Triplo negativo
Gent.mo dottor Catania ho chiesto già un suo parere diversi anni fa, ero reduce da una mastectomia per carcinome duttale infiltrante triplo negativo con caratteristiche davvero brutte e naturalmente ero terrorizzata. Il 1 marzo 2011 saranno passati 5 anni dall'intervento e io vorrei poter dimenticare, ma quando potrò veramente dire di essere guarita?
Questo è il primo quesito, il secondo riguarda il sospetto di una metastasi epatica rilevata da un'eco epatica effettuata circa 10 mesi fa. La Risonanza magnetica effettuata in un ospedale è risultata dubbia e quindi tentativo di biopsia fallito, la pet-tc negativa e così pure i marcatori, altre ecografie senza aumento volumetrico e a ottobre una seconda risonanza magnetica e di questa le riporto parte del referto:.......Pur permanendo di non univoca interpretazione il reperto descritto, in considerazione dell'assenza di
contrast-enhancement, della mancata visualizzazione nelle acquisizioni T2 pesate e della sostanziale stabilità nel tempo (anche se il periodo osservazionale è ancora relativamente breve), non appare sospetto in senso evolutivo pur tenendo conto dell'anamnesi della paziente (pregresso CA mammario operato).
Utile comunque, precauzionalmente, rivalutazione ecografica ulteriore fra 3-4 mesi e, in caso di negatività ripetizione della indagine RM dopo altri 6 mesi...
A metà febbraio ho ripetuto l'eco epatica ed è tutto invariato, mi resta un altro controllo ecografico e poi l'ultima risonanza che farò a ottobre del 2011. Mi sento miracolata ma ancora un pò preoccupata perchè questa alterazione epatica non ha ancora un nome, lei cosa ne pensa?
Vorrei aggiungere che seguo le indicazioni del Progetto Diana5 che mi ha permesso di andare avanti senza dover ricorrere all'aiuto psicologico perchè nell'alimentazione ho trovato la forza e la speranza.
Grazie dottor Catania per la risposta che vorrà darmi!
La saluto e le auguro buon lavoro.
Questo è il primo quesito, il secondo riguarda il sospetto di una metastasi epatica rilevata da un'eco epatica effettuata circa 10 mesi fa. La Risonanza magnetica effettuata in un ospedale è risultata dubbia e quindi tentativo di biopsia fallito, la pet-tc negativa e così pure i marcatori, altre ecografie senza aumento volumetrico e a ottobre una seconda risonanza magnetica e di questa le riporto parte del referto:.......Pur permanendo di non univoca interpretazione il reperto descritto, in considerazione dell'assenza di
contrast-enhancement, della mancata visualizzazione nelle acquisizioni T2 pesate e della sostanziale stabilità nel tempo (anche se il periodo osservazionale è ancora relativamente breve), non appare sospetto in senso evolutivo pur tenendo conto dell'anamnesi della paziente (pregresso CA mammario operato).
Utile comunque, precauzionalmente, rivalutazione ecografica ulteriore fra 3-4 mesi e, in caso di negatività ripetizione della indagine RM dopo altri 6 mesi...
A metà febbraio ho ripetuto l'eco epatica ed è tutto invariato, mi resta un altro controllo ecografico e poi l'ultima risonanza che farò a ottobre del 2011. Mi sento miracolata ma ancora un pò preoccupata perchè questa alterazione epatica non ha ancora un nome, lei cosa ne pensa?
Vorrei aggiungere che seguo le indicazioni del Progetto Diana5 che mi ha permesso di andare avanti senza dover ricorrere all'aiuto psicologico perchè nell'alimentazione ho trovato la forza e la speranza.
Grazie dottor Catania per la risposta che vorrà darmi!
La saluto e le auguro buon lavoro.
[#1]
Penso quello che ha scritto Lei e cioè che il quadro >>
non appare sospetto in senso evolutivo pur tenendo conto dell'anamnesi della paziente >>.
Vada avanti con le indiczioni del Progetto Diana 5
http://www.senosalvo.com/menu_di_lunga_vita.htm
e non si lasci impressionare dalle fantasie che ruotano intorno al famigerato "triplo negativo".
Non ho cambiato idea dalla precente risposta.
I tumori mammari tripli negativi sono circa il 10-15% di tutti i carcinomi mammari, colpiscono più frequentemente le pazienti più giovani (< 50 anni) e più frequentemente le donne afro-americane.
