Chemioterapia dopo cistectomia

Gentilissimo,

Le scrivo per avere una sua opinione riguardo la condizione attuale di mio padre, 56 anni.
In data 08/11/2010 è stato sottoposto ad un intervento di cistectomia radicale. A seguito, l'esame istologico riporta la presenza di metastasi linfonoidale di carcinoma uroteliale in vari punti. Dopo circa un mese dall'operazione ha cominciato la chemioterapia (a base di cisplatino), il primo ciclo si è concluso senza complicazioni ma durante il secondo, date le sue condizioni fisiche è stato necessario allungare i tempi e addirittura sospendere la chemioterapia.
Il valore che ha subito un aumento considerevole e conseguente debilitazione è stato quello della creatinina ( 5,60 ). Qualche giorno fa hanno deciso di praticare una nefrostomia, visto un aggravata insufficienza renale e finalmente l'anzidetto valore sta man mano raggiiungendo il livello normale, ad oggi 2,38. Ovviamente, visto l'avanzamento delle metastasi, è necessario agire il piu presto possibile, l'ultima tac risale al 29/01/2011 e riportava una crescita di circa 1 cm.
La mia preoccupazione, nonchè motivo di questa mail, è di capire se, nella sua condizione apparentemente migliorata possa essere, e come, in grado di sopportare ancora una volta una simile chemioterapia e con quali conseguenze, sempre che sia questa la giusta terapia da seguire o meglio dire la più efficace nel suo caso.
Mi rendo conto che nn sia facile spiegarsi ma, se riterrà opportuno chiedermi specifiche a riguardo sono disponibile a risponderle per cercare di essere più precisa.

La ringrazio anticipatamente per la disponibilità dimostrata, fiduciosa attenderò una sua opinione.

Cordialmente la saluto.