Carcinoma mammario
Gent.mi medici,chiedo un vostro consulto circa il mio caso,ho 51anni e sono stata operata l'11aprile 2007 di tumore al seno,diagnosi;Carcinoma duttale infiltrante,scarsamente differenziato con necrosi centrale e con focale componente intraduttale con estensione pagetoide ai dotti galattofori.Metastasi in un linfonodo del 1 livello,margini di resezione,cute,cuscineto adiposo e rimanenti linfonodi(7+6+4)esenti da neoplasie.Grading istologico sec.BeR stadazione patologica III T1C N1a Mx,Recettoriper estrogeni 80%,recettori per progesterone 80%,Frazione di cellule proliferanti 42%,Assenza di immunoreattivita' di membrana per Her2/neu Score 0 scintigrafia ossea,totalbody,tac cranio-tor-add-pelvi negativo.Ho fatto 4 cicli di Epirubicina e Ciclofosfamide,ora sto facendo 4 cicli di taxotere,mi attendono 2 anni di decapeptyl e 5anni di tamoxifene,ma in me vive il terrore di non farcela e sapete perche'? Nella mia famiglia d'origine eravamo 4 figli,tre donne e un maschio tutti e quattro colpiti dallo stesso tumore.La prima sorella morta 20anni fa,un'altra operata 19anni fa e fortunatamente ancora vivente,2anni fa mio fratello 61anni colpito da carcinoma mammario ed ora io....che cosa devo dedurre??Che possibilita' ho di farcela????Vi prego rispondetemi!!!!
[#1]
Deve dedurre di appartenere ad una famiglia ad alto rischio con una elevata probabilità di ospitare un gene la cui mutazione possa determinare una neoplasia alla mammella.
Nelle famiglie in cui è evidente questa alterazione genetica la
predisposizione può essere trasmessa da entrambi i genitori.
Quando in una famiglia vi sono tre o più parenti prossimi con carcinoma mammario è realistico pensare che ciò dipenda da una mutazione genetica dominante di origine ereditaria.
I dati attualmente disponibili evidenziano che nel 60% delle famiglie con 4 o più componenti, ai quali sia stata diagnosticata questa neoplasia prima dei 60 anni, sia presente un legame con il brca-1 (mutazione del gene).
Ma questo aspetto è importante per eventuali altri familiari prossimi
che non sono stati colpiti dalla malattia e per la Sua mammella controlaterale.
Per Lei , quanto si poteva temere, è già accaduto.
La predisposizione non ha alcuna correlazione con la prognosi.
Una Sua sorella ancora vivente dopo 19 anni è la prova che di cancro alla mammella SI PUO' GUARIRE.
Lei è stata seguita correttamente per quanto riguarda le terapie e quindi non c'è al momento attuale alcuna ragione per temere un destino diverso da quello della sorella vivente.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Nelle famiglie in cui è evidente questa alterazione genetica la
predisposizione può essere trasmessa da entrambi i genitori.
Quando in una famiglia vi sono tre o più parenti prossimi con carcinoma mammario è realistico pensare che ciò dipenda da una mutazione genetica dominante di origine ereditaria.
I dati attualmente disponibili evidenziano che nel 60% delle famiglie con 4 o più componenti, ai quali sia stata diagnosticata questa neoplasia prima dei 60 anni, sia presente un legame con il brca-1 (mutazione del gene).
Ma questo aspetto è importante per eventuali altri familiari prossimi
che non sono stati colpiti dalla malattia e per la Sua mammella controlaterale.
Per Lei , quanto si poteva temere, è già accaduto.
La predisposizione non ha alcuna correlazione con la prognosi.
Una Sua sorella ancora vivente dopo 19 anni è la prova che di cancro alla mammella SI PUO' GUARIRE.
Lei è stata seguita correttamente per quanto riguarda le terapie e quindi non c'è al momento attuale alcuna ragione per temere un destino diverso da quello della sorella vivente.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Ex utente
Gent.mo Dott.Catania,grazie per avermi dato delucidazioni circa il mio caso,capisco purtroppo che e' un caso genetico ma ho notato che tra noi fratelli i casi sono diversi,cioe' quello di mia sorella vivente e' stato definito carcinoma a stoma folloidale senza linfonodi intaccati,infatti lei fece solo terapia chemioterapica gialla anche se aveva subito mastectomia,mentre io quadrantectomia e terapia abbastanza pesante,mio fratello invece solo chemioterapia in quanto gli hanno detto che non si puo' operare.Sono stata a Milano all'IEO per un consulto,ma devo dire che sono tornata piu' confusa di prima,ora le spiego perche'.Hanno confermato lo schema terapeutico datomi dalla mia oncologa ma non hanno condiviso l'applicazione del metodo cioe',Milano dice di fare la puntura di decapetyl durante la chemio e la radioterapia iniziarla prima dei sei mesi dall'intervento anche se si sta facendo chemio.La mia oncologa invece dice che non si puo' caricare il midollo di queste sostanze tossiche per cui ritiene opportuno fare le cose gradatamente,quindi secondo la mia oncologa dovrei finire la chemio per poi iniziare sia la puntura di decapetyl e il tamoxifene e dopo 20 giorni dall'ultima chemio la radioterapia. Lei cosa ne pensa?,ecco i motivi per cui vivo nell'angoscia e la paura di non farcela..La ringrazio ancora per la sua gentilezza e mi scuso per la lungaggine della mia richiesta d'aiuto.