Sono così chiamati perché non esprimono i recettori ormonali ( né il recettore per l’estrogeno ER, né quello per il Progesterone PgR ), e perché mancano dell’espressione del recettore di membrana HER2 (ER negativo, PgR negativo, HER2 negativo).
La maggioranza di questi tumori presenta un alto grado istologico G3.
Possono manifestare un atteggiamento più aggressivo, e quando diffondono preferiscono la via ematica a quella linfatica.
Per tale ragione viene utilizzata la chemioterapia come terapia adiuvante con una alta percentuale di risposte con antracicline risultando particolarmente chemiosensibili a questi farmaci, anche perchè l’assenza dei recettori ormonali da un lato e l’assenza di HER2 dall’altro, limitano le armi a disposizione dell’oncologo.
Questi tumori sono infatti ORMONO NON-RESPONSIVI per cui non può essere usata la terapia ormonale.
Inoltre non è possibile usare farmaci mirati sul bersaglio molecolare HER2 ( trastuzumab e lapatinib).
L’unica arma ad oggi a disposizione quindi per la cura di questi tumori è la chemioterapia.
Sarebbe ora di sfatare la leggenda del "tumore triplo"
("triple negative") al punto da avere creato in america associazioni (http://tnbcfoundation.org/index.html ) semplicemente ....perchè non esiste.
Ma esistono i tumori tripli negativi,che pur presentando tra loro forti analogie, hanno poi differenti storie naturali e prognosi.
non appare sospetto in senso evolutivo pur tenendo conto dell'anamnesi della paziente >>.
Vada avanti con le indiczioni del Progetto Diana 5
http://www.senosalvo.com/menu_di_lunga_vita.htm
e non si lasci impressionare dalle fantasie che ruotano intorno al famigerato "triplo negativo".
Non ho cambiato idea dalla precente risposta.
I tumori mammari tripli negativi sono circa il 10-15% di tutti i carcinomi mammari, colpiscono più frequentemente le pazienti più giovani (< 50 anni) e più frequentemente le donne afro-americane.
Sono così chiamati perché non esprimono i recettori ormonali ( né il recettore per l’estrogeno ER, né quello per il Progesterone PgR ), e perché mancano dell’espressione del recettore di membrana HER2 (ER negativo, PgR negativo, HER2 negativo).
La maggioranza di questi tumori presenta un alto grado istologico G3.
Possono manifestare un atteggiamento più aggressivo, e quando diffondono preferiscono la via ematica a quella linfatica.
Per tale ragione viene utilizzata la chemioterapia come terapia adiuvante con una alta percentuale di risposte con antracicline risultando particolarmente chemiosensibili a questi farmaci, anche perchè l’assenza dei recettori ormonali da un lato e l’assenza di HER2 dall’altro, limitano le armi a disposizione dell’oncologo.
Questi tumori sono infatti ORMONO NON-RESPONSIVI per cui non può essere usata la terapia ormonale.
Inoltre non è possibile usare farmaci mirati sul bersaglio molecolare HER2 ( trastuzumab e lapatinib).
L’unica arma ad oggi a disposizione quindi per la cura di questi tumori è la chemioterapia.
Sarebbe ora di sfatare la leggenda del "tumore triplo"
("triple negative") al punto da avere creato in america associazioni (http://tnbcfoundation.org/index.html ) semplicemente ....perchè non esiste.
Ma esistono i tumori tripli negativi,che pur presentando tra loro forti analogie, hanno poi differenti storie naturali e prognosi.
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Mi scusi dottore, ma l'unico fattore prognostico favorevole era l'assenza di metastasi ascellari e a distanza, ora se il triplo negativo preferisce la via ematica per diffondersi, dopo quanto tempo si potrà stare tranquilli?
Ho sempre visitato il suo sito e la ringrazio per la professionalità che mette a disposizione, perchè navigando su internet a volte si trovano notizie non veritiere.
Grazie ancora!
Ho sempre visitato il suo sito e la ringrazio per la professionalità che mette a disposizione, perchè navigando su internet a volte si trovano notizie non veritiere.
Grazie ancora!
[#3]
Non è possibile fare previsioni ma mediamente la sorveglianza deve essere considerata intensiva nei primi 36 mesi dopo l'intervento
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html
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