 27 mm. A livello del VIII segmento, a sede sub-glissoniana, che non si modifica dopo mdc, compatibile con esiti di terapia termoablativa. Vie biliari extraepatiche non dilatate.
Milza di dimensioni aumentate, a contorni ondulati, di densità finemente disomogenea, con contestuale nucleo accessorio (30mm.) a sede perilare.
Pancreas di morfologia e dimensioni regolari, senza rilievo di dilatazione dei dotti principali.
Regolari le ghiandole surrenaliche.
Reni in sede, di forma e dimensioni regolari, con conservata funzionalità escretoria, senza rilievo di dilatazioni calico-pieliche. Vescica in sede, poco distesa, a pareti regolari.
Esiti di isteroctomia e di resezione colica con anastomosi termino-terminale evidenziati da coroncina di sutura metallica a livello della stomia.
Non evidenti tumufazioni linfonodali in sede retroperitoneale, e pelvica ed inguinale
L’oncologa dice che va tutto bene, alla mia domanda su cosa fossero quelle tumefazioni linfonodali mi ha risposto che sono reattivi alle terapie effettuate ma non coinvolti dalla malattia. La metastasi trattata si è ulteriormente ridotta dalla precedente tac. Prossimo controllo con ecografia epatica ai primi di maggio.
Ad oggi, 31/03/2011, mia madre sembra rinata, è sempre stata molto tenace e determinata, la sua immensa forza di volontà l’ha sempre sostenuta ed accompagnata per tutti i cicli fatti, sempre col sorriso sulle labbra e una parola buona per tutti ed è stata, paradossalmente, lei la roccia che ha sorretto me in alcuni momenti, quando lo sconforto e il disorientamento mi colpiva, sembrava, irreversibile. Ora però la vedo fisicamente rinascere e il mio cuore gioisce nel vederla sbocciare come un fiore a primavera, spero che la malattia abbia esaurito il suo corso. Una cosa è certa…ho tratto un grande insegnamento di vita da questa donna, che oltre ad essere mia madre a cui voglio un bene infinito, mi ha insegnato quanto sia bella la vita, nel viverla in tutte le sue sfumature…e godere delle piccole grandi soddisfazioni quotidiane, senza eccessi, sfarzi, confusione…amo la vita, un sorriso, un gesto gentile ad una persona che amo…qui forse sto sconfinando su un altro discorso ma mi sento davvero una persona “nuova”.
Spero di essere stata il più chiara possibile, mi rendo conto che non sia facile riassumere così 3 anni tra visite, chemio ed esami strumentali ma spero di aver indicato tutte le notizie cliniche più indicative.
Egregi dottori mi dareste un vostro personalissimo parere?
Grazie mille e scusate la lunghezza del mio intervento."
Mi hanno risposto che avrebbero provveduto loro stessi ad inserire il resto, vedo però che non è stato ancora fatto.
Confido che abbiano cura di completare nel più breve tempo possibile.
"14/02/2011: riporto la refertazione dell’ultima tac eseguita in coregistrazione con la pet che non evidenzia aree di accumulo del tracciante.
“Cranio
Sistema liquorale ventricolo-cisternale non dilatato né deformato
Regolare morfologia e densità delle strutture encefaliche.
Non evidenti aree di patologica impregnazione dopo contrasto ev.
Collo torace
Tiroide in sede morfovolumetricamente nella norma. Non evidenza di alterazioni delle cartilagine laringee.
Presenza di pericentimetriche (max 10 mm.) nodulazioni linfoloidali in sede laterocervicale, sottomandibolare ed ascellare bilaterale.
Non apprezzabili alterazioni densitometriche da riferire a lesioni polmonari a carattere infiltrativo in atto.
Conservata pervietà delle principali diramazioni bronchiali.
Non evidenti tumufazioni linfonodali ilari e/o mediastiniche ., né versamento pleruico e/o pericardico.
Addome pelvi
Fegato di dimensioni lievemente aumentate, a densità ridotta da steatosi, e disomogenea per rilievo di un area di disuniforme ipodensità, dal diametro massimo di 27 mm. A livello del VIII segmento, a sede sub-glissoniana, che non si modifica dopo mdc, compatibile con esiti di terapia termoablativa. Vie biliari extraepatiche non dilatate.
Milza di dimensioni aumentate, a contorni ondulati, di densità finemente disomogenea, con contestuale nucleo accessorio (30mm.) a sede perilare.
Pancreas di morfologia e dimensioni regolari, senza rilievo di dilatazione dei dotti principali.
Regolari le ghiandole surrenaliche.