[#3]
Gentile signora,
premetto che il sottoscritto pur occupandosi esclusivamente della oncologia della mammella e pur se specialista in oncologia medica, è
un chirurgo oncologo e quindi lascerà spazio per l'approfondimento del Suo problema ai colleghi oncologi medici e ai radioterapisti.
Mi sento già però di sostenere la posizione dei colleghi dell'IEO di
Milano per quel che riguarda la terapia con analoghi LH-RH (DECAPEPTYL) durante la chemioterapia.
Su questo problema ho invitato alcuni oncologi del forum a dare un parere.Staremo a vedere.
Per quanto riguarda la radioterapia in contemporanea alla chemio o differita, ho anch'io ovviamente le mie convinzioni , ma per le ragioni esposte, ho richiesto l'intervento del dr. Alongi ( e ovviamente dei radioterapisti del sito) che non tarderà ad arrivare.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
premetto che il sottoscritto pur occupandosi esclusivamente della oncologia della mammella e pur se specialista in oncologia medica, è
un chirurgo oncologo e quindi lascerà spazio per l'approfondimento del Suo problema ai colleghi oncologi medici e ai radioterapisti.
Mi sento già però di sostenere la posizione dei colleghi dell'IEO di
Milano per quel che riguarda la terapia con analoghi LH-RH (DECAPEPTYL) durante la chemioterapia.
Su questo problema ho invitato alcuni oncologi del forum a dare un parere.Staremo a vedere.
Per quanto riguarda la radioterapia in contemporanea alla chemio o differita, ho anch'io ovviamente le mie convinzioni , ma per le ragioni esposte, ho richiesto l'intervento del dr. Alongi ( e ovviamente dei radioterapisti del sito) che non tarderà ad arrivare.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#4]
Gentile Utente,
le esprimo il mio modesto parere.
Sulla scorta di dati in letteratura, non vi è alcun evidenza che la concomitanza Radio+Chemioterapia aggiunga qualcosa! Pertanto, eseguire il trattamento chemioterapico e dopo la sua conclusione trattare il residuo ghiandolare con Radioterapia, lo ritengo molto corretto. Dobbiamo anche considerare, l'impatto di tali terapie sulla paziente e garentire, sempre, una buona qualità di vita.
Auguri sinceri.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
le esprimo il mio modesto parere.
Sulla scorta di dati in letteratura, non vi è alcun evidenza che la concomitanza Radio+Chemioterapia aggiunga qualcosa! Pertanto, eseguire il trattamento chemioterapico e dopo la sua conclusione trattare il residuo ghiandolare con Radioterapia, lo ritengo molto corretto. Dobbiamo anche considerare, l'impatto di tali terapie sulla paziente e garentire, sempre, una buona qualità di vita.
Auguri sinceri.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
[#5]
Cara Amica,
a mio avviso l'approccio migliore è quello di eseguire in primis il trattamento chemioterapico e differire quello ormonoterapico e radiante al termine della chemioterapia.
Molto cordialmente e sempre a disposizione
Dr. Carlo Pastore
a mio avviso l'approccio migliore è quello di eseguire in primis il trattamento chemioterapico e differire quello ormonoterapico e radiante al termine della chemioterapia.
Molto cordialmente e sempre a disposizione
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#6]
Cara Signora e cari colleghi.
Vi espongo il mio parere. Sono stato per alcuni mesi, durante il mio percorso formativo all'IEO e conosco alcuni protocolli clinici, alcuni sperimentali.
In particolare è noto che la radioterapia è un intervento di completamento dell'intervento chirurgico conservativo della mammella. Proprio alcuni studi di Veronesi sono stati alla base di queste osservazioni e di conseguenti sviluppi applicativi nella pratica clinica. Il razionale è che prima viene fatta la RT, prima viene completato l'approccio locale. In assenza di chemioterapia la RT è consigliata entro le 4-6 settimane dall'intervento. Se viene fatta la terapia sistemica, tale data può essere procrastinata fino a 6 mesi dalla fine dell'intervento(linee Guida AIRO-AIOM). Se però la RT viene fatta dopo questa data, pur essendoci una assenza di dati in merito, si ipotizza una riduzione dell'efficacia del controllo locale.
All'IEO è in corso uno studio sulla valutazione della tossicità della combinazione concomitante RT-CT (se mi ricordo bene con lo schema di CT di tipo AC) proprio per ridurre le tempistiche di attesa e potenziare la possibile efficacia di controllo simultaneo locale e sitemico.
E' un possibile approccio con il quale posso essere d'accordo, seppur non ancora validato clinicamente in modo definitivo, a mia conoscenza. Ma avendo la signora cominciato una tabella di marcia diversa, cambiarla in itinere può complicare le cose, forse rallentandone ulteriormente la tempistica.
