Tumore alla prostata e metastasi: aspettativa di vita
Gentilissimi medici,
vorrei un vostro prezioso parere sul caso clinico di mio nonno, che ha 83 anni.
Dal 2005 mio nonno ha curato un tumore alla prostata attraverso enantone, in quanto pure i medici erano d'accordo nel non procedere chirurgicamente. Nel 2010, tuttavia, gli è stato trovato il valore del PSA a 34 e questo ha portato il medico ad affermare, senza ulteriori controlli, che il tumore non solo era sfuggito molto prima del previsto alla terapia (si era parlato di tumore "bloccato" per almeno 10-12 anni), ma che probabilmente, vista l'aggressività, aveva già raggiunto altri organi, come ossa e vescica. Tale medico gli ha dunque somministrato l'estracyt e, al contempo, ha dato un'aspettativa di vita "tra i 12 ed i 36 mesi... Più 12 che 36".
Dalla successiva scintigrafia ossea sono state evidenziate "aree di iperattività a livello degli archi posteriori della 9-11° costa dx e dell'arco anteriore della 9° costa dx. Piccole aree di iperattività sono inoltre presenti a livello di D4 e delle articolazioni condro-costali della 1° e 5° costa dx". Da ulteriori esami si sono stati inoltre osservati un enfisema ed un versamento pleurico che certamente aggravano le sue condizioni. Il suo medico curante ci ha appena dato un'aspettativa di vita ancora più bassa della precedente: alcuni mesi. Egli sospetta anche di metastasi ai polmoni, ma la tac ancora non è stata fatta. Inoltre un altro medico non concorda con lui, affermando che il tumore alle ossa derivante da quello alla prostata è curabile. Il punto è questo: il suo medico curante, vedendo che il cancro è sfuggito alla prima terapia e leggendo la scintigrafia sopra riportata, ne ha tratto un quadro non risolvibile, dicendo che l'unica cosa da fare è quella di non farlo soffrire e prepararsi a trattarlo con morfina; l'altro medico, che è il medico della mia famiglia, sembra più ottimista, vedendo anche che mio nonno, pure un pò indebolito, non pare certo in fin di vita.
So bene che non è possibile delineare l'aspettativa di vita di un uomo da queste poche notizie (anche perché fra pochi giorni avrò a disposizione i nuovi valori del PSA), ma sarei veramente grato di qualsiasi parere, il più SCHIETTO possibile.
Grazie in anticipo.
vorrei un vostro prezioso parere sul caso clinico di mio nonno, che ha 83 anni.
Dal 2005 mio nonno ha curato un tumore alla prostata attraverso enantone, in quanto pure i medici erano d'accordo nel non procedere chirurgicamente. Nel 2010, tuttavia, gli è stato trovato il valore del PSA a 34 e questo ha portato il medico ad affermare, senza ulteriori controlli, che il tumore non solo era sfuggito molto prima del previsto alla terapia (si era parlato di tumore "bloccato" per almeno 10-12 anni), ma che probabilmente, vista l'aggressività, aveva già raggiunto altri organi, come ossa e vescica. Tale medico gli ha dunque somministrato l'estracyt e, al contempo, ha dato un'aspettativa di vita "tra i 12 ed i 36 mesi... Più 12 che 36".
Dalla successiva scintigrafia ossea sono state evidenziate "aree di iperattività a livello degli archi posteriori della 9-11° costa dx e dell'arco anteriore della 9° costa dx. Piccole aree di iperattività sono inoltre presenti a livello di D4 e delle articolazioni condro-costali della 1° e 5° costa dx". Da ulteriori esami si sono stati inoltre osservati un enfisema ed un versamento pleurico che certamente aggravano le sue condizioni. Il suo medico curante ci ha appena dato un'aspettativa di vita ancora più bassa della precedente: alcuni mesi. Egli sospetta anche di metastasi ai polmoni, ma la tac ancora non è stata fatta. Inoltre un altro medico non concorda con lui, affermando che il tumore alle ossa derivante da quello alla prostata è curabile. Il punto è questo: il suo medico curante, vedendo che il cancro è sfuggito alla prima terapia e leggendo la scintigrafia sopra riportata, ne ha tratto un quadro non risolvibile, dicendo che l'unica cosa da fare è quella di non farlo soffrire e prepararsi a trattarlo con morfina; l'altro medico, che è il medico della mia famiglia, sembra più ottimista, vedendo anche che mio nonno, pure un pò indebolito, non pare certo in fin di vita.
So bene che non è possibile delineare l'aspettativa di vita di un uomo da queste poche notizie (anche perché fra pochi giorni avrò a disposizione i nuovi valori del PSA), ma sarei veramente grato di qualsiasi parere, il più SCHIETTO possibile.
Grazie in anticipo.
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(si era parlato di tumore "bloccato" per almeno 10-12 anni),
forse erano mesi; in genere si è sensibili all'ormone per circa 18 mesi, poi si diventa resistenti e bisogna cambiare cure.
Tenga conto che l'età è importatnte per le decisioni terapetiche
forse erano mesi; in genere si è sensibili all'ormone per circa 18 mesi, poi si diventa resistenti e bisogna cambiare cure.
Tenga conto che l'età è importatnte per le decisioni terapetiche
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#2]
Utente
Gentile medico, grazie per la risposta.
Devo dire che la sua importante precisazione mi rende perplesso, infatti i dottori, all'epoca, assicurarono a mio nonno che la terapia avrebbe retto per tutti quegli anni e che non sarebbe venuto a mancare a causa di questo tumore, cosa che invece si sta realizzando puntualmente. Ovviamente la responsabilità è sua, in quanto fu lui a prendere la decisione sulla terapia.
Ad ogni modo, un urologo che abbiamo sentito giusto ieri, ha detto che per quanto riguarda l'aspettativa di vita dipende dai nuovi valori del PSA, che aspettiamo a giorni. Io credevo che il PSA fosse solo indicativo della presenza o meno di un cancro, non che ne indicasse l'aggressività. Lo stesso urologo gli ha dato al massimo un anno, sempre sulla base della scintigrafia e sempre che il PSA non sia aumentato ulteriormente.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta.
Devo dire che la sua importante precisazione mi rende perplesso, infatti i dottori, all'epoca, assicurarono a mio nonno che la terapia avrebbe retto per tutti quegli anni e che non sarebbe venuto a mancare a causa di questo tumore, cosa che invece si sta realizzando puntualmente. Ovviamente la responsabilità è sua, in quanto fu lui a prendere la decisione sulla terapia.
Ad ogni modo, un urologo che abbiamo sentito giusto ieri, ha detto che per quanto riguarda l'aspettativa di vita dipende dai nuovi valori del PSA, che aspettiamo a giorni. Io credevo che il PSA fosse solo indicativo della presenza o meno di un cancro, non che ne indicasse l'aggressività. Lo stesso urologo gli ha dato al massimo un anno, sempre sulla base della scintigrafia e sempre che il PSA non sia aumentato ulteriormente.
Ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 33.1k visite dal 17/01/2011.
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