Reni in sede, di forma e dimensioni regolari, con conservata funzionalità escretoria, senza rilievo di dilatazioni calico-pieliche. Vescica in sede, poco distesa, a pareti regolari.
Esiti di isteroctomia e di resezione colica con anastomosi termino-terminale evidenziati da coroncina di sutura metallica a livello della stomia.
Non evidenti tumufazioni linfonodali in sede retroperitoneale, e pelvica ed inguinale
L’oncologa dice che va tutto bene, alla mia domanda su cosa fossero quelle tumefazioni linfonodali mi ha risposto che sono reattivi alle terapie effettuate ma non coinvolti dalla malattia. La metastasi trattata si è ulteriormente ridotta dalla precedente tac. Prossimo controllo con ecografia epatica ai primi di maggio.
Ad oggi, 31/03/2011, mia madre sembra rinata, è sempre stata molto tenace e determinata, la sua immensa forza di volontà l’ha sempre sostenuta ed accompagnata per tutti i cicli fatti, sempre col sorriso sulle labbra e una parola buona per tutti ed è stata, paradossalmente, lei la roccia che ha sorretto me in alcuni momenti, quando lo sconforto e il disorientamento mi colpiva, sembrava, irreversibile. Ora però la vedo fisicamente rinascere e il mio cuore gioisce nel vederla sbocciare come un fiore a primavera, spero che la malattia abbia esaurito il suo corso. Una cosa è certa…ho tratto un grande insegnamento di vita da questa donna, che oltre ad essere mia madre a cui voglio un bene infinito, mi ha insegnato quanto sia bella la vita, nel viverla in tutte le sue sfumature…e godere delle piccole grandi soddisfazioni quotidiane, senza eccessi, sfarzi, confusione…amo la vita, un sorriso, un gesto gentile ad una persona che amo…qui forse sto sconfinando su un altro discorso ma mi sento davvero una persona “nuova”.
Spero di essere stata il più chiara possibile, mi rendo conto che non sia facile riassumere così 3 anni tra visite, chemio ed esami strumentali ma spero di aver indicato tutte le notizie cliniche più indicative.
Egregi dottori mi dareste un vostro personalissimo parere?
Grazie mille e scusate la lunghezza del mio intervento."
[#3]
Gent.le sig.ra
mi fa piacere constatare che le condizioni di sua madre siano in netto miglioramento e che questa esperienza di sofferenza familiare abbia positivamente influenzato la sua "visione della vita": è quanto il dolore insegna a tutti noi.
Venendo più nello specifico alla valutazione del suo caso, si tratta di una paziente che ha sviluppato metastasi epatiche postoperatorie ed attualmente apparentemente libera da malattia. Per quanto questo sia un dato sicuramente positivo, il trattamento di questi pazienti ci ha insegnato a non abbassare la guardia: sua madre va controllata in maniera stretta, in modo da identificare precocemente eventuali altre metastasi epatiche o polmonari potenzialmente resecabili, tenendo presente che il trattamento chirurgico vero, in un centro con esperienza di chirurgia epatica ( e cioè con l'asportazione del tessuto sede di metastasi), quando è fattibile, è quello che offre le maggiori chances di cura. Trattamenti come la termoablazione sono sempre una seconda scelta, da riservare a quei casi che il medico giudica non suscettibili di trattamento chirurgico.
Con i migliori auguri,
mi fa piacere constatare che le condizioni di sua madre siano in netto miglioramento e che questa esperienza di sofferenza familiare abbia positivamente influenzato la sua "visione della vita": è quanto il dolore insegna a tutti noi.
Venendo più nello specifico alla valutazione del suo caso, si tratta di una paziente che ha sviluppato metastasi epatiche postoperatorie ed attualmente apparentemente libera da malattia. Per quanto questo sia un dato sicuramente positivo, il trattamento di questi pazienti ci ha insegnato a non abbassare la guardia: sua madre va controllata in maniera stretta, in modo da identificare precocemente eventuali altre metastasi epatiche o polmonari potenzialmente resecabili, tenendo presente che il trattamento chirurgico vero, in un centro con esperienza di chirurgia epatica ( e cioè con l'asportazione del tessuto sede di metastasi), quando è fattibile, è quello che offre le maggiori chances di cura. Trattamenti come la termoablazione sono sempre una seconda scelta, da riservare a quei casi che il medico giudica non suscettibili di trattamento chirurgico.