Vi espongo il mio parere. Sono stato per alcuni mesi, durante il mio percorso formativo all'IEO e conosco alcuni protocolli clinici, alcuni sperimentali.
In particolare è noto che la radioterapia è un intervento di completamento dell'intervento chirurgico conservativo della mammella. Proprio alcuni studi di Veronesi sono stati alla base di queste osservazioni e di conseguenti sviluppi applicativi nella pratica clinica. Il razionale è che prima viene fatta la RT, prima viene completato l'approccio locale. In assenza di chemioterapia la RT è consigliata entro le 4-6 settimane dall'intervento. Se viene fatta la terapia sistemica, tale data può essere procrastinata fino a 6 mesi dalla fine dell'intervento(linee Guida AIRO-AIOM). Se però la RT viene fatta dopo questa data, pur essendoci una assenza di dati in merito, si ipotizza una riduzione dell'efficacia del controllo locale.
All'IEO è in corso uno studio sulla valutazione della tossicità della combinazione concomitante RT-CT (se mi ricordo bene con lo schema di CT di tipo AC) proprio per ridurre le tempistiche di attesa e potenziare la possibile efficacia di controllo simultaneo locale e sitemico.
E' un possibile approccio con il quale posso essere d'accordo, seppur non ancora validato clinicamente in modo definitivo, a mia conoscenza. Ma avendo la signora cominciato una tabella di marcia diversa, cambiarla in itinere può complicare le cose, forse rallentandone ulteriormente la tempistica.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#7]
Ex utente
Gent.mi Medici,vi ringrazio cortesemente per la disponibilita'che mi avete dedicata,purtroppo mi sono trovata in condizione di continuare il percorso terapeutico che avevo gia' intrapreso,in quanto la mia oncologa ha preteso da me una scelta tra i due metodi,per cui sono,quasi,stata obbligata a proseguire con la gia'iniziata'terapia.Avendo la mia dottoressa contraria al metodo milanese,(premetto che e'solo perche' dice che non ci sono esiti definitivi pubblicati)non ho potuto far altro che proseguire.Ora spero che il percorso terapeutico possa darmi serenita' per il futuro.A questo punto vorrei farvi una domanda:Si dice che il protocollo, e'uguale per tutto il territorio,ora io mi chiedo,perche' non lo e' anche il metodo applicativo?Perche' un paziente che si rivolge ad una struttura di alta rappresentanza,deve venir fuori piu' confuso di prima?Non capisco questa discordanza che,purtroppo,vedo tra il nord ed il sud,tanto da dire,beati coloro che possano curarsi al nord dove la medicina e' all'avanguardia...Scusate lo sfogo,ma sono un po' delusa da questa situazione!!Colgo l'occassione per porgerVi cordiali saluti accompagnati da un caloroso grazie.
[#8]
Gentile signora,
La informo, e spero così di tranquillizzarLa ulteriormente, che
contemporaneamente è in corso sul Suo caso una discussione sullo spazio riservato ai medici.
La informo che, tranne il sottoscritto (che è un chirurgo oncologo e quindi il suo parere è poco rilevante), tutti gli altri oncologi interpellati da me su questo sito hanno confermato l'impostazione
del Suo oncologo di fiducia.
Riguardo alla terapia differita rispetto alla chemioterapia TUTTI
hanno suggerito di continuare con il programma in corso.
Questo atteggiamento farà sicuramente piacere anche al Suo oncologo
che è invitato (stampi per lui questo consulto) ad iscriversi al
sito ed a partecipare alla discussione riservata ai medici
sull'apposito spazio : RADIOTERAPIA IN CORSO DI CHEMIOTERAPIA O DIFFERITA ?
Sarebbe cosa gradita
Cordiali saluti
Salvo Catania
La informo, e spero così di tranquillizzarLa ulteriormente, che
contemporaneamente è in corso sul Suo caso una discussione sullo spazio riservato ai medici.
La informo che, tranne il sottoscritto (che è un chirurgo oncologo e quindi il suo parere è poco rilevante), tutti gli altri oncologi interpellati da me su questo sito hanno confermato l'impostazione
del Suo oncologo di fiducia.
Riguardo alla terapia differita rispetto alla chemioterapia TUTTI
hanno suggerito di continuare con il programma in corso.
Questo atteggiamento farà sicuramente piacere anche al Suo oncologo
che è invitato (stampi per lui questo consulto) ad iscriversi al
sito ed a partecipare alla discussione riservata ai medici
sull'apposito spazio : RADIOTERAPIA IN CORSO DI CHEMIOTERAPIA O DIFFERITA ?
Sarebbe cosa gradita
Cordiali saluti
Salvo Catania
[#9]
Gentile Utente,
leggo adesso questa sua ultima richiesta e mi sento in obbligo a dare il mio parere.
Come il collega Catania, anch'io sono un Chirurgo Oncologo e del SUD!
Come già le scrissi, concordo con il trattamento che il collega della sua città le ha proposto.
