Follow-up nel microcitoma polmonare
Buongiorno,
mio padre (65 anni ex-fumatore) è in cura per un microcitoma polmonare diagnosticato ad agosto 2010 (T2N2M0 al momento della diagnosi, anche se già da allora la PET segnalava una iperfissazione sospetta alla colonna in sede D12).
Dopo 5 cicli di chemio (carboplatino+etoposide) e radioterapia (compresa profilattica all'encefalo) terminate ai primi di febbraio 2011, sembra stare abbastanza bene compatibilmente con la situazione, tanto da andare fuori e guidare la macchina.
Non capisco però le tempistiche del follow-up: dai primi di febbraio avremo una prima visita con valutazione di RNM e radiografie solo il 22 Marzo, ma mi chiedo se sia normale attendere così tanto tempo dopo il termine delle cure per valutarne gli effetti, soprattutto per una patologia come questa così a rischio di recidive anche molto precoci. Inoltre vorrei chiedere per i prossimi mesi quali sarebbero le modalità (TAC, PEt, o radiografie ?) e le tempistiche migliori per il follow-up per evitare di trovarci ad affrontare un'eventuale recidiva troppo tardi.
Grazie mille ed a presto.
mio padre (65 anni ex-fumatore) è in cura per un microcitoma polmonare diagnosticato ad agosto 2010 (T2N2M0 al momento della diagnosi, anche se già da allora la PET segnalava una iperfissazione sospetta alla colonna in sede D12).
Dopo 5 cicli di chemio (carboplatino+etoposide) e radioterapia (compresa profilattica all'encefalo) terminate ai primi di febbraio 2011, sembra stare abbastanza bene compatibilmente con la situazione, tanto da andare fuori e guidare la macchina.
Non capisco però le tempistiche del follow-up: dai primi di febbraio avremo una prima visita con valutazione di RNM e radiografie solo il 22 Marzo, ma mi chiedo se sia normale attendere così tanto tempo dopo il termine delle cure per valutarne gli effetti, soprattutto per una patologia come questa così a rischio di recidive anche molto precoci. Inoltre vorrei chiedere per i prossimi mesi quali sarebbero le modalità (TAC, PEt, o radiografie ?) e le tempistiche migliori per il follow-up per evitare di trovarci ad affrontare un'eventuale recidiva troppo tardi.
Grazie mille ed a presto.
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Gentile utente,
è prassi dei radioterapisti far trascorrere 40 giorni dopo la fine del trattamento radioterapico per evitare di trovare immagini non bene interpretabili per l'effetto infiammatorio della radioterapia.
In genere di seguito si utilizzano gli esami, già impiegati e risultati significativi nel caso studiato, per un monitoraggio della risposta ottenuta con intervalli stretti (ogni tre mesi).
Cordiali Saluti
è prassi dei radioterapisti far trascorrere 40 giorni dopo la fine del trattamento radioterapico per evitare di trovare immagini non bene interpretabili per l'effetto infiammatorio della radioterapia.
In genere di seguito si utilizzano gli esami, già impiegati e risultati significativi nel caso studiato, per un monitoraggio della risposta ottenuta con intervalli stretti (ogni tre mesi).
Cordiali Saluti
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 21/03/2011.
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