Con i migliori auguri,
[#4]
Utente
Buongiorno dott. Liberatore, in effetti mi rendo conto che la situazione rimane molto delicata, anche se cerco di non pensarci spesso, attendere i primi 15 giorni di maggio per l'ecografia epatica mi sembra come aspettare un'eternità e la paura che nel frattempo possa insorgere un'altra metastasi è tanta. Un controllo a 3 mesi mi sembra giusto ma io le farei fare un'eco anche adesso, le ho detto di andare in un centro privato nel frattempo ma lei dice di no. Lei mi consiglierebbe di insistere?
Per quanto riguarda la metastasi termoablata, inizialmente ci avevano detto che la resezione chirurgica era possibile, ma dall'ultima pet tac eseguita al controllo ecografico pre operatorio si è visto che la metastasi, nell'arco di due mesi, era passata velocemente da 1,5 a 3 cm circa e il chirurgo che l'ha poi operata ci disse che era meno di 1 cm il margine dalla vena porta e che non avrebbe avuto margine sufficiente di "tranquillità" per poter eradicare definitivamente. Lei conferma quanto ci è stato detto?
La ringrazio molto per il suo interessamento.
Le auguro una buona giornata.
Per quanto riguarda la metastasi termoablata, inizialmente ci avevano detto che la resezione chirurgica era possibile, ma dall'ultima pet tac eseguita al controllo ecografico pre operatorio si è visto che la metastasi, nell'arco di due mesi, era passata velocemente da 1,5 a 3 cm circa e il chirurgo che l'ha poi operata ci disse che era meno di 1 cm il margine dalla vena porta e che non avrebbe avuto margine sufficiente di "tranquillità" per poter eradicare definitivamente. Lei conferma quanto ci è stato detto?
La ringrazio molto per il suo interessamento.
Le auguro una buona giornata.
[#5]
I tempi x i controlli mi sembrano giusti.
Per quanto riguarda la strategia (chirurgia a termoablazione), si tratta di valutare caso x caso, purchè la valutazione sia fatta in ambito specialistico, da parte di un team che abbia esperienza di chirurgia epatica.
Per quanto riguarda la strategia (chirurgia a termoablazione), si tratta di valutare caso x caso, purchè la valutazione sia fatta in ambito specialistico, da parte di un team che abbia esperienza di chirurgia epatica.
[#6]
Utente
Salve, scrivo per aggiornare la situazione di mia madre con l'ultima indagine pet/tac effettuata nei giorni scorsi, premetto che la terapia folfiri ed erbitux l'ha terminata 9 mesi fa.
"Reperto scintigrafico: L'indagine PET evidenzia disomogenea captazione del tracciante a livello del fegato
con area di maggiore intensità di accumulo a livello del VII segmento. Utile, su giudizio clinico, esame RM.
Non si evidenziano aree di significativo iperaccumulo del tracciante a livello dei restanti segmenti corporei
esaminati."
Non riporto per intero il referto della tac perchè è identico al precedente del 14/02/2011, ossia metastasi termoablata nell'VIII segmento epatico rimasta invariata a 27 mm, non vascolarizzata.
Per completezza di informazione indico che mia madre ha il fegato steatosico.
Pongo a voi gentili dottori alcune domande...la prima, potrebbe essere l'inizio della malattia nell'altro segmento epatico? Al tempo stesso mi domando, se così fosse perchè la tac non visualizza niente? La captazione potrebbe ricondursi al fegato steatosico?
Ultima domanda, cosa può visualizzare la risonanza magnetica che consigliano quando una tac di ultima generazione non rileva l'eventuale lesione?
Grazie mille per l'attenzione che, spero, vogliate concedermi, sono molto confusa e preoccupata.
"Reperto scintigrafico: L'indagine PET evidenzia disomogenea captazione del tracciante a livello del fegato
con area di maggiore intensità di accumulo a livello del VII segmento. Utile, su giudizio clinico, esame RM.
Non si evidenziano aree di significativo iperaccumulo del tracciante a livello dei restanti segmenti corporei
esaminati."
Non riporto per intero il referto della tac perchè è identico al precedente del 14/02/2011, ossia metastasi termoablata nell'VIII segmento epatico rimasta invariata a 27 mm, non vascolarizzata.
Per completezza di informazione indico che mia madre ha il fegato steatosico.
Pongo a voi gentili dottori alcune domande...la prima, potrebbe essere l'inizio della malattia nell'altro segmento epatico? Al tempo stesso mi domando, se così fosse perchè la tac non visualizza niente? La captazione potrebbe ricondursi al fegato steatosico?
Ultima domanda, cosa può visualizzare la risonanza magnetica che consigliano quando una tac di ultima generazione non rileva l'eventuale lesione?
Grazie mille per l'attenzione che, spero, vogliate concedermi, sono molto confusa e preoccupata.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.3k visite dal 01/04/2011.
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