Infatti,le linee guida sul trattamento del Ca. della mammella prevedono un iter terapeutico che è stato STANDARDIZZATO in tutto il MONDO e che è definito nelle linee guida di Sant Gallen ove si legge:
"E’dimostrata la necessità di posticipare la radioterapia dopo il termine della terapia sistemica,nel caso in cui questa preveda l’uso di antracicline." La radioterapia può essere associata alla chemioterapia (con regimi che non contengano antracicline); nel caso in cui siano previsti regimi chemioterapici contenenti antracicline, il trattamento radioterapico deve essere posticipato al termine dei cicli di terapia sistemica,i dati suggeriscono che la chemioterapia seguita da radioterapia costituisca la sequenza ottimale [Recht 1996].Tutto ciò che le riferisco,è presente anche in "Linee Guida F.O.N.Ca.M. 2005"
Fatta questa dovuta premessa, visto che lo spirito di MEDICITALIA è quello di divulgare una corretta informazione sanitaria,suffragata da opportuna letteratura Scientifica! Rimango,perplesso sul fatto, che da questa sua ultima richiesta,traspare come, non solo non ripone fiducia alla collega che in coscienza la segue! e applicando come, si può vedere le norme della scienza e coscienza,ma quasi legata ad una forma di coercizione e di sventura per il fatto che abita ed è curata ad SUD! che lei stessa bene definisce:
"Non capisco questa discordanza che,purtroppo,vedo tra il nord ed il sud,tanto da dire,beati coloro che possano curarsi al nord dove la medicina e' all'avanguardia..."
Con il dovuto rispetto, rimango basito e sconfortato! Perchè se questo è il suo pensiero e fosse concorde ad altri delle regioni del Sud, io mi domando che cosa ci stiamo a fare noi professionisti!
Forse lei ritiene, che se le rispondessi da Saronno (che è a NORD di Milano!)il mio raffrontarmi con la malattia, la scelta terapeutica equant'altro siano più giuste solo perchè sto più a NORD?
Spero che il suo sfogo, come lei lo definisce sia figlio di una condizione di stress! che è ovvio che tutti nelle sue condizioni avrebbero. Ma la invito a porgere un pizzico di rispetto in più, alla collega di Bari che la segue! che magari si SMAZZA 3 volte in più del dovuto per fare il suo dovere, visto che poi i finanziamenti per gli adeguamenti degli ospedali e il potenziamento delle risorse, cadono spesso più al Nord che al SUD!
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
leggo adesso questa sua ultima richiesta e mi sento in obbligo a dare il mio parere.
Come il collega Catania, anch'io sono un Chirurgo Oncologo e del SUD!
Come già le scrissi, concordo con il trattamento che il collega della sua città le ha proposto.
Infatti,le linee guida sul trattamento del Ca. della mammella prevedono un iter terapeutico che è stato STANDARDIZZATO in tutto il MONDO e che è definito nelle linee guida di Sant Gallen ove si legge:
"E’dimostrata la necessità di posticipare la radioterapia dopo il termine della terapia sistemica,nel caso in cui questa preveda l’uso di antracicline." La radioterapia può essere associata alla chemioterapia (con regimi che non contengano antracicline); nel caso in cui siano previsti regimi chemioterapici contenenti antracicline, il trattamento radioterapico deve essere posticipato al termine dei cicli di terapia sistemica,i dati suggeriscono che la chemioterapia seguita da radioterapia costituisca la sequenza ottimale [Recht 1996].Tutto ciò che le riferisco,è presente anche in "Linee Guida F.O.N.Ca.M. 2005"
Fatta questa dovuta premessa, visto che lo spirito di MEDICITALIA è quello di divulgare una corretta informazione sanitaria,suffragata da opportuna letteratura Scientifica! Rimango,perplesso sul fatto, che da questa sua ultima richiesta,traspare come, non solo non ripone fiducia alla collega che in coscienza la segue! e applicando come, si può vedere le norme della scienza e coscienza,ma quasi legata ad una forma di coercizione e di sventura per il fatto che abita ed è curata ad SUD! che lei stessa bene definisce:
"Non capisco questa discordanza che,purtroppo,vedo tra il nord ed il sud,tanto da dire,beati coloro che possano curarsi al nord dove la medicina e' all'avanguardia..."
Con il dovuto rispetto, rimango basito e sconfortato! Perchè se questo è il suo pensiero e fosse concorde ad altri delle regioni del Sud, io mi domando che cosa ci stiamo a fare noi professionisti!
Forse lei ritiene, che se le rispondessi da Saronno (che è a NORD di Milano!)il mio raffrontarmi con la malattia, la scelta terapeutica equant'altro siano più giuste solo perchè sto più a NORD?
Spero che il suo sfogo, come lei lo definisce sia figlio di una condizione di stress! che è ovvio che tutti nelle sue condizioni avrebbero. Ma la invito a porgere un pizzico di rispetto in più, alla collega di Bari che la segue! che magari si SMAZZA 3 volte in più del dovuto per fare il suo dovere, visto che poi i finanziamenti per gli adeguamenti degli ospedali e il potenziamento delle risorse, cadono spesso più al Nord che al SUD!
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
[#10]
Ex utente
Gent.mi Medici,mi rendo conto solo ora,che le mie parole hanno potuto sortire un malinteso e Ve ne chiedo scusa veramente.Non ho mai messo in dubbio la professionalita' della mia oncologa,dei medici che lavorano al sud,mettendo a disposizione del paziente la loro professionalita'anche in situazioni precarie,lungi da me voler essere offensiva.
Purtroppo trovandomi in questa situazione,ho sentito la necessita'di avere un altro consulto solo per poter confrontare il tutto.
Per fare questo ho preferito rivolgermi a un istituto di un certo livello,non perche' gli altri che abbiamo in Italia non siano all'altezza,ma per il semplice fatto che l'IEO e'un istituto dove si fa quotidianamente ricerca quindi volevo conferma sia della diagnosi che dello schema terapeutico.
Avendo riscontrato delle diversita' tra uno e l'altro ecco nascere in me dei dubbi e dei perche'...
Grazie a Voi,questi dubbi sono stati chiariti,per cui la mia insoddisfazione era rivolta,non ai medici ,ma al sistema.
Chiedo scusa al Dottor Piazza se le mie parole sono state motivo di dissapore,ma vivendo una situazione non normale,Vi prego di prenderle come uno sfogo personale.
Con le dovute scuse,
porgo distinti saluti
Purtroppo trovandomi in questa situazione,ho sentito la necessita'di avere un altro consulto solo per poter confrontare il tutto.
Per fare questo ho preferito rivolgermi a un istituto di un certo livello,non perche' gli altri che abbiamo in Italia non siano all'altezza,ma per il semplice fatto che l'IEO e'un istituto dove si fa quotidianamente ricerca quindi volevo conferma sia della diagnosi che dello schema terapeutico.
Avendo riscontrato delle diversita' tra uno e l'altro ecco nascere in me dei dubbi e dei perche'...
Grazie a Voi,questi dubbi sono stati chiariti,per cui la mia insoddisfazione era rivolta,non ai medici ,ma al sistema.
Chiedo scusa al Dottor Piazza se le mie parole sono state motivo di dissapore,ma vivendo una situazione non normale,Vi prego di prenderle come uno sfogo personale.
Con le dovute scuse,
porgo distinti saluti
[#11]
Gentile Utente,
la ringrazio della sua precisazione che, rende giustizia di un suo pensiero, che però nell'espressione è sembrato infelice.
L'unica cosa ora a cui lei si deve concentrare è se stessa!
Affronti con serenità, questo momento particolare della sua vita e vedrà, che tutto passerà più velocemente.
Le formulo a mio nome, e SICURAMENTE a quello di tutti i colleghi ,intervenuti sia quì che nel forum riservato ai medici, ogni bene per Lei ed i suoi cari.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
la ringrazio della sua precisazione che, rende giustizia di un suo pensiero, che però nell'espressione è sembrato infelice.
L'unica cosa ora a cui lei si deve concentrare è se stessa!
Affronti con serenità, questo momento particolare della sua vita e vedrà, che tutto passerà più velocemente.
Le formulo a mio nome, e SICURAMENTE a quello di tutti i colleghi ,intervenuti sia quì che nel forum riservato ai medici, ogni bene per Lei ed i suoi cari.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
[#12]
Gentile signora,
associandomi agli auguri a Lei formulati del collega Piazza,
ritengo che sia LEGITTIMO e niente affatto irriguardoso , richiedere
altri pareri quando ci si trova in una situazione confusa o anche semplicemente complessa.
LO FAREI ANCHE IO !
Per tale ragione Le rivolgo nuovamente l'invito a coinvolgere il Suo oncologo in questa discussione dove si troverà in sintonia con le sue scelte terapeutiche. E sono certo, se ne rallegrerà e TROVERA' ULTERIORI MOTIVAZIONI PROFESSIONALI , peraltro meritate.
Forse in Lei c'è il timore di offendere la Sua professionalità avendo richiesto un ulteriore consulto sul Web?
Sono certo che i Suoi timori siano infondati.
Dopo questa premessa , devo aggiungere che comprendo bene tutte le ragioni che hanno spinto il collega Piazza a scrivere un post di quel tenore.
A Milano ho frequenti incontri con pazienti provenienti dal Sud, dove erano stati curati molto correttamente, e che si riesce a convincere con molta difficoltà a riaffidarsi con fiducia ai colleghi curanti conterranei.
Cordiali saluti
Salvo Catania
associandomi agli auguri a Lei formulati del collega Piazza,
ritengo che sia LEGITTIMO e niente affatto irriguardoso , richiedere
altri pareri quando ci si trova in una situazione confusa o anche semplicemente complessa.
LO FAREI ANCHE IO !
Per tale ragione Le rivolgo nuovamente l'invito a coinvolgere il Suo oncologo in questa discussione dove si troverà in sintonia con le sue scelte terapeutiche. E sono certo, se ne rallegrerà e TROVERA' ULTERIORI MOTIVAZIONI PROFESSIONALI , peraltro meritate.
Forse in Lei c'è il timore di offendere la Sua professionalità avendo richiesto un ulteriore consulto sul Web?
Sono certo che i Suoi timori siano infondati.
Dopo questa premessa , devo aggiungere che comprendo bene tutte le ragioni che hanno spinto il collega Piazza a scrivere un post di quel tenore.
A Milano ho frequenti incontri con pazienti provenienti dal Sud, dove erano stati curati molto correttamente, e che si riesce a convincere con molta difficoltà a riaffidarsi con fiducia ai colleghi curanti conterranei.
Cordiali saluti
Salvo Catania
[#13]
Ex utente
Gent,mo Dottor Catania,Lei ha colto in pieno il motivo per cui,non posso coinvolgere la mia oncologa,posso solo affermare che si e' risentita del mio consulto Milanese per due motivi,che peraltro non posso che darLe ragione:
1°,perche' sono andata a Milano nel mezzo della terapia e non prima di
iniziarla,
2°,perche'l'ho riferito a cosa avvenuta.
Per cui non me la sento di riferirle questa nuova....
Non me ne voglia...e perdonatemi se ogni tanto Vi chiedero' qualche consiglio...ma ho avuto da Voi quella serenita' che credevo di aver persa.
Ringrazio il Dottor Piazzia per avermi capita...
Ma volevo dirVi che la parola "cancro" ancor oggi spaventa moltissimo...
Vi ringrazio calorosamente porgendoVi distinti saluti.
1°,perche' sono andata a Milano nel mezzo della terapia e non prima di
iniziarla,
2°,perche'l'ho riferito a cosa avvenuta.
Per cui non me la sento di riferirle questa nuova....
Non me ne voglia...e perdonatemi se ogni tanto Vi chiedero' qualche consiglio...ma ho avuto da Voi quella serenita' che credevo di aver persa.
Ringrazio il Dottor Piazzia per avermi capita...
Ma volevo dirVi che la parola "cancro" ancor oggi spaventa moltissimo...
Vi ringrazio calorosamente porgendoVi distinti saluti.
[#14]
Si La capisco !
Io accetto sempre di buon grado quando una mia paziente esprime il desiderio di chiedere un altro parere : in pieno accordo e alla luce del sole !
MA DA QUI A SENTIRSI PERENNEMENTE IN COLPA....non mi sembra proprio il caso ! La Sua oncologa dovrebbe comprendere bene che la paura dà luogo a comportamenti irrazionali.
Lo spieghi in modo chiaro e LEALE riconoscendo il Suo "errore", se
così può essere definito.Sono certo che capirà.
A questo punto conviene a entrambi ricucire il rapporto poichè la strada da percorrere insieme è ancora lunga.
Io accetto sempre di buon grado quando una mia paziente esprime il desiderio di chiedere un altro parere : in pieno accordo e alla luce del sole !
MA DA QUI A SENTIRSI PERENNEMENTE IN COLPA....non mi sembra proprio il caso ! La Sua oncologa dovrebbe comprendere bene che la paura dà luogo a comportamenti irrazionali.
Lo spieghi in modo chiaro e LEALE riconoscendo il Suo "errore", se
così può essere definito.Sono certo che capirà.
A questo punto conviene a entrambi ricucire il rapporto poichè la strada da percorrere insieme è ancora lunga.
[#17]
Ex utente
Gent.mo Dottor.Catania,innanzitutto mi scuso per il ritardo ma ho appena letto il suo messaggio e mi accingo a risponderLe immediatamente.
La decisione terapeutica intrapresa e' quella originaria,infatti come ho finito l'ultima dose di taxtotere il 18 ottobre,ho iniziato con il decapeptyl e la compressa di Nolvadex.Per quanto riguarda la radioterapia dovrei iniziarla il 19 novembre.Questa e' stata la decisione presa in conclusione del caso,ma sono fiduciosa della mia oncologa che rispetto pienamente.
Vi ringrazio del Vostro interesse sul mio caso e non Le nascondo che mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate in SPAZIO MEDICI.
Colgo l'occasione per porgere a Lei e tutti Voi medici distinti saluti.
La decisione terapeutica intrapresa e' quella originaria,infatti come ho finito l'ultima dose di taxtotere il 18 ottobre,ho iniziato con il decapeptyl e la compressa di Nolvadex.Per quanto riguarda la radioterapia dovrei iniziarla il 19 novembre.Questa e' stata la decisione presa in conclusione del caso,ma sono fiduciosa della mia oncologa che rispetto pienamente.
Vi ringrazio del Vostro interesse sul mio caso e non Le nascondo che mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate in SPAZIO MEDICI.
Colgo l'occasione per porgere a Lei e tutti Voi medici distinti saluti.
[#19]
Ex utente
Gent.mi Dottor.Catania,sono qui a chiederLe un chiarimento circa la tac con mdc che ho fatto pochi giorni fa come primo controllo dopo chemio.La mia oncologa mi ha fissato l'appuntamento la prossima settimana,ma io sono gia' due giorni che vivo nell'angoscia di sentirmi dire che qualcosa non va.La trascrivo per intero;
Non si evidenziano lesioni tomodensitometriche focali del parenchima encefalico di recente insorgenza.Strutture mediane in asse,normoconformate.
Non si evidenziano lesioni focali pd infiltrative in entrambi i parenchimi polmonari.Non segni di versamento pleurico o pericardico.
Non si evidenziano linfonodi ascellari bilateralmente aumentati di volume.Immodificati i linfonodi subcentimetrici del mediastino(loggia del Barety e paraaortica sinistra.
Tiroide aumentata di volume,con presenza di microaree ipodense in entrambi i lobi e microcalcificazioni a sinistra,cmq immodificata in confronto al precedente del 22/5/2007 portato in visione.
Non piu' evidente il linfocele ascellare sinistro.Assenza del muscolo piccollo pettorale a destra.
Piccole cisti renali bilaterali;a sinistra,piccola lesione disomogeneamente ipodensa al terzo superiore anteromedialmente(cm 1,5 circa),che diventa isodensa in fase tardiva dopo MDC,di interpretazione non univoca(ripetizione?).
Restanti organi parenchimatosi dell'addome superiore come di norma;IUD in sede.Annesso destro aumentato di volume rispetto al sinistro(cm 2,4),di densita'aumentata ma immodificata in fase tardiva.Ureteri e vescica nei limiti normali.Libere le fosse ischio-rettali.Non segni di versamento libero in addome.Non si evidenziano linfonodi addomino-pelvici ed inguinali di diametro superiore al cm.
Vorrei tanto che gentilmente possa spiegarmi il significato di questa tac e sopratutto cio' che riguarda i reni.Grazie per l'aiuto che vorra'apportarmi e colgo l'occasione per inviare cordiali saluti a Lei e i suoi Colleghi.
Non si evidenziano lesioni tomodensitometriche focali del parenchima encefalico di recente insorgenza.Strutture mediane in asse,normoconformate.
Non si evidenziano lesioni focali pd infiltrative in entrambi i parenchimi polmonari.Non segni di versamento pleurico o pericardico.
Non si evidenziano linfonodi ascellari bilateralmente aumentati di volume.Immodificati i linfonodi subcentimetrici del mediastino(loggia del Barety e paraaortica sinistra.
Tiroide aumentata di volume,con presenza di microaree ipodense in entrambi i lobi e microcalcificazioni a sinistra,cmq immodificata in confronto al precedente del 22/5/2007 portato in visione.
Non piu' evidente il linfocele ascellare sinistro.Assenza del muscolo piccollo pettorale a destra.
Piccole cisti renali bilaterali;a sinistra,piccola lesione disomogeneamente ipodensa al terzo superiore anteromedialmente(cm 1,5 circa),che diventa isodensa in fase tardiva dopo MDC,di interpretazione non univoca(ripetizione?).
Restanti organi parenchimatosi dell'addome superiore come di norma;IUD in sede.Annesso destro aumentato di volume rispetto al sinistro(cm 2,4),di densita'aumentata ma immodificata in fase tardiva.Ureteri e vescica nei limiti normali.Libere le fosse ischio-rettali.Non segni di versamento libero in addome.Non si evidenziano linfonodi addomino-pelvici ed inguinali di diametro superiore al cm.
Vorrei tanto che gentilmente possa spiegarmi il significato di questa tac e sopratutto cio' che riguarda i reni.Grazie per l'aiuto che vorra'apportarmi e colgo l'occasione per inviare cordiali saluti a Lei e i suoi Colleghi.
[#21]
Ex utente
Gent.mo Dottor Catania,grazie per la premura che ha avuto nel risponderrmi,devo solo dirle che la cosa mi preoccupa perche', nell'attesa dell'appuntamento con l'oncologa,ho fatto leggere la tac al mio medico curante e a lui non piace quello che riguarda i reni,ma ha lasciato l'incarico alla oncologa,per questo le ho chiesto se devo preocuparmi.Che dirLe? questa malattia e'l'incubo mio e di tante altre persone che purtroppo siamo costretti a fronteggiare con tanta ansia e paura.Grazie ancora.
[#23]
Ex utente
Invio agli Illustri Medici di questo forum un sentito augurio di Un buon Anno 2008 e un grande grazie per la loro disponibilita'e professionalita'.....qualita' che non sempre e' possibile incontrare durante questi "incidenti di percorso"della nostra vita.
Colgo l'occasione per salutarVi calorosamente,sig.Rita.
Colgo l'occasione per salutarVi calorosamente,sig.Rita.
[#25]
Gentile Sig.ra Rita,
nel ringraziarla per gli auguri formulati mi associo al collega Catania e tutti i colleghi del Forum a rivolgerle i più sinceri auguri per l'anno appena iniziato e mi compiaccio dei risultati clinici (vedi referto Tc). Rimango se lo desidera a sua disposizione.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
drgiovannipiazza.blogspot.com
nel ringraziarla per gli auguri formulati mi associo al collega Catania e tutti i colleghi del Forum a rivolgerle i più sinceri auguri per l'anno appena iniziato e mi compiaccio dei risultati clinici (vedi referto Tc). Rimango se lo desidera a sua disposizione.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
drgiovannipiazza.blogspot.com
[#26]
Ex utente
Gent.mi Dottori Catania e Piazza,
vorrei aggiornarVi sul mio caso,se Voi me lo consentite.
Dopo aver completato i cicli di chemio e radio ora sto seguendo la terapia ormonale e per ora tutto è OK.Ora ho bisogno di un Vostro consiglio....Alcune persone con patologie tumorali mi hanno confidato che si sono rivolti alla Fondazione Pantellini dove è stato loro consigliato l'uso giornaliero(a vita) dell'ASCORBATO DI POTASSIO e che alcuni oncologi che conoscono questo prodotto lo consigliano come supporto alle terapie convenzionali.Non Vi nascondo che sono tentata,ma.....!!!!!!Mi chiedo,se fosse vero che aiuta le cellule a non degenerarsi in tumore,anche se niente è ufficiale,come mai gli oncolgi non lo usano come supporto alla terapia convenzionale dando così anche la possibilita' di fare sperimentazione sull'uomo visto che male non fa?
Ve ne sarei grata dei Vostri chiarimenti.
Colgo l'occasione per rivolgerVi calorosi saluti.
vorrei aggiornarVi sul mio caso,se Voi me lo consentite.
Dopo aver completato i cicli di chemio e radio ora sto seguendo la terapia ormonale e per ora tutto è OK.Ora ho bisogno di un Vostro consiglio....Alcune persone con patologie tumorali mi hanno confidato che si sono rivolti alla Fondazione Pantellini dove è stato loro consigliato l'uso giornaliero(a vita) dell'ASCORBATO DI POTASSIO e che alcuni oncologi che conoscono questo prodotto lo consigliano come supporto alle terapie convenzionali.Non Vi nascondo che sono tentata,ma.....!!!!!!Mi chiedo,se fosse vero che aiuta le cellule a non degenerarsi in tumore,anche se niente è ufficiale,come mai gli oncolgi non lo usano come supporto alla terapia convenzionale dando così anche la possibilita' di fare sperimentazione sull'uomo visto che male non fa?
Ve ne sarei grata dei Vostri chiarimenti.
Colgo l'occasione per rivolgerVi calorosi saluti.
[#27]
Se mi posso intromettere nella discussione...
lei dice: " ... Mi chiedo,se fosse vero che aiuta le cellule a non degenerarsi in tumore,anche se niente è ufficiale,come mai gli oncolgi non lo usano come supporto alla terapia convenzionale dando così anche la possibilita' di fare sperimentazione sull'uomo visto che male non fa?...".
Infatti il problema è questo, ad oggi non si sà se è vero che aiuta le cellule a non degenerarsi (il discorso semmai è più complesso); non viene usato in quanto non vi sono dati certi di efficacia...
... sul discorso sperimentazione non è solo la somministrazione a pochi pazienti che permette di avere un dato certo, bensì studi disegnati soprattutto a livello statistico, magari randomizzati (riduce le interferenze di pazienti e sperimentatori).
lei dice: " ... Mi chiedo,se fosse vero che aiuta le cellule a non degenerarsi in tumore,anche se niente è ufficiale,come mai gli oncolgi non lo usano come supporto alla terapia convenzionale dando così anche la possibilita' di fare sperimentazione sull'uomo visto che male non fa?...".
Infatti il problema è questo, ad oggi non si sà se è vero che aiuta le cellule a non degenerarsi (il discorso semmai è più complesso); non viene usato in quanto non vi sono dati certi di efficacia...
... sul discorso sperimentazione non è solo la somministrazione a pochi pazienti che permette di avere un dato certo, bensì studi disegnati soprattutto a livello statistico, magari randomizzati (riduce le interferenze di pazienti e sperimentatori).
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#28]
Gentile Sig.ra Rita,
Non credo di poter aggiungere altro dopo quello che le ha esperrso il collega D'Angelo.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
Non credo di poter aggiungere altro dopo quello che le ha esperrso il collega D'Angelo.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
[#29]
Ex utente
Grazie per la Vostra risposta,
mi spiace solo per quelle persone che assumendo questo ascorbato assumono anche una dose di "illusione"credendo in verita' che non esistono.Cmq spero che se sia vero prima o poi qualcosa ne verra' fuori.
Intanto io come persona interessata da tumore ringrazio tutti i medici che si prodigano per noi e ce la mettono tutta per salvarci la vita.
Grazie a Voi tutti.
mi spiace solo per quelle persone che assumendo questo ascorbato assumono anche una dose di "illusione"credendo in verita' che non esistono.Cmq spero che se sia vero prima o poi qualcosa ne verra' fuori.
Intanto io come persona interessata da tumore ringrazio tutti i medici che si prodigano per noi e ce la mettono tutta per salvarci la vita.
Grazie a Voi tutti.
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 9.5k visite dal 21/09/2007.
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